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Gomes trasforma la tristezza in un inno alla gioia globale

Nel panorama cinematografico contemporaneo, dove le narrazioni prevalenti sono spesso influenzate da eventi globali e crisi sociali, emerge un’opera che si distingue per il suo messaggio di gioia e scoperta. “Grand Tour”, il nuovo film del talentuoso regista portoghese Miguel Gomes, ha recentemente conquistato il premio per la miglior regia al Festival di Cannes ed è stato selezionato per rappresentare il Portogallo agli Oscar come miglior film internazionale. Questa pellicola, in uscita nelle sale italiane il 5 dicembre grazie a Lucky Red, si presenta come un viaggio affascinante che intreccia passato e presente, realtà e finzione, offrendo una visione unica e ottimista del mondo.

l’ispirazione dietro grand tour

Il film di Gomes trae ispirazione da un episodio degli scritti di viaggio di W. Somerset Maugham, “Il signore in salotto”, risalente al 1930. La pellicola riporta in vita il concetto di “grand tour”, un viaggio che, all’inizio del XXI secolo, collegava le grandi città dell’Impero britannico in India con destinazioni come la Cina e il Giappone. Gomes rielabora questo concetto in modo originale, portando il pubblico in un’avventura che attraversa diverse culture e tradizioni dell’Asia, riflettendo sull’esperienza umana in tutte le sue sfumature.

una trama che emoziona

La trama si sviluppa attorno alla figura di Edward, un funzionario britannico che, nel 1918, decide di fuggire da Rangoon il giorno delle sue nozze, lasciando la fidanzata Molly a cercarlo disperatamente. Questo viaggio di ricerca si trasforma in un doppio percorso:

  1. L’odissea di Molly attraverso l’Asia.
  2. Un ritorno al presente, con sequenze documentaristiche che ritraggono la vita quotidiana in luoghi vibranti.

La scelta di mescolare riprese in bianco e nero con immagini a colori, ricostruzioni in studio e scene di vita reale, offre un’esperienza visiva che stimola la riflessione sull’umanità e sulla bellezza della vita.

un messaggio di gioia e speranza

Gomes, intervistato dall’ANSA, ha sottolineato l’intento dietro il suo film, affermando: “Non c’è il racconto dell’attualità che vediamo in televisione. Il mondo sta vivendo molte crisi, ma ci sono anche cose grandiose nel mondo, ed io volevo riflettere una di queste: la gioia di essere vivi raccontata da vari Paesi.” Questa visione si traduce in una celebrazione dell’esperienza umana, un invito a esplorare la bellezza che ci circonda, nonostante le difficoltà.

Il film diventa così un’esperienza immersiva, catturando l’energia vibrante della vita quotidiana attraverso sequenze che mostrano:

  • Famiglie in scooter
  • Mercati di street food
  • Giostre e partite di mahjong

La colonna sonora, una miscela di melodie tradizionali e contemporanee, accompagna il pubblico in questo viaggio, rinforzando l’idea che la gioia e la celebrazione della vita possono emergere anche in situazioni di grande incertezza.

In conclusione, “Grand Tour” rappresenta non solo un film, ma un invito a guardare oltre le notizie di cronaca, scoprendo le storie di gioia e speranza che si celano dietro le difficoltà della vita. In un momento storico in cui il pessimismo sembra prevalere, Gomes riesce a restituire al pubblico una rinnovata fiducia nell’umanità, un messaggio universale che invita a esplorare e apprezzare la bellezza del mondo che ci circonda. Con una narrazione ricca di colori, emozioni e significati profondi, il film di Gomes promette di essere una vera e propria ode alla vita e alla sua bellezza intrinseca.

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