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Ferrara celebra il cinquecento: la mostra dell’anno 2024

La mostra “Il Cinquecento a Ferrara” rappresenta un’importante occasione per esplorare uno dei periodi più affascinanti della storia dell’arte italiana. Attualmente in corso a Palazzo Diamanti e visitabile fino al 16 febbraio 2024, l’esposizione è stata recentemente premiata come la miglior mostra d’arte del 2024 in Italia dalla redazione di Finestre sull’Arte. Questo riconoscimento sottolinea non solo la qualità delle opere esposte, ma anche l’importanza culturale dell’evento.

Curata da Vittorio Sgarbi e Michele Danieli, sotto la direzione di Pietro Di Natale, la mostra è parte di un ampio progetto culturale intitolato “Rinascimento a Ferrara 1471-1598: da Borso ad Alfonso II d’Este”. Questo progetto si propone di analizzare il ricco tessuto artistico e culturale di Ferrara, dall’epoca della sua elevazione a ducato fino al suo passaggio sotto il controllo dello Stato Pontificio. Il primo capitolo, “Rinascimento a Ferrara. Ercole de’ Roberti e Lorenzo Costa”, ha aperto la strada a questa nuova esposizione.

il periodo di transizione artistica

La mostra si concentra sugli anni di transizione tra il governo di Ercole I d’Este e quello di Alfonso I d’Este, un periodo che va dal 1505 alla morte di Alfonso nel 1534. Alfonso I, noto per le sue ambizioni artistiche e culturali, ha rinnovato gli spazi della corte e della città, cercando di mantenere viva l’eredità dei grandi maestri del passato. Tuttavia, la scomparsa di artisti come Cosmè Tura e Francesco del Cossa ha rappresentato una sfida per Ferrara, che ha dovuto cercare nuovi talenti.

nuovi artisti emergenti

In questo contesto, emerge la figura di Boccaccio Boccaccino, il cui ingresso nel 1496 segna l’inizio di un linguaggio artistico più moderno e aperto. Con l’avvento del nuovo secolo, una nuova generazione di artisti si fa strada, tra cui:

  1. Ludovico Mazzolino
  2. Giovanni Battista Benvenuti (Ortolano)
  3. Benvenuto Tisi (Garofalo)
  4. Giovanni Luteri (Dosso)

Questi artisti, pur appartenendo alla stessa epoca, presentano stili e approcci distinti alla pittura.

la varietà stilistica

Ludovico Mazzolino, attivo tra il 1480 e il 1528, si distingue per un linguaggio anticlassico e una forte influenza delle incisioni tedesche. La sua arte è caratterizzata da una vivacità espressiva e da un senso di eccentricità, rendendolo uno dei più originali artisti del suo tempo. Mazzolino si dedica a opere destinate al collezionismo privato, creando scene affollate di personaggi caricaturali.

Al contrario, Giovanni Battista Benvenuti, detto Ortolano, offre un’interpretazione più naturalistica e sincera dell’arte, influenzato da Boccaccino e Raffaello. Le sue opere, illuminate da una luce chiara, riflettono un profondo senso di mistero.

Benvenuto Tisi, noto come Garofalo, è considerato il principale interprete dello stile di Raffaello a Ferrara, mentre Giovanni Luteri, detto Dosso, si distingue per la sua pittura ricca di colore e luce, evolvendo in uno stile personale.

La mostra “Il Cinquecento a Ferrara” non è solo un’opportunità per ammirare opere d’arte straordinarie, ma anche un viaggio attraverso le dinamiche culturali e artistiche di un periodo cruciale per Ferrara. Con un ricco programma di eventi e attività collaterali, l’esposizione si propone di attrarre visitatori di tutte le età, offrendo un’esperienza immersiva che celebra il patrimonio artistico di Ferrara e il suo ruolo nel panorama culturale italiano.

Stefania Palenca

Da sempre nutro una forte curiosità per le vicende passate e le tracce che hanno lasciato nel nostro presente. Ho scoperto presto che nulla racconta una storia meglio dei muri di un'antica cattedrale o delle pennellate su una tela impolverata. Mi sono laureata in Storia presso l'Università di Catania, un percorso accademico che mi ha permesso di immergermi nei racconti e nei segreti di questa meravigliosa isola. Durante gli studi, ho perfezionato le mie competenze con un master in Conservazione dei Beni Culturali, comprendendo ancor di più l'importanza di preservare queste ricchezze per le generazioni future. Attraverso i miei articoli, esploro non solo i grandi siti turistici, ma anche i piccoli gioielli meno conosciuti che celano storie straordinarie e avvincenti. Porto i lettori in un viaggio attraverso l'arte e l'architettura, dall'epoca greca a quella normanna, passando per i fasti del Barocco siciliano. Quando non sono impegnata nella ricerca o nella scrittura, mi piace camminare per le vie dei centri storici, partecipare a conferenze e visitare musei e gallerie d'arte. Credo fermamente che ogni pietra, ogni dipinto e ogni edificio abbia una storia da raccontare, ed è mio compito dare voce a queste storie. Vi invito a seguirmi nel mio viaggio attraverso la Sicilia, scoprendo insieme le meraviglie artistiche e architettoniche che hanno modellato la nostra identità culturale

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Stefania Palenca

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