In arrivo il ricalcolo contributivo, cambieranno tutte le pensioni ma anche i tempi di uscita dal lavoro

Cambia tutto sul fronte delle pensioni: arriva il ricalcolo contributivo degli assegni previdenziali. Vediamo cosa accadrà. 

Pensioni da ricalcolare con il sistema contributivo e finestre mobili modificate. Novità importanti per quel che riguarda la previdenza sociale. Vediamo insieme tutti i cambiamenti.

Ricalcolo contributivo delle pensioni
Arriva il ricalcolo contributivo/Arabonormannaunesco.it

Il mondo delle pensioni è stato interessato da due grandi riforme negli ultimi trent’anni: la riforma Fornero del 2011 e la riforma Dini del 1995. La riforma Fornero tutti la conosciamo: ha fissato l’età pensionabile a 67 anni con un requisito contributivo minimo di 20 anni. La riforma Dini, invece, è meno conosciuta ma altrettanto importante.

Essa ha determinato il passaggio dal sistema di calcolo retributivo al sistema di calcolo contributivo. Fino al 1995, per calcolare l’importo della pensione, ci si basava sulle retribuzioni degli ultimi anni. Dal 1996, in avanti, invece, l’importo della pensione si ottiene moltiplicando l’insieme dei contributi versati per un coefficiente di trasformazione che aumenta con l’aumentare dell’età.

Ricalcolo contributivo: ecco cosa cambierà

Ricalcolo contributivo per tutti. Questa è l’idea del Governo Meloni. Questo salto avrà sicuramente dei vantaggi ma non mancheranno neanche gli svantaggi. Vediamo cosa succederà.

Cosa cambia con il Ricalcolo contributivo
Ricalcolo contributivo per tutti dal 2025/ Arabonormannaunesco.it

Chi attualmente va in pensione di vecchiaia o attraverso la pensione anticipata ordinaria, ha un assegno previdenziale calcolato con il sistema misto: fino al 1995 valgono le quote retributive, dal 1996 in poi si applica il sistema contributivo. Il sistema misto pesa ancora troppo sulle casse dell’Inps. Infatti è questa una delle ragioni per cui la legge Fornero non è ancora stata cancellata e perché lo Stato non può abbassare l’età pensionabile.

Secondo i calcoli la spesa previdenziale, tra qualche anno, arriverà a pesare per il 17% sul Pil. Una spesa che l’Italia non può permettersi. C’è il rischio che, prima o poi, l’Inps non possa più pagare nessuna pensione. Ecco allora che il Governo Meloni sta valutando di introdurre il ricalcolo contributivo per tutti già a partire dal 2025. Sicuramente molti subiranno perdite importanti ma è pur vero che questo è l’unico modo per superare la legge Fornero e poter andare in pensione prima dei 67 anni.

Alcune misure di pensione anticipata già prevedono il ricalcolo dell’assegno previdenziale con il sistema contributivo. In particolare Opzione donna e Quota 103 sono state già modificate in tal senso. Chi oggi opta per una delle suddette misure di prepensionamento, riceverà un assegno interamente ricalcolato con il sistema contributivo puro. Per quanto riguarda i tempi di uscita da lavoro, non è da escludere un allungamento delle finestre mobili, cioè il lasso di tempo che intercorre tra il raggiungimento dei requisiti e l’ottenimento del primo assegno.

Ad esempio, da quest’anno, chi sceglie di percorrere la strada di Quota 103, per ricevere la pensione dovrà attendere 7 mesi se è un dipendente del settore privato e 9 mesi se è un dipendente del settore pubblico. Chi, invece, opta per Opzione donna dovrà attendere 12 mesi se è dipendente o 18 mesi se è una lavoratrice autonoma.

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