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Guido guidi: il maestro del paesaggio conquista il maxxi

La fotografia è un’arte che richiede una sensibilità unica e una profonda visione del mondo. Questa è la premessa di Guido Guidi, uno dei più grandi Maestri della fotografia italiana, che ha saputo ridefinire il rapporto con il paesaggio contemporaneo attraverso il suo obiettivo. Dal 13 dicembre 2023 al 20 aprile 2024, il Maxxi di Roma ospiterà una mostra monografica dedicata al suo lavoro, intitolata “Guido Guidi. Col tempo, 1956-2024”. Si tratta della mostra più estesa mai realizzata sul suo percorso artistico.

Un viaggio attraverso oltre 500 opere

La mostra si presenta come un viaggio affascinante attraverso oltre 500 opere, molte delle quali inedite. Questo progetto è frutto di un’accurata ricerca condotta dai curatori Simona Antonacci, Pippo Ciorra e Antonello Frongia, in stretta collaborazione con Guidi stesso. Non solo una retrospettiva, ma un’opportunità per esplorare l’evoluzione del linguaggio fotografico di Guidi e la sua continua ricerca sul paesaggio. Emanuela Bruni, consigliera reggente della Fondazione Maxxi, ha descritto il progetto come un “lavoro enorme, durato due anni”, evidenziando la passione e la fatica che hanno caratterizzato la realizzazione della mostra. Guidi stesso ha sottolineato la vastità del suo lavoro, affermando che “è solo una minima parte dell’archivio”.

Un maestro di generazioni

Simona Antonacci ha affermato che Guidi è un Maestro per più di una generazione, capace di costruire un discorso di senso e una teoria del vedere attraverso le sue immagini e il suo ruolo di docente. La sua capacità di trasformare la fotografia in un mezzo di riflessione e dialogo con il mondo circostante ha portato a una nuova comprensione del paesaggio. Le sue opere, caratterizzate da una grammatica visiva unica, invitano lo spettatore a guardare oltre la superficie e a cogliere le sfumature del paesaggio.

Un’esperienza multidimensionale

La mostra si sviluppa su due piani interconnessi:
1. Il piano verticale delle stampe fotografiche, con 40 sequenze curate dall’autore.
2. Il piano orizzontale delle teche, che consente di entrare in contatto con un archivio ricco di materiali significativi.

Questo approccio offre ai visitatori la possibilità di immergersi completamente nel mondo di Guidi, passando dagli esordi e le sperimentazioni degli anni ’60 e ’70 alle ricerche personali e alle commesse sul paesaggio degli anni ’80 e ’90, fino ai progetti più recenti degli anni 2000.

La carriera di Guido Guidi è caratterizzata da una costante ricerca e innovazione. Fin dai suoi esordi, ha esplorato e interpretato il paesaggio in modi sempre nuovi, utilizzando diverse tecniche e approcci. Le sue fotografie raccontano storie di luoghi, spazi e atmosfere, enfatizzando la relazione tra l’uomo e l’ambiente.

In un’epoca di continua evoluzione, le fotografie di Guidi ci ricordano l’importanza di osservare attentamente e di apprezzare la bellezza e la complessità del nostro ambiente. Ogni immagine è un invito a esplorare e comprendere il mondo che ci circonda.

In conclusione, “Guido Guidi. Col tempo, 1956-2024” rappresenta un’importante occasione per celebrare un artista che ha profondamente influenzato la fotografia contemporanea in Italia e oltre. La sua visione unica e il suo approccio innovativo al paesaggio continueranno a ispirare nuove generazioni di fotografi e appassionati d’arte. Non resta che visitare la mostra al Maxxi per scoprire il suo straordinario lavoro e lasciarsi trasportare in un viaggio visivo che attraversa il tempo e lo spazio.

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