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Incontro tra geni: gentileschi e van dyck in mostra dalla collezione corsini

L’arte ha la straordinaria capacità di trascendere il tempo e lo spazio, creando un legame profondo tra le generazioni. Fino al 12 gennaio 2025, le Gallerie d’Italia di Torino ospitano una mostra imperdibile: “Gentileschi e Van Dyck. Due capolavori dalla collezione Corsini”. Questa esposizione, parte del progetto “L’Ospite illustre”, curato da Intesa Sanpaolo in collaborazione con le Gallerie Nazionali di Arte Antica di Roma, offre l’opportunità di ammirare due opere straordinarie di due dei più illustri pittori del Seicento.

Le opere in mostra

La mostra presenta due capolavori di grande valore artistico e storico:

  1. “Madonna col Bambino” di Orazio Gentileschi, realizzata a Roma intorno al 1610.
  2. “Madonna della paglia” di Antoon Van Dyck, dipinta a Genova tra il 1625 e il 1627.

Queste opere, esposte nella Galleria nobile di Palazzo Corsini a Roma sin dal Settecento, sono un esempio della maestria artistica di Gentileschi e Van Dyck, rendendo Palazzo Corsini una delle collezioni d’arte più importanti del periodo.

Orazio Gentileschi e il suo stile unico

Orazio Gentileschi, padre della celebre Artemisia Gentileschi, è noto per il suo stile drammatico e l’uso innovativo della luce e dell’ombra. La “Madonna col Bambino” è uno dei suoi lavori più rappresentativi, in cui la figura della Madonna è ritratta con una dolcezza e una tenerezza palpabile. L’opera è caratterizzata da un uso magistrale del chiaroscuro, che rende la scena quasi tridimensionale, trasmettendo un forte senso di protezione e amore materno.

Antoon Van Dyck e la sua maestria

Antoon Van Dyck, uno dei più grandi ritrattisti del suo tempo, è celebre per la sua capacità di catturare l’essenza umana dei soggetti. La “Madonna della paglia” riflette l’influenza del barocco italiano e la sua abilità nell’uso del colore e della composizione. In questo dipinto, la Madonna è rappresentata in un momento di intimità con il Bambino, immersa in un’atmosfera di serenità e divinità, dimostrando la sua profonda comprensione della spiritualità cristiana.

Un’importante iniziativa culturale

La mostra, allestita nel piano nobile delle Gallerie d’Italia, offre una cornice ideale per queste due opere. Michele Coppola, direttore esecutivo Arte, Cultura e Beni Storici di Intesa Sanpaolo, evidenzia l’importanza di questo evento, che celebra l’arte del Seicento e promuove la cultura e la tradizione artistica italiana.

L’iniziativa “L’Ospite illustre”, lanciata nel 2015, ha visto la partecipazione di numerosi capolavori provenienti da musei italiani e internazionali. Quest’anno, la scelta di Gentileschi e Van Dyck sottolinea l’importanza di riportare alla luce opere d’arte che meritano di essere ammirate da un nuovo pubblico.

In conclusione, la mostra “Gentileschi e Van Dyck” non è solo un’occasione per vedere due opere d’arte di inestimabile valore, ma anche un’opportunità per riflettere sul ruolo dell’arte nella nostra vita quotidiana. Visitarla rappresenta un vero e proprio viaggio nel tempo, permettendo a tutti di riscoprire e apprezzare la bellezza e la complessità dell’arte barocca. Che si tratti di un appassionato d’arte o di un neofita, questa esperienza unica invita a riconnettersi con la storia e la cultura che ci circonda.

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