Il romanzo “Francesca e Nunziata” di Maria Orsini Natale torna a far parlare di sé grazie alla sua ripubblicazione da parte dell’editore Sellerio, a distanza di trent’anni dalla prima uscita. Questo libro, che ha già conquistato il cuore di molti lettori, merita di essere riscoperto non solo per la sua trama avvincente, ma anche per la sua scrittura evocativa e l’ottica femminile che permea tutta la narrazione.
La storia inizia con la nascita di Francesca, avvenuta il 6 gennaio del 1849, su una delle alture della costa amalfitana. L’autrice descrive un paesaggio mozzafiato, dove la terra si tuffa nel mare, creando un’atmosfera quasi magica. La luce delle lampare che illuminano la notte evoca una poesia e una nostalgia per un passato ricco di storie e tradizioni.
La crescita di Francesca
Francesca cresce in una famiglia che gestisce un antico mulino, trasformato in un piccolo pastificio grazie all’abilità del nonno Giuseppe, un mugnaio borbonico noto per le sue sfuriate. Il suo mondo è circondato da figure femminili forti: la moglie, le figlie e le nipoti, tutte impegnate in un lavoro che si tramanda di generazione in generazione. Sarà proprio Francesca a sviluppare una vera passione per il lavoro della pasta, un segno di continuità trasmesso dal nonno, che le riempie le mani di grano e le benedice con un gesto affettuoso. Questo legame con le tradizioni si tradurrà nel suo sogno di trasformare il laboratorio familiare in una grande industria della pasta.
Le sfide e le conquiste
La narrazione si snoda attraverso le gioie e i dolori della vita di Francesca, che affronta le difficoltà legate a un matrimonio problematico, portandola a fronteggiare debiti e crisi economiche. Qui entra in scena Nunziata, una figura centrale nella storia. Adottata da Francesca per adempiere a un voto, cresce all’interno dell’azienda di famiglia, diventando un elemento chiave nella gestione e nel rilancio dell’attività. La sua evoluzione da figlia adottiva a imprenditrice di successo è un esempio della forza e della determinazione femminile che caratterizzano l’opera.
Un affresco della società italiana
La storia di Francesca e Nunziata non è solo un racconto di ambizioni personali, ma rappresenta un affresco della società italiana del Novecento, un periodo di grandi trasformazioni economiche e sociali. Mentre Francesca si confronta con le difficoltà del suo tempo, Nunziata emerge come un simbolo di riscatto e libertà, capace di riacquistare la villa storica della famiglia, venduta durante i periodi di crisi. Questo atto rappresenta non solo una rivincita contro le avversità, ma anche un chiaro messaggio sulla forza delle donne nel plasmare il proprio destino.
Il romanzo ha riscosso un notevole successo al momento della sua prima uscita, partecipando al prestigioso Premio Strega e vendendo 35.000 copie, tradotte in sei lingue. Tuttavia, nonostante l’iniziale successo, il libro ha faticato a trovare un editore e, dopo un’uscita con una piccola casa editrice, era sparito dalla circolazione fino alla morte dell’autrice nel 2010. La sua scrittura, purtroppo, non ha trovato la stessa fortuna in opere successive, ma “Francesca e Nunziata” continua a essere un faro per chi cerca storie di forza e resilienza.
L’attuale ripubblicazione di questo romanzo rappresenta un’opportunità imperdibile per i lettori di rivivere una storia che celebra il potere delle donne, la loro abilità nel superare le avversità e nel costruire un futuro migliore. La scrittura di Orsini Natale è una testimonianza della capacità femminile di affrontare il mondo con determinazione e creatività, rendendo “Francesca e Nunziata” un’opera che continua a risuonare anche nelle generazioni più giovani. La sua lettura non è solo un viaggio nel tempo, ma un invito a riflettere sulle sfide e sulle conquiste delle donne, un tema sempre attuale e necessario.