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Giovanni veronesi svela il suo legame tra cinema e psicanalisi su sky tg24

Giovanni Veronesi, uno dei registi e sceneggiatori più noti del panorama cinematografico italiano, è stato il protagonista della recente puntata di “Stories”, il ciclo di interviste condotto da Omar Schillaci su Sky Tg24. In questa occasione, Veronesi ha parlato della sua carriera, delle sue esperienze personali e della sua visione del cinema come strumento di esplorazione interiore. L’intervista, dal titolo “Giovanni Veronesi – Cinema, amore e fantasia”, è andata in onda il 30 dicembre e sarà disponibile anche su Sky Arte e on demand.

il debutto nel mondo dei documentari

Il regista ha recentemente debuttato nel mondo dei documentari con “La Valanga Azzurra”, un’opera che celebra la storica squadra di sci alpino italiana degli anni ’70, un periodo in cui gli atleti italiani dominavano le classifiche internazionali. Veronesi ha descritto come, per il pubblico, quella squadra fosse quasi paragonabile a una nazionale di calcio, tanto era l’affetto e l’attenzione che ricevevano. “C’erano dieci atleti che, se si trovavano in una giornata di grazia, potevano occupare le prime dieci posizioni in classifica”, ha commentato il regista. La sua passione per lo sci è stata una costante nella sua vita, anche se si definisce un “sciatore fallito”. Ha dichiarato: “Ho provato a sciare, ma non sono mai riuscito a raggiungere i livelli che desideravo”.

l’uso del cinema come terapia

Durante l’intervista, Veronesi ha condiviso diversi ricordi d’infanzia, tra cui il suo talento nel copiare durante le lezioni scolastiche. Ma la vera magia è arrivata quando ha scoperto il potere del cinema, che ha usato come una forma di terapia personale. “Ho usato il cinema come tanti usano lo psicanalista, con la differenza che chi va dallo psicanalista paga per dire le stesse cose che dico io essendo pagato”, ha affermato, evidenziando come il suo lavoro lo aiuti a esplorare e comprendere le proprie emozioni.

collaborazioni e aneddoti

Veronesi ha anche parlato delle sue collaborazioni con attori internazionali, raccontando di quando scelse Penelope Cruz per il ruolo di Maria nel suo film “Per amore, solo per amore”. “L’avevo vista in ‘Jamón jamón’ e sono rimasto colpito dalla sua delicatezza anche in una scena così intensa”, ha spiegato, rivelando come quella visione lo avesse ispirato a scegliere una giovane attrice dal grande talento.

Uno dei momenti salienti della sua carriera è stato il sodalizio artistico con Leonardo Pieraccioni, che ha portato alla realizzazione di “Il Ciclone”. Veronesi ha descritto con umorismo come l’idea del film sia nata durante una cena a casa sua. “Pieraccioni mi ha raccontato di una storia ambientata in un casolare e, dopo un paio di battute, abbiamo deciso di ambientarla nel presente”, ha detto, sottolineando quanto fosse casuale la genesi del progetto. La sceneggiatura è stata scritta in un mese e, al momento della presentazione a Cecchi Gori, il produttore ha commentato: “Madonna quanto si ride in questo film”.

riflessioni sul cinema e le relazioni

Nel corso dell’intervista, Veronesi ha ricordato con affetto anche Francesco Nuti, un amico e collaboratore che ha avuto un impatto profondo sulla sua vita e carriera. “È un pezzo di me, del mio cuore”, ha affermato, esprimendo quanto fosse importante per lui. La loro amicizia è stata una fonte di ispirazione e supporto, e Veronesi ha rivelato di aver continuato a visitare Nuti anche nei suoi momenti più difficili.

Parlando delle sue esperienze con star internazionali, Veronesi ha dato un giudizio contrastante su David Bowie, con cui ha lavorato in “Il mio west”. “Bravo, ma antipatico”, ha commentato, sottolineando come a volte le aspettative nei confronti dei propri miti possano portare a delusioni. Al contrario, ha avuto un’esperienza molto più positiva con Robert De Niro, che spesso veniva a cena a casa sua. “Una volta gli ho chiesto come avesse fatto a prendere 26 kg per ‘Toro scatenato’ e mi ha risposto: ‘Se non lo facevo io, lo faceva Al Pacino'”, ha raccontato ridendo.

Attraverso questi aneddoti e riflessioni, Giovanni Veronesi ha dimostrato ancora una volta come il cinema non sia solo una forma d’arte, ma anche un mezzo per esplorare le complessità dell’animo umano. La puntata di “Stories” offre uno sguardo intimo e autentico su un artista che ha saputo trasformare le esperienze personali in opere indimenticabili, confermando il suo ruolo cruciale nella cultura cinematografica italiana.

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