Cronaca

Il Italia c’è un paese dove la notte dura 3 mesi! Ecco dove si trova e come fanno senza sole

Esiste un paese in Italia dove la notte dura ben più di qualche ora, scopriamo di cosa si tratta e come si spiega il fenomeno

Pensavate di dover andare fino in Norvegia, Svezia o Finlandia per vivere nell’oscurità per interi mesi? In realtà, potete vivere la stessa esperienza misteriosa anche qui in Italia.

Viganella, il paese senza sole che ha trovato una soluzione- Foto | Creative Commons Attribution-Share Alike 4.0 – arabonormannaunesco.it

Probabilmente vi starete chiedendo come sia possibile che un fenomeno celeste tanto particolare si verifichi anche nella nostra penisola.

Se volete scoprire dove si verifica questa notte perpetua e per quale fenomeno scientifico si manifesti, non vi resta che continuare a leggere.

Il paese senza sole più amato dai turisti

In Italia esiste un piccolo borgo piemontese che ha saputo sfruttare l’assenza del sole a suo vantaggio. Infatti, a causa del susseguirsi delle stagioni e quindi dello spostarsi e del ruotare della Terra attorno al sole, arriva un momento dell’anno in cui questo paese non viene più baciato dalla sua luce e dal suo calore.

Stiamo parlando di Viganella, una frazione di soli 207 abitanti, situata nel comune di Borgomezzavalle.

 

 

La Chiesa di Viganella, situata nella piazza principale – Foto | Creative Commons Attribution-Share Alike 4.0 – arabonormannaunesco.it

 

Il periodo oscuro, se così vogliamo chiamarlo, comincia l’11 novembre e persiste fino al 2 febbraio. Per tutti questi tre mesi il picco paese resta immerso nel buio. Potete immaginare la gioia dei paesani che dopo 83 giorni rivedono spuntare un flebile raggio di sole dalle loro finestre.

Eppure, Viganella ha saputo sfruttare questa caratteristica a suo favore, attirando turisti da ogni dove, pronti ad ammirare questo fenomeno tanto particolare.

La luce si riaccende a Viganella

Lo specchio che illumina Viganella – Foto | Creative Commons Attribution-Share Alike 4.0 – arabonormannaunesco.it

 

Proprio quando ormai gli abitanti di Viganella si erano arresi al buio, nelle loro vite è ricomparsa la luce della speranza. Ecco cosa è successo.

Dal 17 dicembre 2006 uno specchio solare in vetro e resina di 8×5 metri è stato posizionato su una montagna alle spalle del piccolo paese. Lo specchio svetta appoggiato a uno stelo metallico, fissato ad una base di cemento armato per assicurarlo al terreno.

Grazie a questo strumento altamente tecnologico, in cui sono stati investiti ben 100mila euro, a Viganella è tornata la luce.

Ma scopriamo qualche curiosità in più su questo “specchio portatore di luce” (effettivamente Lucifero, che in latino significa proprio “portatore di luce”potrebbe essere un nome azzeccato considerate le caratteristiche di questo strumento… se solo non considerassimo l’aspetto demoniaco del nome):

Come funziona lo specchio di Viganella

Lo specchio riesce a riflettere la luce del sole in direzione della valle angusta e a illuminare una parte della piazza principale per 6 ore al giorno. Lo specchio è in grado di ruotare per garantire la luce sempre nel punto giusto e la sera viene lasciato in posizione orizzontale, quasi come se si mettesse a dormire dopo una giornata di lavoro.

Chi ha inventato lo specchio? Il sindaco di Viganella del 2006, Franco Midali, con la collaborazione dell’architetto Giacomo Bonzani, ha passato anni a studiare e perfezionare un modello di specchio che fosse in grado di illuminare il paese. I due hanno individuato la posizione, le dimensioni e i materiali migliori per ottenere questo scopo. Hanno raggiunto il risultato desiderato solo dopo diversi tentativi fallimentari, che li hanno portati a ideare la soluzione perfetta ammirabile oggi.

Come è stato montato lo specchio lassù? Un elicottero ha trasportato questo specchio magico, posizionandolo in una posizione strategica sul fianco della montagna, a più di 500 metri di altezza. La sua posizione impervia lo mette al riparo da possibili atti vandalici, infatti chiunque provi ad avvicinarsi rischia di fare un volo di parecchi metri lungo il pendio del monte.

Un fenomeno familiare: la rifrazione della luce

Non è la prima volta nella storia che vengono sfruttate le proprietà di rifrazione della luce attraverso lo strumento degli specchi.

I segnali luminosi, creati attraverso le superfici riflettenti, venivano utilizzati per comunicare a distanza dall’equipaggio delle navi e per mandare segnali ad altre imbarcazioni o direttamente alla costa. Inoltre, anche sulle torri di controllo delle fortezze venivano posizionati degli specchi per segnalare pericoli.

Ciò che hanno fatto Midali e Bonzani è stato proprio sfruttare questa tecnica antichissima per contrastare l’oscurità che teneva in ostaggio per tre mesi l’anno Viganella.

Se hai in mente di fare un viaggio invernale in questo piccolo paese piemontese, ti consigliamo di portare con te un bel paio di occhiali da sole e goderti i raggi luminosi. Ora che hai saputo tutta la storia, saprai apprezzare ancora di più il loro calore.

Alessia Barra

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