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Il viaggio dei vasi apuli e attici: da berlino a roma

In un significativo gesto di restituzione culturale, Berlino ha restituito a Roma un gruppo di vasi apuli e attici che rappresentano un’importante testimonianza della storia archeologica italiana. Questi reperti, risalenti a epoche antiche, fanno ora parte della mostra “Miti greci per principi dauni”, inaugurata oggi al Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia, alla presenza del Ministro della Cultura, Alessandro Giuli.

La restituzione dei reperti

L’operazione di restituzione è il risultato di un’accurata diplomazia culturale, condotta in collaborazione con i Carabinieri del Comando Tutela del Patrimonio Culturale. Questi hanno svolto un ruolo cruciale nel facilitare il rientro in Italia dei reperti provenienti dalle collezioni di antichità classica dell’Altes Museum di Berlino. Questo museo, uno dei più importanti della Germania, custodisce una vasta collezione di arte antica, ma ora arricchisce il patrimonio culturale italiano grazie a questa significativa restituzione.

I vasi provengono dalla Puglia settentrionale, un’area storicamente abitata dall’antica popolazione dei Dauni. Questo ritorno non è solo simbolico, ma rappresenta anche un atto di giustizia storica per una regione che ha vissuto secoli di storia e cultura. Dopo la mostra a Roma, i materiali saranno restituiti definitivamente in Puglia, dove saranno destinati al Museo di Foggia, situato presso Palazzo Filiasi. Questo museo è attualmente in fase di ristrutturazione e sarà dedicato anche alla lotta contro il fenomeno dello scavo clandestino e dell’illecita esportazione di beni archeologici.

La storia dei reperti

I vasi restituiti fanno parte di un elenco di beni trafugati dal noto trafficante d’arte Giacomo Medici, condannato nel 2009 per traffico illecito di beni culturali. L’indagine ha rivelato che i reperti, inizialmente acquisiti da una famiglia svizzera (la collezione Cramer), sono stati successivamente venduti all’Altes Museum. Questo episodio illustra le complesse dinamiche del mercato dell’arte e la necessità di un’azione concertata per la protezione e la restituzione dei beni culturali.

I vasi in mostra

Tra gli oggetti esposti nella mostra di Villa Giulia, troviamo:

  1. Un gruppo di straordinari vasi a figure rosse di grandi e medie dimensioni.
  2. Due vasi attici, prodotti nella regione di Atene.
  3. Uno lucano.

Questi oggetti erano considerati beni di lusso, creati per essere deposti nelle tombe e decorati con scene mitologiche. Le raffinate decorazioni e la qualità dei materiali utilizzati ci offrono uno sguardo affascinante sulla vita e le credenze degli antichi popoli italici e greci.

La mostra “Miti greci per principi dauni” non rappresenta solo un’occasione per ammirare la bellezza artistica di questi reperti, ma è anche un’importante opportunità di riflessione sul valore della cultura e della storia condivisa. Attraverso la valorizzazione di questi reperti, si promuove una maggiore consapevolezza dell’importanza della tutela e della salvaguardia del patrimonio culturale.

Collaborazioni internazionali

In un’ottica di cooperazione culturale, è stato avviato un programma di prestiti di opere a lungo termine con l’Altes Museum di Berlino. Questa iniziativa è resa possibile grazie alla collaborazione tra le istituzioni italiane, tra cui i Parchi archeologici di Paestum e Velia e il Museo archeologico nazionale di Napoli. Tali prestiti permetteranno di arricchire le collezioni dei musei italiani e di promuovere il dialogo culturale tra Italia e Germania.

L’inaugurazione della mostra ha visto la partecipazione di diverse personalità del mondo della cultura e della giustizia, tra cui la direttrice del Museo Etrusco, Luana Toniolo, e il Direttore generale Musei e curatore della mostra, Massimo Osanna. Sono intervenuti anche il Capo Dipartimento per la tutela del patrimonio culturale, Luigi La Rocca, il procuratore aggiunto presso la Procura della Repubblica di Roma, Giovanni Conzo, e il Comandante dei Carabinieri, Francesco Gargaro. L’Ambasciatore tedesco in Italia, Lucas Hans-Dieter, ha sottolineato l’importanza di questa restituzione nel rafforzare i legami culturali tra le due nazioni.

La mostra, che aprirà le porte al pubblico il 22 ottobre, rappresenta un passo significativo nella valorizzazione del patrimonio culturale italiano e nella lotta contro il traffico illecito di beni culturali. Attraverso iniziative come questa, si spera di sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza della tutela dei beni culturali, che sono una parte fondamentale della nostra identità e della nostra storia collettiva.

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