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Festival Trasparenze: Il Teatro Carcere arriva in sette istituti dell’Emilia-Romagna

Sette istituti penitenziari dell’Emilia-Romagna si trasformano in palcoscenici teatrali per un evento unico nel suo genere: la quarta edizione del Festival Trasparenze di Teatro Carcere. Questo evento, che si svolgerà dal 7 novembre al 20 dicembre, rappresenta un percorso intricato e affascinante tra 18 spettacoli, curati dalle compagnie del Coordinamento Teatro Carcere Emilia Romagna. Queste compagnie si impegnano da anni in progetti teatrali all’interno delle carceri della regione. Il festival è organizzato dal Teatro del Pratello e coinvolge nove città: Bologna, Castelfranco Emilia, Ferrara, Pontelagoscuro, Forlì, Modena, Parma, Ravenna e Reggio Emilia.

Collaborazione e sfida tra compagnie teatrali

Questa iniziativa rappresenta una sfida per le sette compagnie teatrali coinvolte, ognuna con la propria poetica e un bagaglio di esperienze che spesso divergono notevolmente. Tuttavia, il festival offre l’opportunità di lavorare in rete per sviluppare un tema comune su un arco di tre anni. Il tema scelto per il triennio 2022-2024 è “Miti e Utopie”, articolato attraverso tre parole chiave: errare, perdono, comunità. Questi ambiti di ricerca sono particolarmente significativi nel contesto carcerario, un ambiente dove la ricerca di significato, redenzione e connessione ha un valore inestimabile. Anche quest’anno il programma si arricchisce con spettacoli di compagnie esterne che varcano le porte del carcere per esibirsi davanti a un pubblico esclusivo di spettatori detenuti.

Un ponte tra carcere e scuola

Il 2024 porta una novità significativa: il festival si apre alle scuole dell’Emilia-Romagna, coinvolgendo sei istituti superiori. Gli studenti del gruppo Konsulta, legato al Teatro dei Venti e aperto a ragazzi e ragazze under 25, saranno protagonisti attivi del festival. Il loro compito sarà quello di progettare, accompagnare e raccontare sia il Festival Trasparenze che altri progetti artistici e socio-culturali attraverso la realizzazione di podcast dedicati alle compagnie e agli spettacoli. Questa iniziativa intende raccogliere voci, storie e punti di vista, in particolare quelli degli studenti, creando un ponte tra il carcere e la città e collegando diverse generazioni attraverso l’arte e la cultura.

Il viaggio teatrale di Parma

Il festival prenderà il via a Parma il 7 e 8 novembre con “Errare nel Tempo: viaggio di andata (e ritorno) nell’aldilà”, una produzione della coop. Le mani parlanti in collaborazione con il Coordinamento Teatro Carcere Emilia-Romagna. Lo spettacolo vede la partecipazione di attori-detenuti della Casa Circondariale di Parma insieme a tre giovani attori che hanno iniziato il loro percorso lo scorso anno come studenti del Liceo Artistico Paolo Toschi di Parma. La rappresentazione mette in scena un viaggio nell’aldilà, ispirato al mito di Er, uno dei racconti filosofici presenti nella “Repubblica” di Platone.

Il teatro come strumento di trasformazione

Il Festival Trasparenze non è solo un’occasione per portare il teatro in un contesto insolito come quello carcerario, ma anche un mezzo per stimolare il dialogo e la riflessione su temi universali attraverso l’arte. L’incontro tra compagnie teatrali, detenuti e giovani studenti crea un terreno fertile per lo scambio culturale e umano, permettendo di abbattere barriere e pregiudizi. In questo contesto, il teatro diventa uno strumento potente di trasformazione, che incoraggia la comunità a confrontarsi con le proprie utopie e i propri miti, riflettendo sul significato di errare, perdonare e costruire una comunità.

Un veicolo di cambiamento sociale

Il festival è un esempio concreto di come l’arte possa diventare un veicolo di cambiamento sociale, un linguaggio comune capace di superare le differenze e di costruire ponti tra realtà spesso considerate distanti. Attraverso il teatro, i detenuti hanno l’opportunità di esprimere le proprie storie e di far sentire la propria voce, mentre gli spettatori, soprattutto quelli più giovani, possono confrontarsi con esperienze di vita diverse e arricchire la propria comprensione del mondo. La scelta di coinvolgere le scuole rappresenta un ulteriore passo verso l’integrazione e la sensibilizzazione delle nuove generazioni, sottolineando l’importanza di un dialogo aperto e inclusivo.

Stefania Palenca

Da sempre nutro una forte curiosità per le vicende passate e le tracce che hanno lasciato nel nostro presente. Ho scoperto presto che nulla racconta una storia meglio dei muri di un'antica cattedrale o delle pennellate su una tela impolverata. Mi sono laureata in Storia presso l'Università di Catania, un percorso accademico che mi ha permesso di immergermi nei racconti e nei segreti di questa meravigliosa isola. Durante gli studi, ho perfezionato le mie competenze con un master in Conservazione dei Beni Culturali, comprendendo ancor di più l'importanza di preservare queste ricchezze per le generazioni future. Attraverso i miei articoli, esploro non solo i grandi siti turistici, ma anche i piccoli gioielli meno conosciuti che celano storie straordinarie e avvincenti. Porto i lettori in un viaggio attraverso l'arte e l'architettura, dall'epoca greca a quella normanna, passando per i fasti del Barocco siciliano. Quando non sono impegnata nella ricerca o nella scrittura, mi piace camminare per le vie dei centri storici, partecipare a conferenze e visitare musei e gallerie d'arte. Credo fermamente che ogni pietra, ogni dipinto e ogni edificio abbia una storia da raccontare, ed è mio compito dare voce a queste storie. Vi invito a seguirmi nel mio viaggio attraverso la Sicilia, scoprendo insieme le meraviglie artistiche e architettoniche che hanno modellato la nostra identità culturale

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