Nominata Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco nel 2015, la Cattedrale di Monreale è considerata da molti come il duomo più bello al Mondo. Conosciamo meglio questo gioiello della Sicilia, attraverso la scoperta di qualche curiosità interessante
Arte, storia, cultura, bellezza, sapere, religiosità, genio, lavoro, maestria, ricchezza, estasi.
Sono tutti aspetti che è possibile ritrovare nella Cattedrale di Monreale, una vera e propria perla incastonata nell’area metropolitana di Palermo, in Sicilia, e di cui tutto il Mondo ci invidia l’unicità.
Stiamo parlando infatti di una delle chiese più belle d’Italia, secondo alcuni addirittura del duomo più affascinante dell’intero Pianeta.
Un gioiello che oggi vogliamo farvi conoscere meglio, raccontandovi qualche curiosità.
La costruzione della Cattedrale di Monreale iniziò nel 1172, con l’opera che venne poi completata nel 1267 (con aggiunte successive negli anni seguenti, ndr).
A volerne l’edificazione fu Guglielmo II, Re della dinastia Normanna di Sicilia noto con l’appellativo de “il Buono”.
Leggenda narra che, poco più che ventenne, il re ricevette in sogno l’apparizione della Vergine Maria, la quale gli rivelò il nascondiglio in cui suo padre, Guglielmo I (detto “il Cattivo”, ndr) aveva nascosto un tesoro.
Non solo. La Vergine disse anche al giovane che tali ricchezze sarebbero dovute servire per innalzare un tempo a lei dedicato proprio in quell’esatto punto.
Fu così che il sovrano decise di far costruire il Duomo di Monreale, al quale si lega un’altra leggenda.
Esiste infatti una storia che vorrebbe che l’architetto della cattedrale fosse il fratello dell’architetto che nello stesso periodo stava progettando il Duomo di Palermo.
Tra i due si creò così un’istantanea competizione, dal momento che entrambi erano decisi a erigere l’opera più bella.
Una leggenda dalla conclusione tragica, dal momento che entrambi gli architetti si sarebbero poi suicidati.
Il primo poiché oppresso dalla bellezza mostrata dagli esterni della Cattedrale di Palermo e il secondo perché scoperta la superiorità del fratello (ormai morto, ndr), dopo aver osservato la magnificenza dell’interno del Duomo di Monreale.
Entrambi si uccisero, insomma, perché scoprirono di essere inferiori l’uno all’altro.
La Cattedrale di Monreale nacque inizialmente come basilica dedicata al re e venne poi affidata ai monaci benedettini, prima di diventare sede arcivescovile nel 1183.
A costruire questo duomo furono maestranze provenienti da ogni dove, tutte guidate da architetti esperti e da teologi bizantini e latini. O almeno, questo è ciò che viene riportato.
L’insieme di queste menti e delle diverse culture avrebbe contribuito a produrre una solenne armonia nel Duomo di Monreale, della quale si può godere ancora oggi, nonostante gli svariati e ripetuti rifacimenti che si sono susseguiti nel corso degli anni.
Quali? Il portico settentrionale realizzato nel 1547 dai Gagini su progetto di Biagio Timpanella, la cappella di San Castrense costruita a fine 1500, la cappella barocca del Crocifisso eretta a fine 1600 e il portico della porta maggiore, ricostruito nel 1770 a opera dell’architetto Antonio Romano.
Oggigiorno, della costruzione originaria resta soltanto il corpo della Chiesa e il Chiostro quadrato dei benedettini.
È rimasto invece quasi nulla dell’Abbazia e del Palazzo Reale, il quale è stato definitivamente conglobato nelle stanze del Duomo o nei palazzi circostanti.
Se si concentra la propria attenzione sull’esterno della Cattedrale di Monreale, è possibile notare come la facciata principale sia inserita all’interno di due torri asimmetriche, sia nell’altezza che nelle forme.
Lo stupendo portone in bronzo che funge da ingresso principale fu invece creato da Bonanno di Pisa nel 1185, artista che produsse l’opera direttamente nella sua città, in Toscana, e la trasportò poi fino a Monreale via nave.
Spostandosi nella parte posteriore del duomo, è poi possibile trovare un mirabile esempio dell’arte araba, grazie al sapiente uso di pietra calcarea brunita, lava grigio-nera e mattoni rossi.
Una curiosità interessante è quella che riguarda l’orientamento della struttura.
Stando ai canoni della teologia orientale, l’ingresso deve essere posto a ovest, mentre l’abside col presbiterio e l’altare a est.
Il motivo? Questa conformazione racchiude un semplice significato: si entra dal mondo delle tenebre e del peccato (dove tramonta il giorno, ndr) e si procede poi verso la Luce, ovvero dove sorge Gesù.
Purtroppo, attualmente questo senso profondo si perde, dal momento che l’ingresso per i visitatori non è quello principale, bensì un ingresso laterale.
Altra particolarità riguarda le colonne presenti nella cattedrale, le quali sono ultimate con capitelli finemente scolpiti in stile corinzio e costruite con del granito grigio. Tutte tranne una: la prima a destra dell’ingresso principale.
Essa è costruita infatti in marmo cipollino, un materiale decisamente più povero e scadente.
Non si tratta però di un errore, bensì di una scelta consapevole. Le colonne che sostengono le arcate indicano infatti che è Dio a reggere la Chiesa, ma anche l’Uomo deve fare la sua parte.
Questa colonna particolare rappresenta quindi proprio l’Uomo, il quale contribuisce a reggere in minima parte le sorti della Chiesa.
Va detto che all’inizio questa colonna più fragile era stata posta in seconda fila, in linea con le ragioni dell’umiltà, ma poi spostata per motivi tecnici dopo parecchi secoli dove si trova oggi.
Un’ulteriore curiosità è quella che riguarda il tetto del Duomo di Monreale, la cui copertura ha subito vari rifacimenti nel corso dei secoli, soprattutto dopo il devastante incendio avvenuto nel 1811.
Il disegno originale è stato però rispettato quasi del tutto, con i soffitti che sono stati costruiti in legno policromo, così da mettere in risalto le parti più nobili e preziose dell’edificio.
Il tetto della navata centrale è poi a forma di carena di nave, mentre la parte centrale del transetto può essere ricondotta direttamente alla tradizione islamica.
Ciò che più di tutto contraddistingue però il Duomo di Monreale è la presenza di circa 6.400 metri quadrati di mosaico all’interno della chiesa.
Ovviamente a essere rappresentate sono diverse scene sacre, così che i fedeli possano immergersi nella storia della religione.
Una particolarità in questo caso può essere ritrovata nel mosaico dedicato alla Creazione dell’Uomo, in cui Dio e Adamo vengono ritratti con le stesse sembianze, ovvero quelle di Cristo, Dio incarnato e che si riflette nella creatura a sua immagine e somiglianza.
Un’ultima curiosità è quella che riguarda le tombe di Guglielmo I e Guglielmo II, collocate in fondo alla navata laterale destra del Duomo di Monreale.
Si tratta di due sarcofagi reale abbastanza diversi tra loro.
Il più grande accoglie le spoglie di Re Guglielmo I e fu voluto direttamente dal figlio. Si tratta di una tomba costruita con prezioso porfido rosso, un materiale che si lega alla tradizione imperiale.
Più piccola nelle dimensioni è invece la tomba di Re Guglielmo II, la quale è stata eretta utilizzando del semplice marmo bianco, istoriato, e che fu fatta costruire dall’Arcivescovo Ludovico de Torres I.
Entrambi i mausolei rimasero danneggiati dopo l’incendio del 1811 e vennero poi ripristinati rispettando il disegno originario.
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