L’incontro dell’11 novembre tra la filiera del libro e il ministro della Cultura, Alessandro Giuli, rappresenta un momento cruciale per il settore editoriale italiano, segnando l’inizio di una potenziale nuova fase positiva. Svoltosi presso la sede dell’Associazione Italiana Editori (AIE), questo primo appuntamento ha visto la partecipazione dei presidenti delle sette principali associazioni che rappresentano editori, librari e bibliotecari. Tra i partecipanti vi erano figure di spicco come Innocenzo Cipolletta, presidente dell’AIE, Andrea Palombi, presidente dell’Associazione degli Editori Indipendenti, e Laura Ballestra, presidente dell’Associazione Italiana Biblioteche, solo per citarne alcuni.
Il contesto di questo incontro è caratterizzato da un settore editoriale che ha attraversato difficoltà significative negli ultimi anni, con un mercato trade che ha subito una perdita di 1,7 milioni di copie vendute nei primi dieci mesi del 2023. Questa situazione ha creato un senso di urgenza tra i rappresentanti del settore, i quali hanno presentato al ministro un documento che richiede un “deciso cambio di rotta”. La pandemia ha infatti messo a dura prova non solo le vendite, ma anche l’intero ecosistema della lettura, evidenziando la necessità di interventi mirati e di politiche a sostegno della domanda.
Un aspetto cruciale emerso dal confronto è la richiesta di ripristinare misure di sostegno alla domanda che erano state cancellate negli ultimi due anni. Le associazioni hanno chiesto un rapido rifinanziamento del fondo speciale da 30 milioni di euro per le biblioteche, un elemento fondamentale per garantire l’accesso alla cultura e alla lettura in tutto il Paese. Il ministro Giuli ha mostrato disponibilità ad affrontare queste tematiche, riconoscendo il valore sociale del libro e della lettura, nonché l’importanza di un’industria editoriale forte e autonoma.
Le associazioni hanno anche sollevato la questione delle carte Cultura Giovani e del Merito, che non hanno raggiunto gli obiettivi prefissati di coinvolgimento dei giovani nel mondo della lettura. Si è discusso di una revisione di queste misure, con l’obiettivo di renderle più efficaci e accessibili, e di riaprire i termini di registrazione e di spesa per la prima edizione. È chiaro che il coinvolgimento dei giovani nella lettura è una priorità, non solo per garantire il futuro dell’industria editoriale, ma anche per formare una società più colta e informata.
Le proposte avanzate dalle associazioni non si limitano ai finanziamenti, ma includono anche richieste di politiche industriali più ampie. È stato sollevato il tema del credito d’imposta per gli acquisti di carta, attualmente riconosciuto solo agli editori di giornali e periodici, ma non agli editori di libri, e si è discusso della necessità di incentivare l’innovazione nel settore. Queste misure, se attuate, potrebbero contribuire a rafforzare la filiera del libro in Italia, creando un ambiente più favorevole alla produzione editoriale e alla distribuzione dei testi.
In aggiunta, è stata espressa la necessità di aumentare i fondi a disposizione del Centro per il libro e la lettura, volto a migliorare gli indici di lettura nel Paese e a ridurre le disparità territoriali. L’accesso alla cultura e alla letteratura dovrebbe essere un diritto garantito a tutti, indipendentemente dalla propria ubicazione geografica. La diffusione di librerie e biblioteche sul territorio è fondamentale per garantire che ogni cittadino abbia la possibilità di accedere ai libri e alle risorse necessarie per nutrire la propria curiosità e il proprio amore per la lettura.
Il ministro Giuli ha mostrato di essere un interlocutore attento e sensibile, e i presidenti delle associazioni si sono detti soddisfatti dell’incontro. Hanno percepito una volontà reale di ascoltare le loro esigenze e di affrontare le problematiche sollevate. Tuttavia, rimane da vedere come e quando verranno attuati questi cambiamenti. La speranza è che questo incontro segni l’inizio di una rinnovata collaborazione tra il governo e il settore dell’editoria, volta a promuovere una cultura della lettura più forte e a sostenere le infrastrutture necessarie per far crescere il Paese in questo ambito.
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