Curiosità sulla Cattedrale di Cefalù

Le curiosità più affascinanti sulla Cattedrale di Cefalù, dal suo aspetto imponente alla storia intrigante di uno dei più importanti monumenti dell’arte normanna in Italia

La Cattedrale di Cefalù è una delle mete turistiche più famose della Sicilia, ma quanti hanno mai davvero esplorato la sua storia e architettura? Questo articolo vi porterà alla scoperta di alcune curiosità sulla Cattedrale di Cefalù, uno dei gioielli architettonici più importanti dell’isola.

Il Duomo di Cefalù è stato riconosciuto e inserito nell’elenco dei siti Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO dal 3 luglio 2015.

Il complesso è noto come “Palermo arabo-normanna” e al suo interno si trovano nove straordinari monumenti storici, sette dei quali ubicati nella vivace città di Palermo:

  • Palazzo Reale con la Cappella Palatina,
  • Chiesa di San Giovanni degli Eremiti,
  • Chiesa di Santa Maria dell’Ammiraglio,
  • Chiesa di San Cataldo,
  • Palazzo della Zisa,
  • Cattedrale metropolitana primaziale della Santa Vergine Maria Assunta
  • Ponte dell’Ammiraglio,

oltre ovviamente alle cattedrali di Cefalù e Monreale.

Cattedrale di Cefalù, tra leggende e storia

La costruzione del Duomo di Cefalù è avvolta da molteplici leggende. La più popolare narra che durante un viaggio in mare da Salerno a Palermo, il re Ruggero II d’Altavilla si trovò circondato da una forte tempesta. Spaventato, fece un voto al Signore promettendo di costruire un tempio se fosse riuscito a salvarsi. Fortunatamente la sua nave riuscì a raggiungere il porto di Cefalù, dove in seguito sarebbe stato costruito il Duomo. Contrariamente alla leggenda, Ruggero II commissionò la costruzione di questo magnifico santuario con l’intenzione di usarlo come mausoleo per la sua famiglia. Infatti, all’interno del Duomo erano conservati due sarcofagi in porfido realizzati per il re e sua moglie. Tuttavia, nel 1225, questi furono spostati e portati alla Cattedrale di Palermo dal re Federico.

Organo della Cattedrale di Cefalù
Foto | gionnixxx @Canva – arabonormannaunesco.it

 

La costruzione della Cattedrale 

La costruzione della Cattedrale di Cefalù, il cui vero nome è Basilica Cattedrale della Trasfigurazione, ebbe inizio nel 1131 durante l’epoca del regno di Ruggero II. Nonostante l’apertura ufficiale risalga al 1267, gli sforzi di costruzione si protrassero per tutto il XV secolo.

A seguito di un incendio, la volta della navata principale, edificata attorno al 1170, dovette essere restaurata nel 1263.

A partire dal 1240, vennero avviati ulteriori restauri che portarono ad alcune rivoluzionarie modifiche strutturali della chiesa, tra le quali il ribasso del soffitto e la rotazione parziale del transetto.

Durante lo stesso periodo, furono svolte opere di sistemazione della facciata e la decorazione esterna dell’abside venne completata.

Infine, nel 1473, un porticato con tre arcate fu aggiunto tra le due torri della chiesa, un’opera progettata da Ambrogio da Como.

Architettura della Cattedrale di Cefalù

Per accedere alla Cattedrale di Cefalù, è necessario attraversare una serie di scalini che guidano al piazzale della chiesa, originariamente utilizzato come cimitero. Raggiungendo il fine del piccolo sentiero, si presenta il piazzale e la storica Porta Regum (Porta del Re). Questa è una magnifica entrata adornata da cinque cerchi concentrici splendidamente intagliati e arricchiti di preziosi intarsi di marmo che ornano sia i montanti che l’architrave. La facciata della Cattedrale di Cefalù è dominata da due grandi torri quadrate. Anche se potrebbero sembrare identiche a primo impatto, esse in effetti mostrano adorni differenti

La torre sinistra termina in una guglia ottagonale ed è caratterizzata da merlature in stile ghibellino. L’omologa torre sulla destra, al contrario, ha una guglia quadrata e merlature che raffigurano fiamme stilizzate. Si pensa che rappresentino simbolicamente il dominio terreno della corona e l’autorità spirituale della chiesa.

L’interno della Basilica Cattedrale è costruito con un design basilicale, su una pianta di croce latina. Direzionata ad oriente, presenta una struttura a triabside e tre navate distinte divise da una serie di archi elevati su pilastri, caratterizzati da un anello doppio con un design arabesco e sorretti da 16 colonne monolitiche: quattordici in granito rosa e due in cipollino, montate su basi e coronate da capitelli arricchiti da intagli e figure.

Colonne, capitelli e piedistalli in marmo riciclato risalgono all’epoca romana (probabilmente al II secolo d.C.) e provengono, presumibilmente, da templi pagani. Le navate sono coperte da un tetto in legno a travature eseguite da artigiani arabi, dipinte con busti, creature mitiche e motivi ornamentali.

L’arco trionfale, fiancheggiato da colonne su cui poggiano capitelli figurati in stile arabo, fornisce l’accesso al transetto. Purtroppo, rispetto al progetto originale, l’altezza dell’arco trionfale è stata ridimensionata con un controarco, rendendo l’opera di dimensioni più ridotte.

Il presbiterio è piuttosto profondo e i pastofori sono ben sviluppati. L’abside del presbiterio presenta un’eccezionale decorazione musiva. Un tempo, il trono reale era situato a sinistra guardando il Pantocratore e il seggio episcopale a destra, posizionati l’uno di fronte all’altro nel presbiterio. Ora, solo due lastre decorate con mosaico con le iscrizioni: sedes regia e sedes episcopalis, sono tutto ciò che rimane di questi seggi distintivi.

Anche le navate laterali culminano con i loro rispettivi absidi, che sono molto più piccoli rispetto a quello centrale.

Da una vista dall’ingresso verso l’altare, l’abside a destra è identificato come Diaconico, mentre l’abside a sinistra è denominato Protesis.

Il Protesis è lo spazio destinato alla preparazione delle offerte, del pane e del vino per la celebrazione eucaristica, mentre il Diaconico è usato per conservare gli arredi sacri. Inoltre, il Protesis funge anche da cappella del Santissimo Sacramento, arricchita da un’estetica neoclassica in stucco.

I resti della decorazione pittorica originale che una volta adornava la Cattedrale sono rappresentati dalla figura del papa Urbano V datata alla fine del IV secolo, situata su una colonna del lato sinistro della navata, e dalla Madonna in trono del XV secolo, disegnata nel braccio sinistro del transetto.

Oltre a questi, la Cattedrale vanta notevoli annessi artistici, come il fonte battesimale, realizzato da un unico grande blocco di calcare a lumachelle e ornato da quattro piccoli leoni scolpiti, riferiti al XII secolo. Un’altra attrazione meritevole è la magnifica statua marmorea della Madonna con il Bambino, un’opera di Gagini realizzata nel 1533.

Il Duomo presenta anche una serie di monumenti funerari, tra cui un sarcofago di tarda antichità, un sarcofago medioevale e un notevole raggruppamento scultoreo dedicato al Vescovo Castelli, creato da Leonardo Pennino nel XVIII secolo. Infine, rimangono frammenti diversi e significativi dell’opulento pulpito antico, smontato nel XVI secolo, che aspettano di essere ricostruiti.

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