Le meraviglie di Palermo, alla scoperta del Palazzo dei Normanni e della Cappella Palatina

Anche l’UNESCO ha premiato la tradizione arabo-normanna di Palermo, eleggendo il Palazzo dei Normanni e la Cappella Palatina tra i siti patrimonio dell’umanità

Palermo, affascinante capoluogo della regione siciliana, è una città ricca di storia, cultura e bellezza architettonica. Tra le sue strade strette e labirintiche, si respira un’atmosfera unica che mescola influenze arabe, normanne e barocche. Uno dei siti più emblematici è la Cattedrale, un capolavoro di stili architettonici che riflette la lunga storia della città. Un altro luogo di grande importanza è la Cappella Palatina, situata all’interno del Palazzo dei Normanni, un esempio straordinario di architettura arabo-normanna. Entrambi questi luoghi sono stati riconosciuti come Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO, insieme ad altri sette siti storici della città.

I siti dell’UNESCO a Palermo celebrano  la ricchezza della sua eredità culturale e storica. Tra questi, la Chiesa di San Giovanni degli Eremiti, con le sue caratteristiche cupole e il cortile alberato, ma anche lo splendido complesso di San Cataldo, altro esempio di architettura arabo-normanna.

Inoltre, il centro storico di Palermo è un intricato labirinto di vicoli, mercati vivaci e piazze storiche, come la Piazza Pretoria con la sua fontana barocca. Questa varietà di luoghi storici e culturali fa di Palermo una destinazione imperdibile per gli amanti dell’arte e della storia, offrendo un viaggio affascinante nel cuore della Sicilia. Ma scopriamo nel dettaglio le meraviglie del Palazzo dei Normanni e della Cappella Palatina.

Il Palazzo dei Normanni

Edificato nell’X secolo dagli emiri arabi, il Palazzo dei Normanni di Palermo documenta la sua straordinaria storia attraverso le diverse epoche che ne hanno plasmato l’aspetto attuale. Originariamente concepito dagli imperatori normanni come una fortezza, il palazzo divenne ben presto non solo una dimora regale, ma anche un simbolo di sontuosità e raffinatezza senza eguali. La fusione di influenze musulmane e normanne ha dato origini a un’elegante forma artistica nota come “arte arabo-normanna”, evidente nelle architetture del complesso.

Il Palazzo dei Normanni, o Palazzo Reale, così come lo vediamo oggi, è il risultato di successive modifiche nel XVI e XVII secolo, che conferirono al complesso un’impressionante coerenza architettonica. Tra le sue sale magnificamente decorate spicca la Cappella Palatina, come pure la Sala d’Ercole, realizzata nel 1560 con dipinti di Giuseppe Velasquez, e la Sala del Duca di Montalto, adornata da affreschi di Pietro Novelli. Da non dimenticare, la Sala dei Vicerè, in cui sono esposti ventuno ritratti di eminenti figure del regno, mentre la Sala di Re Ruggero sfoggia mosaici naturalistici su un sfondo di tessere dorate.

Dal 1946, il palazzo funge da sede dell’Assemblea della Regione Siciliana, ma ha anche il privilegio di avere ospitato il più antico Parlamento d’Europa, istituito da re Ruggero nel lontano 1140. Questa straordinaria dimora continua a rappresentare un crocevia storico e culturale, testimone tangibile delle epoche che hanno plasmato il destino di Palermo e della Sicilia.

Il Palazzo dei Normanni
Il Palazzo dei Normanni | WIKI COMMONS @JorgeFranganillo

Le torri del Palazzo dei Normanni

La Torre Pisana, nota anche come Torre Santa Ninfa, fu eretta da Guglielmo II di Sicilia con il contributo di maestranze pisane, con lo scopo di fungere come deposito per i tesori reali. Durante l’epoca sveva di Federico II, si pensa che la torre fosse un luogo di riunione della scuola poetica siciliana, frequentato dal sovrano stesso. Nel 1790, il viceré Francesco d’Aquino di Caramanico trasformò la torre in un osservatorio astronomico.

Esternamente priva di decorazioni, la Torre Pisana potrebbe originariamente essere stata mosaicata, seguendo canoni simmetrici. All’interno, la Stanza dei Tesori, con doppie porte d’accesso, dava spazio a camminamenti di ronda coperti da volte maestose e quattro giare murate nel pavimento per conservare monete d’oro. La facciata orientale subì un rilevante restauro neogotico nel 1835 ad opera dell’architetto Nicolò Puglia, che si dedicò anche alla decorazione dei prospetti occidentali intorno al 1842. Gli interni comprendono inoltre  la Sala di Federico, la Sala Cinese e la Sala Pompeiana, decorate con opere di Giuseppe Patania e Giovanni Patricolo, che costituivano gli appartamenti privati della regina Marina Carolina di Borbone nel XIX secolo.

La Torre Joharia, eretta da Ruggero II di Sicilia, è conosciuta anche come Torre del Tesoro e presenta una ricca varietà di ornamenti. Il livello inferiore ospita la Sala degli Armigeri, mentre al piano superiore si trova la Sala dei Venti, con accesso alla Sala di Ruggero a est.

La Torre Chirimbi, edificata da re Guglielmo I di Sicilia, è purtroppo stata demolita.

La Torre Greca, anche nota come Torre Rossa o Torre Kemonia, costruita in mattoni di laterizi da maestranze greche su ordine del Gran Conte Ruggero, fu demolita nel 1550 dal viceré Juan de Vega.

Una meraviglia di Palermo: la Cappella Palatina

All’interno del Palazzo dei Normanni, si trova la celebre Cappella Palatina. Descritta dallo scrittore francese Guy de Maupassant come “la più bella del mondo, il più prezioso gioiello religioso sognato da mente umana ed eseguito da mano di artista”, si tratta di un capolavoro commissionato da Ruggero II e costruito a partire dal 1130, anno della sua incoronazione come primo Re di Sicilia, all’interno del Palazzo Reale di Palermo.

La Cappella Palatina costituisce una riuscita sintesi dell’ambizione dei re normanni di restaurare il mondo culturale della religione cristiana, mentre contemporaneamente si avvalevano delle ricche influenze provenienti dal mondo musulmano per ornamenti sontuosi degni del potere regale. L’intera cappella è avvolta da un’incantevole decorazione musiva in oro, realizzata da abili artigiani bizantini, che offre una rappresentazione iconografica ricca di temi religiosi. Al culmine di questa splendida opera troneggia un maestoso Cristo Pantocratore, circondato da angeli e arcangeli, in un’affascinante convergenza tra le tradizioni cristiane e le influenze artistiche musulmane.

Interno della Cappella Palatina
Interno della Cappella Palatina | WIKI COMMONS @Molino8

 

I lavori di costruzione durarono 13 anni, fino a quando, nel 1143, la cappella privata della famiglia reale fu consacrata e dedicata a San Pietro. L’architettura della Cappella Palatina, una basilica latina a tre navate con colonne e archi a ogiva, si fonde in modo straordinario con elementi tipici delle chiese bizantine presenti  nel presbiterio e nella cupola. Mosaicisti greci, artigiani arabi e talenti locali contribuirono a creare questo capolavoro unico, che rappresenta un connubio perfetto tra la tradizione occidentale, quella araba e quella bizantina.

Gli interni della Cappella Palatina sono una testimonianza tangibile di questa fusione culturale, con mosaici dorati che rivestono quasi ogni superficie. Scene del Vecchio e Nuovo Testamento, personaggi biblici, angeli e santi decorano le pareti delle navate, gli archi e il presbiterio, culminando nella calotta dell’abside centrale con l’imponente figura del Cristo Pantocratore. Un mosaico successivo raffigura la Vergine in trono tra la Maddalena e Santi sotto al Cristo Pantocratore.

Particolarmente degno di nota è il soffitto in legno di origine islamica delle navate, lavorato a cassettoni e muqarnas, dipinto da artisti arabi. Questo straordinario ciclo pittorico islamico del Medioevo, pervaso da rappresentazioni profane come scene di vita cortese, danzatrici, musicisti e motivi geometrici, si fonde armoniosamente con le storie religiose dei mosaici, costituendo un patrimonio unico che ci collega alle ricche influenze culturali dell’epoca nel Mediterraneo.

Oltre alla Cappella Palatina, il percorso di visita comprende le sale degli Appartamenti Reali, fra cui la famosa Sala di Ruggero, che conserva splendidi mosaici.

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