Gabriele Basilico è riconosciuto come uno dei grandi maestri della fotografia italiana, famoso per il suo uso magistrale del bianco e nero. La sua ultima mostra, “Gabriele Basilico. Roma”, attualmente in corso al Museo Nazionale Romano – Palazzo Altemps, offre un sguardo inaspettato sulla Città Eterna. Inaugurata il 12 dicembre, l’esposizione include 60 opere che coprono un arco temporale che va dagli anni Ottanta ai progetti più recenti, accompagnate da oltre 250 provini originali provenienti dall’archivio dell’artista.
un omaggio alla carriera di basilico
Curata da Matteo Balduzzi e Giovanna Calvenzi, la mostra celebra gli ottant’anni dalla nascita di Basilico, avvenuta il 12 agosto 1944 a Milano. Questo evento non è solo un omaggio alla sua carriera, ma rappresenta anche una riflessione sulla trasformazione della città e sul dialogo tra passato e presente. Le opere esposte includono iconiche località romane come la Tangenziale Est, Porta Maggiore, le Mura Aureliane, il Colosseo e l’Eur.
La mostra si articola in due nuclei principali, collegati da un elemento simbolico di grande importanza. La prima sala è dedicata a immagini realizzate fino agli anni Duemila, creando un dialogo diretto con l’esposizione permanente del museo. I temi trattati includono:
- Architettura razionalista
- Compresenza di architettura civile e monumentale
- Diverse interpretazioni del Colosseo
Questo approccio consente di apprezzare non solo l’evoluzione estetica della città, ma anche come Basilico abbia saputo catturare l’anima di Roma.
l’archivio del fotografo
La parte centrale della mostra è dedicata all’archivio di Basilico, con 60 fogli originali dei provini, molti dei quali recano commenti e appunti sui sette progetti principali realizzati su Roma. Questo sguardo intimo invita il visitatore a scoprire il processo creativo di Basilico, evidenziando il suo approccio meticoloso e riflessivo. Nella parte finale dell’esposizione, i visitatori possono ammirare opere più contemporanee e monumentali, tra cui un’opera a colori che segna una deviazione significativa dal suo tradizionale uso del bianco e nero.
Angelo Piero Cappello, direttore della Direzione Generale Creatività Contemporanea del ministero della Cultura, sottolinea che “l’idea di questa mostra è quella di rappresentare una cifra stilistica di Gabriele Basilico che non è quella solitamente raccontata dalla storia della critica fotografica”. Basilico, in questo progetto, unisce la monumentalità archeologica della città con la sua contemporaneità, utilizzando il colore per rendere giustizia alla dinamicità di Roma.
un viaggio visivo attraverso roma
Il percorso espositivo amplia la comprensione dell’opera di Basilico, mostrando la sua capacità di raccontare le città. Con oltre 150 città fotografate nel mondo, Basilico ha sviluppato un legame particolare con Roma, testimoniato dai venti incarichi professionali ricevuti tra il 1985 e il 2011. Calvenzi evidenzia che “con Roma ha avuto un rapporto diverso”.
L’allestimento della mostra, concepito come un dialogo tra passato e presente, diventa una chiave narrativa fondamentale. Le immagini di Basilico non sono semplici documentazioni fotografiche, ma veri e propri racconti visivi che invitano a riflettere sulla complessità e sulla bellezza di Roma. Ogni scatto è impregnato di una storia e di emozioni che si intrecciano con la vita quotidiana della città.
A completare il progetto espositivo, è prevista la pubblicazione di un volume bilingue edito da Electa, che non sarà solo un catalogo della mostra, ma un vero e proprio studio su come Roma abbia influenzato il lavoro di Basilico.
Inoltre, la mostra “Gabriele Basilico. Roma” non si limiterà a rimanere nel suo luogo d’origine, ma è destinata a girare all’estero, con Praga come prima tappa, seguita da Londra e Istanbul. Questo offrirà a un pubblico internazionale l’opportunità di apprezzare l’immenso talento di Basilico e l’unicità della sua visione su Roma. Così, l’eredità di Gabriele Basilico continua a vivere e a ispirare, mantenendo viva la memoria di una città immortalata in tutte le sue sfaccettature. La mostra rappresenta un incontro tra arte, storia e cultura, un viaggio visivo che invita a scoprire Roma in modo originale e coinvolgente.