Il Trieste Film Festival, uno degli eventi cinematografici più attesi dell’anno, si prepara a dare il via alla sua 36ª edizione, in programma dal 16 al 24 gennaio 2025. Quest’anno, il festival si concentra sul cinema serbo, mettendo in evidenza le registe emergenti che stanno portando nuove prospettive nel panorama cinematografico europeo. La sezione “Wild Roses”, curata dal regista Stefan Ivančić, mira a far conoscere al pubblico le voci femminili provenienti dalla Serbia contemporanea.
La scelta di focalizzarsi sulle cineaste serbe non è casuale. Negli ultimi anni, il cinema dell’Europa centro-orientale ha visto un aumento della partecipazione femminile, con autrici che si sono distinte per la loro capacità di affrontare temi complessi e di rielaborare esperienze storiche attraverso una lente personale. La direttrice artistica del festival, Nicoletta Romeo, sottolinea che il cinema delle autrici serbe continua a riflettere sugli anni Novanta, un periodo cruciale per la Serbia e i Balcani. Le registe, sia quelle residenti in patria sia quelle della diaspora, cercano di confrontarsi con il passato, rievocando eventi significativi per comprendere e interpretare il presente e i traumi collettivi vissuti dal Paese.
Il programma del festival prevede un’ampia gamma di opere, con undici film che spaziano tra diversi generi e stili. Tra le opere in evidenza, spicca “When the Phone Rang” di Iva Radivojević, che ha ricevuto una menzione speciale all’ultimo Festival di Locarno. Questo film offre uno sguardo intimo e profondo su relazioni interpersonali in un contesto di cambiamento sociale. Accanto a Radivojević, Emilija Gašić presenterà il suo lavoro “78 days”, che ha debuttato in anteprima mondiale al Festival di Rotterdam, conquistando già diversi premi in altre manifestazioni europee. Questo film dimostra come le cineaste serbe riescano a catturare l’attenzione internazionale con storie che parlano direttamente all’anima.
Altri nomi di spicco includono:
La sezione “Wild Roses” si arricchisce ulteriormente con due documentari significativi:
Non solo lungometraggi, ma anche cortometraggi rappresentano un’importante vetrina per i talenti emergenti. Alcune delle giovani registe che porteranno le loro opere al festival includono:
Questi cortometraggi offrono uno spaccato delle nuove generazioni di cineasti serbi, che affrontano tematiche contemporanee con freschezza e originalità.
Un altro elemento di grande impatto del festival è il manifesto dell’edizione, realizzato dalla fotografa e documentarista polacca Monika Bulaj. L’immagine scelta, che ritrae un momento di preparazione per una celebrazione nuziale nel Caucaso, incarna la nuova energia che connette le persone, superando le barriere geografiche e culturali. I cavi elettrici presenti nello scatto simboleggiano questa connessione, richiamando un senso di unità e comunità, un tema ricorrente nel cinema e nella società contemporanea.
Il Trieste Film Festival non si limita a essere un luogo di visione cinematografica, ma diventa un importante spazio di dialogo e riflessione su temi attuali, in particolare per quanto riguarda le esperienze e le prospettive delle donne nel cinema. La sezione “Wild Roses” si propone di far conoscere le storie delle autrici serbe e di stimolare un dibattito su come il loro lavoro possa contribuire a una comprensione più profonda della storia e della cultura della Serbia.
In un contesto in cui il cinema è spesso visto come un potente strumento di cambiamento sociale e culturale, l’edizione 2025 del Trieste Film Festival si preannuncia come un momento cruciale per la visibilità delle cineaste serbe e per la celebrazione delle loro storie uniche e significative.
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