Il cardinale Tolentino: come l'arte può trasformarci in persone migliori - ©ANSA Photo
L’arte ha sempre giocato un ruolo cruciale nella storia della Chiesa cattolica e della cultura occidentale. Recentemente, il cardinale José Tolentino de Mendonça, Prefetto del Dicastero vaticano dedicato alla Cultura, ha sottolineato l’importanza dell’arte nel nostro tempo. Secondo lui, un’opera d’arte non solo può rendere una persona migliore, ma ha anche il potere di “trasformare la morfologia del mondo”. Queste parole, pronunciate durante un’intervista con il direttore di “Il Giornale dell’Arte”, Luca Zuccala, ci invitano a riflettere sul legame tra spiritualità e creatività.
Il cardinale Tolentino, originario del Portogallo, è una figura di spicco nel panorama ecclesiastico contemporaneo. La sua missione è quella di testimoniare il valore dell’arte come documento dell’esperienza umana, paragonandola a “un documento delle nostre ossa”. Questo paragone mette in luce come l’arte sia intrinsecamente legata alla nostra esistenza e umanità. La Chiesa ha storicamente avuto un rapporto profondo con l’arte, con opere religiose che esprimono la sacralità e avvicinano i fedeli alla divinità.
Negli ultimi tempi, c’è stata una crescente attenzione verso forme di arte contemporanea che affrontano temi attuali e sfide sociali. Il cardinale Tolentino ha evidenziato come questo nuovo approccio possa fungere da ponte tra il sacro e il profano, mantenendo l’arte rilevante in un mondo in rapido cambiamento.
Un momento particolarmente toccante per il cardinale è stata la sua visita alla Cappella di Saint Benedict a Sumvitg, progettata dall’architetto Peter Zumthor. La bellezza di questo spazio sacro lo ha profondamente commosso, facendogli comprendere che “è di piccole cose che si compone il miracolo”. Questo ricordo personale riflette l’idea che l’arte non debba essere grandiosa per avere un impatto significativo; anche le opere più modeste possono toccare il cuore e stimolare la riflessione.
In questo contesto, il cardinale ha menzionato due artisti che collaborano con il Dicastero per la Cultura e l’Educazione:
Un aspetto significativo emerso dall’intervista è la vicinanza di Papa Francesco con il mondo degli artisti. Il pontefice ha avuto incontri regolari con creativi di varie discipline, riconoscendo l’importanza del loro lavoro nella missione della Chiesa. Il prossimo incontro è previsto per il 17 febbraio 2024 negli Studi di Cinecittà, un evento che promette di essere un ulteriore passo verso un dialogo profondo tra arte e spiritualità.
Il cardinale Tolentino ha anche messo in luce le sfide della nostra epoca, caratterizzata da un’esplosione del digitale e da tecnologie che favoriscono la comunicazione a distanza. In un mondo dove lo sguardo umano è sempre più “differito e indiretto”, c’è il rischio di perdere il contatto con la realtà. L’arte, secondo il cardinale, ha il potere di restituire alla visione il suo statuto unico, coinvolgendo gli spettatori in modo diretto e trasformandoli in testimoni attivi della vita e della cultura.
In sintesi, l’arte non è solo un’espressione estetica, ma un potente strumento di trasformazione personale e sociale, capace di illuminarci e di avvicinarci al mistero dell’esistenza umana. Grazie a iniziative come quelle promosse dal Dicastero per la Cultura, possiamo sperare in un futuro in cui l’arte e la fede continueranno a camminare insieme, arricchendosi reciprocamente e contribuendo a creare un mondo migliore.
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