Negli ultimi tempi si sente molto parlare di autismo. Ma quali sono i segnali che possono rappresentare dei campanelli d’allarme?
In questi tempi dove i social sono alla portata di tutti, si può dire che essi non riguardano più solo i ragazzini che fanno i balletti virali. Ci sono anche molti medici che fanno informazione e soprattutto persone che condividono le proprie esperienze in merito a problemi di salute. Usare i social come mezzo di divulgazione e informazione è un’ottimo metodo per diminuire l’ignoranza. E un esempio è la crescente consapevolezza in merito all’autismo.
L’autismo, noto anche come disturbo dello spettro autistico (ASD, Autism Spectrum Disorder), è un disturbo del neurosviluppo che influisce sul modo in cui una persona percepisce il mondo e interagisce con gli altri. È chiamato “spettro” perché i sintomi e la loro gravità possono variare ampiamente tra gli individui. Fino a pochi anni fa non erano molte le persone a conoscere questo disturbo mentre oggi c’è una crescente attenzione in merito, soprattutto nelle fasi dello sviluppo dei bambini. E questo anche grazie ai social, come dicevamo all’inizio. Prendiamo il caso di Emilie Leyes, una ragazza influencer che ha deciso di condividere la sua esperienza sul suo profilo Tiktok in merito all’autismo.
I sintomi dell’autismo possono essere tanti e soprattutto complessi, quindi diagnosticare questo disturbo non è affatto semplice. È quindi grazie a una maggiore consapevolezza che c’è stato un significativo aumento delle diagnosi in questi tempi. E, come si diceva, i social media hanno contribuito a diffondere informazioni e consapevolezza sull’argomento. Emilie Leyes ad esempio ha condiviso su Tiktok cosa l’ha spinta a fare il test RAADS-R. Questo test che sta per Ritvo Autism Asperger Diagnostic Scale – Revised, è uno strumento di autovalutazione progettato per aiutare a identificare i disturbi dello spettro autistico (ASD) negli adulti. In particolare, il test RAADS-R è composto da 80 domande che coprono quattro aree principali: linguaggio, interazione sociale, sensibilità sensoriale e motoria e infine interessi ristretti e comportamenti ripetitivi.
Ma cosa ha spinto Emilie a fare questo test? La ragazza ha deciso di farlo dopo aver riconosciuto i seguenti dieci segnali:
In conclusione si può dire che la consapevolezza e la divulgazione sono sempre più importanti per aiutare sempre più persone a conoscere questo e tanti altri disturbi. Emilie infatti condivide la sua esperienza perché vuole aiutare altri che hanno il suo stesso problema a riconoscerlo e vivere meglio. La sua testimonianza, infatti, dimostra che la diagnosi di autismo non è una limitazione, ma una chiave per comprendere meglio se stessi e vivere una vita più autentica e soddisfacente.
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