Un caso che potrebbe avere implicazioni significative non solo per il Principe Harry, ma per l’intera politica di immigrazione statunitense.
Il Principe Harry, ex membro della famiglia reale britannica, non sembra riuscire a stare lontano dai guai. Dopo anni in cui vive grazie alle polemiche e al gossip che lui stesso genera con le sue affermazioni contro la casa reale, il Principe si ritrova ora invischiato in una battaglia legale che sta avendo una grande eco mediatica negli USA. Questa intricata vicenda riguarda le confessioni che Harry ha fatto tra le pagine della sua autobiografia “Spare” e la loro teorica incompatibilità con alcune politiche di immigrazione del governo degli Stati Uniti d’America.
Questo episodio si inserisce in un contesto familiare già complesso, segnato dalla diagnosi di cancro di Re Carlo e dall’intervento chirurgico addominale della Principessa del Galles. Harry, nelle ultime settimane, si è recato dalla sua famiglia dopo anni di allontanamento per far sentire la sua vicinanza ai parenti in difficoltà. Sembra, però, che dovrà presto occuparsi anche di problemi che lo riguardano ben più da vicino.
Nuovi guai per il ribelle della famiglia reale inglese
Tutto nasce dalla rivelazione dell’uso precedente di marijuana, cocaina e funghi psichedelici che il duca di Sussex ha fatto nel suo libro campione d’incassi. Queste dichiarazioni hanno innescato una serie di eventi che ora lo vedono fronteggiare il Dipartimento della Sicurezza Interna degli USA.
Secondo le leggi americane, infatti, l’utilizzo di droghe può essere un motivo valido per negare l’ingresso nel paese a un cittadino immigrato. Il fatto che Harry sia potuto passare senza problemi solleva quindi dei dubbi nelle autorità nazionali.
La causa, intentata venerdì 23 febbraio, mira a costringere gli ufficiali a rilasciare i file di immigrazione di Harry, sollevando preoccupazioni su potenziali trattamenti preferenziali nella sua richiesta di visto. Si è parlato molto di questo caso nella televisione americana e in molti, soprattutto tra i commentatori di stampo conservatore, sostengono che la domanda di visto del Principe Harry dovrebbe essere resa pubblica per verificare se il duca abbia dichiarato il falso prima di entrare negli Stati Uniti nel 2020. L’amministrazione Biden, tuttavia, si oppone alla divulgazione di tali documenti, sottolineando il diritto alla privacy dei richiedenti il visto.
I politici di opposizione, chiaramente, criticano la posizione di Biden e propongono un inasprimento delle leggi per evitare future ambiguità. È stata addirittura proposta l’introduzione dell’atto “SPARE”, che prevederebbe il divieto permanente di ingresso negli USA per i cittadini stranieri che forniscono informazioni false sulle loro domande di visto riguardo all’uso di sostanze.
La residenza attuale di Principe Harry e sua moglie Megan Markle a Montecito, California, diventa quindi il palcoscenico di una vicenda che intreccia vita privata, questioni legali e dibattiti pubblici. Trasferitisi nel giugno del 2020 in cerca di privacy e spazio per crescere il loro figlio Archie, i Sussex si ritrovano ora al centro di un’attenzione mediatica globale che va ben oltre la loro vita quotidiana.
