CATTEDRALE DI PALERMO
DESCRIZIONE
Tradizione vuole che la Cattedrale di Palermo, dedicata alla Vergine Assunta, sorga su una prima basilica cristiana del VI sec.
Trasformata in moschea sotto la dominazione islamica, nel 1072 venne restituita al culto cristiano da Roberto e Ruggero d’Altavilla.
A Gualtiero, arcivescovo di Palermo dal 1169 al 1190, si deve la costruzione dell’attuale edificio normanno, consacrato nel 1185. L’edificio ha un impianto basilicale a tre navate sul quale s’innesta un ampio santuario, ampliato da una spaziosa campata antistante. All’esterno, sul fianco meridionale, un ampio portico in stile gotico-catalano eretto intorno al 1465. La facciata sud-occidentale risale ai secoli XIV-XV, mentre il gruppo di campanili neogotici che svettano sulla torre campanaria, sono stati realizzati tra il 1840 e il 1844.
Il sistema decorativo a tarsie laviche, con motivi ornamentali di gusto islamico, ricopre sia i muri esterni della Cattedrale che le absidi, ed è in buona parte originale del XII secolo.
La chiesa risulta oggi divisa in tre navate da pilastri che sostengono volte a botte, con una cupola nel punto di incrocio tra il transetto e la navata centrale, a seguito degli interventi realizzati dal regio architetto Ferdinando Fuga tra il 1781 e il 1801.
Nelle prime due cappelle della navata meridionale si trovano le tombe degli imperatori e dei reali normanno-svevi di Sicilia: Costanza II d’Aragona, moglie di Federico II; Enrico VI; Federico II; Pietro II d’Aragona; Ruggero II.
A differenza di diverse altre costruzioni normanne, si ipotizza che l’interno della Cattedrale voluta da Gualtiero sia stato spoglio fin dall’origine, senza decorazioni pittoriche o musive.
Le uniche testimonianze pittoriche superstiti della fabbrica gualteriana consistono in un mosaico raffigurante la Vergine con il bambino tra angeli – posto nella nicchia al di sopra del portale lungo il fianco meridionale della Cattedrale – e nei residui della decorazione pittorica di fattura islamica del soffitto ligneo originario, confinato nel sottotetto dopo le ristrutturazioni tardo settecentesche, con motivi decorativi ad andamento geometrico, animali fantastici e croci inscritte entro un tondo.
Dietro il lato destro del transetto, è visitabile il Tesoro della Cattedrale: tra i pezzi più preziosi, la corona di Costanza d’Aragona, splendido esempio di gioielleria medievale.
Dal lato sinistro si accede, invece, alla cripta che, secondo alcuni studiosi, risalirebbe al VI secolo e soltanto in seguito modificata dai normanni. Divisa in due navate con volte a crociera sostenute da quattordici colonne, quasi tutte in granito egizio, ospita ventitré tombe di età romana e medievale, contenenti perlopiù le spoglie degli arcivescovi della cattedrale.