Una vera icona della musica italiana, da poco tornata alla ribalta con un tour acclamato, ha confessato di aver subito un infarto.
Stava per morire. E non sarebbe stata la prima volta. Già in passato questa icona della musica, un vero eroe per generazioni di appassionati, era stato vicino alla morte: anni fa aveva dovuto subire un delicato intervento ai polmoni, dopo aver scoperto di soffrire di un cancro, e stavolta è stato colpito da un infarto.
In tutte e due le occasioni il rischio di morire si è presentato nel momento in cui la sua carriera sembrava aver sfiorato il climax. Qualcosa o qualcuno ha però deciso che dovesse resistere e sopravvivere per tornare sul palco. Non stupisce più di tanto, dunque, che l’artista abbia interpretato queste due malattie come segni spirituali.
Dopo un’esistenza affascinante, da artista randagio e contraddittorio, ogni volta che ha sentito di essere stato vicino alla morte, il musicista italiano ha rinnovato sé stesso, convertendosi a forme nuove di spiritualità e arte.
Durante una manifestazione a Pietrasanta, mentre raccontava le ragioni che lo hanno spinto a partecipare all’ultimo tour con il suo gruppo storico, il cantante ha confessato di essere stato vicino ad andarsene per sempre. Era il 26 aprile e si trovava a Venezia per incontrare il noto giornalista siciliano Pietrangelo Buttafuoco.
“A un certo punto“, ha raccontato l’artista, “ho avuto una sensazione negativa, un malessere che conosco e che credevo di poter curare riposandomi, cercando di stare steso aspettando che passasse. Per fortuna Buttafuoco non mi ha creduto. Ha chiamato l’ambulanza, che essendo a Venezia è arrivata via mare. È successo tutto velocemente, i medici si sono accorti che avevo un infarto in corso e il loro intervento repentino mi ha salvato la vita“.
Icona della musica: “Stavo per morire d’infarto“
A parlare è Giovanni Lindo Ferretti, cantante e leader dei riformati CCCP, uno dei gruppi più importanti della scena alternativa italiana. Negli anni ’80, il collettivo punk guidato da Farretti e dal chitarrista Zamboni inventò un nuovo genere di musica libera e politicizzata, che cantava le angosce e il desiderio di emancipazione di giovani affascinati dal comunismo e dalle contaminazioni fra punk, elettronica e poesia.
Negli anni ’90 la svolta: con la caduta dell’URSS e la fine dell’ideologia positiva, Ferretti si riavvicinò alle sue radici contadine e, attraverso il nichilismo, alla spiritualità. Nacque un nuovo gruppo, chiamato CSI, fondamentale per lo sviluppo del rock alternativo e indipendente.
All’apice del successo, Ferretti subì l’asportazione di una parte di un polmone per un tumore. Dopodiché sconvolse tutti rinnegando il suo passato punk e anarchico e presentandosi come cattolico conservatore. Ora, per celebrare la musica prodotta con i CCCP, il gruppo originario è tornato in tour. E Ferretti ha rischiato di non esserci, per un infarto.