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Federico l’olandese volante dice addio alla musica: il suo ultimo saluto

Oggi, il mondo della radiofonia italiana piange la perdita di una delle sue figure più iconiche: Federico l’Olandese Volante, il cui vero nome è Frederick Van Stageren. Dopo oltre un decennio di successi su Radio Norba, nota come “la radio del Sud”, ha annunciato il suo ritiro all’età di settantaquattro anni. La sua decisione di appendere le cuffie al chiodo non segna però la fine del suo amore per la musica e la radio, poiché continuerà a lasciare un segno nel cuore dei suoi ascoltatori e nel panorama musicale italiano.

Nato nei Paesi Bassi, Federico si è trasferito in Italia, dove ha costruito una carriera straordinaria come dj e speaker radiofonico. La sua voce calda e accattivante ha accompagnato generazioni di ascoltatori, rendendolo uno dei personaggi più amati del settore. In un videopost pubblicato sulla sua pagina Facebook, ha rivelato la sua intenzione di trasferirsi ad Hammamet, in Tunisia, per godersi finalmente la pensione, ma ha anche annunciato che continuerà a lavorare nel settore radiofonico con nuove collaborazioni.

Progetti futuri

Federico ha in programma diverse nuove collaborazioni, tra cui:

  1. Un progetto con una radio di Dubai.
  2. Una collaborazione con Radio Rock di Roma.
  3. Un lancio nel mondo dei podcast, un settore in continua espansione che ha già conquistato molti dei suoi colleghi.

“Ho avuto una vita bella – ha dichiarato rivolto al suo pubblico – Vi ringrazio per avermi ascoltato, ci vedremo sicuramente da qualche parte. Buona vita a tutti”, queste sono state le parole commoventi con cui ha salutato i suoi fan.

La carriera di Federico l’Olandese Volante

Il percorso di Federico nel mondo della radio è iniziato più di cinquant’anni fa, nel 1972, con Radio Montecarlo-RMC. La sua abilità nel mixare musica e creare atmosfere uniche lo ha portato a lavorare con alcune delle radio più importanti d’Italia, tra cui Rai Radio2, Radio 105, Rtl e R101. Ogni tappa della sua carriera ha contribuito a costruire la sua leggenda nel mondo della radio.

Nel 1983, Federico ha fatto parte della Band of Jocks, un gruppo di dj che ha raggiunto le classifiche con il brano “Let’s all dance”, consolidando ulteriormente la sua posizione nel panorama musicale. La sua passione per la musica non si è limitata solo alla conduzione, ma ha anche abbracciato la scrittura. Nel 2000 ha pubblicato “Radio Files – Storie di radio”, seguito da “Il principato – Storie di radio e rock’n’roll” nel 2016 e “Il cartello olandese” nel 2019, opere in cui racconta la sua esperienza e le sue avventure nel mondo della radio.

Un’eredità duratura

La notizia del suo ritiro ha suscitato una valanga di commenti e auguri sui social media, con colleghi storici e fan che hanno voluto esprimere la loro gratitudine per gli anni di intrattenimento e emozioni condivise. Tra i messaggi di affetto, spiccano quelli di Gianni De Berardinis, Guido Monti, Chiara Lorenzutti, Mary Cacciola e Gianni Manuel, che hanno reso omaggio a un professionista che ha segnato un’epoca.

Federico l’Olandese Volante non è solo un nome, ma un simbolo di un’era dorata della radio. La sua capacità di coinvolgere gli ascoltatori, unita a una selezione musicale sempre attenta e di qualità, ha reso ogni suo programma un evento imperdibile. La sua presenza ha influenzato non solo il pubblico, ma anche le nuove generazioni di dj e conduttori, che hanno trovato in lui un modello da seguire.

La sua decisione di ritirarsi segna la fine di un capitolo importante nella storia della radio italiana, ma non segna la fine della sua influenza. Con progetti futuri in cantiere e la volontà di continuare a comunicare con il suo pubblico attraverso nuovi mezzi, Federico l’Olandese Volante si conferma un artista versatile e sempre in evoluzione.

In un’epoca in cui le radio tradizionali affrontano sfide senza precedenti a causa dell’ascesa di piattaforme digitali e streaming, il contributo di figure come Federico è più prezioso che mai. La sua storia è quella di un artista che ha saputo adattarsi ai cambiamenti, rimanendo sempre fedele alla sua passione per la musica e per la comunicazione. La sua eredità vivrà nei cuori di tutti coloro che hanno avuto il privilegio di ascoltarlo, e il suo viaggio continua, anche se in una forma diversa.

Stefania Palenca

Da sempre nutro una forte curiosità per le vicende passate e le tracce che hanno lasciato nel nostro presente. Ho scoperto presto che nulla racconta una storia meglio dei muri di un'antica cattedrale o delle pennellate su una tela impolverata. Mi sono laureata in Storia presso l'Università di Catania, un percorso accademico che mi ha permesso di immergermi nei racconti e nei segreti di questa meravigliosa isola. Durante gli studi, ho perfezionato le mie competenze con un master in Conservazione dei Beni Culturali, comprendendo ancor di più l'importanza di preservare queste ricchezze per le generazioni future. Attraverso i miei articoli, esploro non solo i grandi siti turistici, ma anche i piccoli gioielli meno conosciuti che celano storie straordinarie e avvincenti. Porto i lettori in un viaggio attraverso l'arte e l'architettura, dall'epoca greca a quella normanna, passando per i fasti del Barocco siciliano. Quando non sono impegnata nella ricerca o nella scrittura, mi piace camminare per le vie dei centri storici, partecipare a conferenze e visitare musei e gallerie d'arte. Credo fermamente che ogni pietra, ogni dipinto e ogni edificio abbia una storia da raccontare, ed è mio compito dare voce a queste storie. Vi invito a seguirmi nel mio viaggio attraverso la Sicilia, scoprendo insieme le meraviglie artistiche e architettoniche che hanno modellato la nostra identità culturale

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