Filippo Bonino, un giovane chef di 27 anni, ha intrapreso un viaggio significativo tornando nella sua città natale, Gibellina, in Sicilia, dopo aver lavorato in alcuni dei ristoranti più rinomati di New York, Milano e Rimini. Questo fenomeno, noto come “emigrazione al contrario”, è un trend crescente tra i giovani siciliani, che scelgono di ritornare per riannodare i legami con le proprie radici e contribuire allo sviluppo della loro terra.
Dopo aver conseguito il diploma presso l’Istituto Alberghiero “Virgilio Titone” di Castelvetrano, Filippo avrebbe potuto facilmente trovare un lavoro all’estero. Le sue abilità culinarie e la formazione ricevuta gli avrebbero garantito stipendi allettanti, ma il richiamo della sua terra era più forte. “Ho sempre sognato di aprire un ristorante qui”, racconta con passione. La sua determinazione lo ha spinto a lavorare in diverse città, accumulando esperienza e risparmi con l’obiettivo di tornare e investire nella sua comunità.
Il punto di svolta
Il punto di svolta per Filippo è avvenuto nel 2019, quando ha acquistato una casa disabitata a Gibellina, un passo essenziale per la realizzazione del suo sogno imprenditoriale. La sua visione ha preso forma nel 2021, quando il GAL “Valle del Belìce” ha lanciato un bando per il sostegno ad attività commerciali. Filippo ha partecipato e ha ricevuto un contributo a fondo perduto di 70.000 euro, un aiuto fondamentale per avviare il suo ristorante.
“Con questi fondi, uniti ai miei risparmi, ho finalmente potuto realizzare il mio progetto”, spiega Filippo. La sua scelta di restare e investire a Gibellina, nonostante le pressioni di amici e conoscenti, riflette un amore profondo per la sua terra. “Amo il clima, le relazioni umane e il mare di Sicilia”, afferma con convinzione.
L’apertura del ristorante
Il ristorante di Filippo, che avrà 40 posti a sedere, si trova in via Belìce 38 e aprirà ufficialmente il 19 dicembre, con una cerimonia di inaugurazione alla presenza di figure importanti, tra cui il presidente del GAL, Salvatore Sutera, e il direttore Alessandro La Grassa. La riapertura di questo ristorante non rappresenta solo un’opportunità per Filippo, ma anche un segnale di speranza per la comunità, che ha affrontato sfide significative, come il depopolamento e la mancanza di sviluppo economico.
Alessandro La Grassa sottolinea l’importanza della scelta di Filippo come esempio di resilienza. “La Valle del Belìce ha vissuto un lungo periodo di difficoltà a causa del terremoto del 1968. Attività come quella di Filippo sono fondamentali per il rilancio della nostra economia locale.” Il GAL si propone di incentivare i giovani imprenditori a investire nella loro terra, creando opportunità e posti di lavoro.
Un progetto più ampio
Ma non si tratta solo di un ristorante: Filippo ha ampliato la sua visione imprenditoriale creando al primo piano della sua struttura un bed & breakfast con sei posti letto. “Volevo garantire un’ospitalità a 360 gradi ai miei clienti”, spiega. Grazie ai fondi del GAL, ha potuto accedere a un ulteriore contributo di 50.000 euro per sostenere la realizzazione di questa struttura ricettiva.
L’ambizione di Filippo va oltre la semplice apertura di un ristorante. Il suo obiettivo è promuovere la cucina siciliana e il patrimonio gastronomico locale, utilizzando ingredienti freschi e di stagione. “Voglio che il mio ristorante sia un luogo in cui le persone possano gustare i sapori autentici della Sicilia e scoprire la bellezza di questa terra”, afferma con entusiasmo.
Filippo Bonino rappresenta una nuova generazione di imprenditori siciliani che, attraverso il loro impegno e la loro passione, stanno contribuendo a ridare vita a luoghi un tempo dimenticati. La sua storia è un esempio di come la determinazione e il supporto delle istituzioni locali possano fare la differenza nel percorso di rinascita di una comunità. La sua esperienza è un invito a tutti coloro che desiderano tornare e investire nel proprio territorio, mostrando che è possibile realizzare i propri sogni, anche in un contesto difficile come quello siciliano.