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Fiorai giapponesi incantano al mao con la loro arte floreale

Il Museo d’Arte Orientale (MAO) di Torino si appresta a presentare un nuovo e affascinante progetto espositivo, “Hanauri. Il Giappone dei venditori di fiori”. Questa mostra, parte del programma di riallestimento della galleria giapponese delle collezioni permanenti, offre un’opportunità unica di esplorare una tradizione culturale ricca di significato. L’esposizione sarà aperta al pubblico dal 5 dicembre 2023 fino al 4 maggio 2025, promettendo un viaggio nel tempo e nello spazio attraverso l’arte e la storia giapponese.

L’opera di Linda Fregni Nagler

Il cuore della mostra è rappresentato dall’opera dell’artista Linda Fregni Nagler, già nota per la sua performance “Things that Death Cannot Destroy”, presentata al MAO lo scorso novembre. Fregni Nagler ha dedicato vent’anni alla raccolta di fotografie giapponesi della scuola di Yokohama, un movimento che ha avuto un impatto significativo sulla fotografia giapponese e occidentale tra la metà del XIX secolo e l’inizio del XX secolo.

La mostra presenterà per la prima volta al pubblico le fotografie originali raccolte dall’artista, che ha intrapreso un processo di rifotografia e rielaborazione di queste opere storiche. Utilizzando tecniche tradizionali di camera oscura e colorazione manuale simili a quelle dell’epoca (1860-1910), Fregni Nagler non solo preserva, ma rivitalizza queste immagini, creando un dialogo tra passato e presente. Questo approccio non è solo un atto di conservazione, ma anche una reinterpretazione del significato di queste fotografie, permettendo ai visitatori di confrontarsi con la cultura giapponese e la sua evoluzione attraverso gli occhi di un’artista contemporanea.

Opere in esposizione

In mostra saranno esposte:

  1. 26 albumine di metà Ottocento, parte della collezione Fregni Nagler.
  2. Sei grandi stampe ai sali d’argento colorate a mano dall’artista.
  3. Quattro positivi su vetro, visibili attraverso due visori, per un’esperienza immersiva.
  4. Tre xilografie che rappresentano i venditori di fiori, una figura iconica nella cultura giapponese.

Queste opere offrono una finestra sulla vita quotidiana e sulle tradizioni giapponesi, con particolare attenzione ai mesi primaverili, simbolo di rinascita e fioritura. Le xilografie includono un’illustrazione del mese di aprile di Utagawa Kunisada, proveniente dal Museo Orientale di Venezia, e altre opere significative di Koikawa Harumachi e Toyokuni III di Utagawa Kunisada, che ritraggono i venditori di fiori in scenari estivi. Queste rappresentazioni catturano non solo la bellezza dei fiori, ma raccontano anche storie di vita, commercio e cultura, invitando i visitatori a riflettere sul legame profondo tra natura e società.

Iniziative collaterali

Un’altra iniziativa interessante che accompagnerà la mostra è il restauro aperto al pubblico di tre armature giapponesi, previsto a partire da gennaio. Questa opportunità unica permetterà ai visitatori di osservare il processo di restauro, approfondendo la loro comprensione delle tecniche artistiche e delle tradizioni giapponesi. L’arte del restauro non è solo una questione di conservazione, ma anche un modo per onorare e rispettare il patrimonio culturale, dando nuova vita a opere che raccontano storie di secoli passati.

L’esposizione “Hanauri. Il Giappone dei venditori di fiori” si propone quindi non solo come un evento di grande valore artistico, ma anche come un’occasione per riflettere sulle connessioni tra passato e presente, cultura e commercio, arte e vita quotidiana. Attraverso le opere di Linda Fregni Nagler e la ricca selezione di fotografie e xilografie, il MAO invita il pubblico a intraprendere un viaggio emozionante nel cuore della cultura giapponese, esplorando il fascino dei venditori di fiori e il loro significato profondo nella storia e nell’immaginario collettivo del Giappone. Con ogni visita, i partecipanti avranno l’opportunità di scoprire e riscoprire un mondo di bellezza, tradizione e innovazione, che continua a influenzare l’arte e la cultura contemporanea.

Saverio De Luca

Da sempre appassionato di arte e architettura italiana, e voglio portarvi con me attraverso le bellezze nascoste e i tesori conosciuti del nostro paese. Fin da quando ero bambino, sono stato affascinato dai colori, dalle forme e dalle storie che l'arte e l'architettura raccontano. Ho deciso di trasformare questa passione in una carriera, e ora sono qui per condividere con voi il mio viaggio. La mia formazione accademica inizia con una laurea in Storia dell'Arte presso l'Università di Firenze, una città che rappresenta un vero e proprio museo a cielo aperto. È qui che ho sviluppato un occhio critico e una sensibilità particolare nei confronti delle opere d'arte e delle architetture che ci circondano. Ho poi proseguito i miei studi con un master in Architettura e Restauro, che mi ha portato a lavorare su progetti emozionanti di recupero e conservazione. Nel corso degli anni, ho scritto per diverse riviste d'arte e cultura, ma ciò che amo di più è raccontare le storie dietro le opere, dal Rinascimento alle avanguardie moderne, dai capolavori noti alle gemme nascoste. Spero di offrire a tutti voi una visione ricca e appassionata di come questi elementi si intrecciano nella nostra vita quotidiana. Oltre alla scrittura, amo viaggiare per l'Italia, esplorando città storiche, piccoli borghi e magnifici paesaggi per scoprire da vicino le meraviglie dell'architettura e dell'arte che il nostro paese ha da offrire. Sono sempre alla ricerca di mostre interessanti, atelier di artisti e laboratori di artigiani, luoghi in cui la creatività prende forma. Il mio obiettivo è farvi apprezzare la bellezza dell'arte e dell'architettura italiana in tutte le sue sfumature, condividendo con voi non solo le mie conoscenze, ma anche la passione e l'emozione che mi guidano ogni giorno..

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