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Ferzan ozpetek racconta storie straordinarie in stories su sky tg24

Ferzan Ozpetek, regista, sceneggiatore e scrittore, si riconferma protagonista del panorama cinematografico italiano con la sua partecipazione alla nuova puntata di “Stories”, un ciclo di interviste condotto dal vicedirettore di Sky TG24, Omar Schillaci. Questo appuntamento, in programma per lunedì 23 dicembre alle 21:00 su Sky TG24, offre un’opportunità unica di scoprire la vita e la carriera di uno dei registi più amati d’Italia. La replica sarà disponibile sabato 28 dicembre alle 12:30 su Sky Arte e in modalità On Demand. L’episodio, intitolato “Ferzan Ozpetek – Vite condivise”, promette di svelare aspetti intimi del regista, arricchendo la sua già vasta filmografia.

un viaggio tra esperienze e arte

Nel corso dell’intervista, Ozpetek condivide le sue esperienze personali e professionali, rivelando le radici della sua arte e la sua visione del mondo. Attualmente nelle sale con il suo ultimo film, “Diamanti”, il regista descrive questa pellicola come un tributo a un gruppo di 18 donne che lavorano in una sartoria. “La storia parla dell’importanza del dettaglio, della luce e della nostra vita”, afferma Ozpetek, evidenziando il valore simbolico delle donne nel suo lavoro. Le definisce “diamanti” per le sfide che affrontano e per come riescono a emergere.

il legame con le attrici

L’amore di Ozpetek per le attrici è palpabile. “Ho amato moltissimo le mie attrici, come in tutti i miei film, e sono stato ricambiato”, dichiara. Questo legame speciale crea un ambiente di lavoro unico, dove le emozioni possono fluire liberamente. “Sul set abbiamo pianto, ma anche riso insieme”, racconta, sottolineando l’importanza di un’atmosfera collaborativa e affettuosa.

la carriera e le sfide

La carriera di Ozpetek decolla nel 1997 con “Il bagno turco”, un film che affronta tematiche audaci, come l’amore omosessuale. Nonostante le difficoltà iniziali di distribuzione, il film ottiene un grande successo al Festival di Cannes. “Abbiamo aspettato parecchi mesi prima che uscisse perché nessuno lo voleva”, spiega. “Era un film particolare, parlato in due lingue, e conteneva un bacio tra due uomini, che all’epoca era quasi tabù”.

Successivamente, con “Le fate ignoranti” nel 2001, Ozpetek continua a esplorare il tema dell’amore in tutte le sue forme, superando i confini del pregiudizio e della censura. La sua abilità di raccontare storie autentiche si manifesta anche in “Mine vaganti”, un film che ha riscosso grande successo internazionale. “Quando incontro persone che l’hanno visto, spesso dicono di averlo visto venti volte di seguito”, afferma con orgoglio.

riflessioni personali e relazioni significative

Ozpetek non si è limitato al cinema; ha anche esplorato il teatro e l’opera. “Ho fatto il teatro e ‘Mina Vagante’ ha funzionato molto bene”, spiega. La sua versatilità lo ha portato a realizzare installazioni artistiche, come “Venetika” alla Biennale di Venezia. Il suo film del 2019, “La dea fortuna”, nasce da un evento personale significativo: la morte del fratello e la responsabilità di prendersi cura dei suoi figli. “Questo mi ha spaventato molto, perché non ho mai voluto figli. Da questa idea è nato il film”, racconta.

Un tema ricorrente nell’intervista è l’amore che Ozpetek nutre per il suo compagno Simone. “Lui è una persona meravigliosa, una delle più buone e coraggiose”, dice con affetto. Ha persino scritto un romanzo intitolato “Sei la mia vita” per lui, evidenziando l’importanza di questa relazione nella sua vita.

Le storie di Ferzan Ozpetek sono affascinanti e ricche di emozioni, esprimendo un’umanità profonda e un forte senso di connessione con le persone e le esperienze che lo circondano. Con il suo stile unico e la sua sensibilità, Ozpetek continua a lasciare un’impronta indelebile nel cuore del pubblico e nel panorama culturale italiano.

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