Il mondo dell’opera si prepara a riaccogliere un capolavoro dimenticato: “I Quadri Parlanti”, un dramma giocoso per musica composto da Gaspare Spontini, che debutterà al Teatro Pergolesi di Jesi il 29 novembre prossimo. Questa prima assoluta rappresenta non solo un evento significativo per la città marchigiana, ma anche una riscoperta storica di un’opera che ha attraversato quasi due secoli di oblio.
Gaspare Spontini, nato nel 1774 e scomparso nel 1851, è stato uno dei compositori più importanti del suo tempo, noto per la sua capacità di fondere melodie coinvolgenti con trame intricate. “I Quadri Parlanti” fu composto durante il suo periodo di studi al Conservatorio di Napoli e andò in scena per la prima volta, probabilmente, nel 1800 al Teatro di Santa Cecilia a Palermo. Tuttavia, le vicende che hanno portato alla sua riscoperta sono tanto affascinanti quanto la stessa opera.
Il libretto, redatto da Gaetano Bongiardino, è stato ritrovato negli anni ’90 nella biblioteca musicale dell’Università di Berkeley, in California. Un tesoro inaspettato che ha permesso di ricostruire la storia di quest’opera. Il vero colpo di scena è avvenuto nel 2016, quando lo spartito autografo di Spontini è stato rinvenuto nella biblioteca del Castello d’Ursel in Fiandre. Questo manoscritto, assieme ad altri lavori del compositore, è stato recuperato grazie agli sforzi del Centro Studi per la Musica Fiamminga di Anversa.
Da queste scoperte, la Fondazione Pergolesi Spontini ha collaborato con esperti di Anversa per realizzare un’edizione critica dell’opera, sulla quale si basa il nuovo allestimento. La direzione musicale è affidata a Giulio Prandi, mentre la regia è curata da Gianni Marras, entrambi noti per la loro esperienza nel panorama operistico. A loro si affianca un cast di giovani talenti:
Questi artisti sono pronti a dare vita a questa commedia ricca di intrighi e colpi di scena.
La trama de “I Quadri Parlanti” è frizzante e divertente, con inganni e travestimenti che si intrecciano attorno alla figura di Chiarella, una governante astuta e intrigante. Chiarella, abile nel manipolare le situazioni a suo favore, riesce a sottrarre soldi e attenzioni all’anziano Don Bertoldo, il suo datore di lavoro. La sua furbizia la porta a travestire il fratello per ingannare ulteriormente il padrone, mentre contemporaneamente cerca di sedurre il fidanzato della giovane nipote di Don Bertoldo.
Il personaggio di Menicuccio, il servo innamorato di Chiarella, parla in napoletano, aggiungendo un tocco di autenticità e colore alla narrazione. La giovane governante, ignara delle conseguenze delle sue azioni, si lascia guidare dalla smania di ottenere ciò che desidera, ma alla fine sarà vittima di uno stratagemma ingegnoso: i “quadri parlanti”, una serie di illusioni create dai protagonisti per smascherarla. Questi quadri, che ritraggono i membri della famiglia, prenderanno vita, creando una situazione comica che porterà a un lieto fine e alla riconciliazione delle coppie coinvolte.
La regia di Gianni Marras promette di dare vita a un allestimento visivamente accattivante, con una scenografia che prevede un gioco di scatole e porte, permettendo agli attori di entrare e uscire da una dimensione all’altra. I costumi, realizzati da Alessandra Bianchettin e Asya Fusani, vincitrici del quarto Concorso Josef Svoboda, saranno un mix di eleganza settecentesca e elementi pop contemporanei, creando un contrasto vivace e intrigante.
L’opera di Spontini, sebbene composta in gioventù, mostra già segni di quella maestosità che caratterizzerà le sue opere future, come “La Vestale”, dedicata a Napoleone e che lo consacrò come artista di corte. Con l’arrivo de “I Quadri Parlanti” a Jesi, non solo si celebra la carriera di un grande compositore, ma si offre anche un’opportunità unica per riconsiderare il patrimonio musicale italiano.
Con questo nuovo allestimento, il Teatro Pergolesi non solo riporta alla luce un’opera che merita di essere ascoltata e apprezzata, ma contribuisce anche alla valorizzazione di un volto importante della storia della musica operistica.
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