Dal 8 al 12 gennaio 2024, l’Arena del Sole di Bologna diventerà il palcoscenico per lo spettacolo “Ebò” della Compagnia del Pratello, un evento che unisce cultura e arte in un’esperienza indimenticabile. Questo spettacolo rappresenta una fusione di diversi linguaggi e mondi, raccontando storie di sacrificio, rinascita e speranza.
La trama di “Ebò” si ispira alla celebre “Sagra della Primavera” di Igor Stravinskij, una composizione che ha segnato un’epoca nella musica del Novecento, e alla figura dell’orixà Oxóssi, il re della foresta nella tradizione afro-brasiliana del candomblé. Sotto la regia e coreografia di Elvio Pereira De Assunçao, artista brasiliano che ha trovato la sua dimensione creativa a Bologna, lo spettacolo promette di essere un viaggio affascinante.
Un viaggio tra miti e rituali
Il titolo “Ebò” in lingua yorubá si riferisce a un rituale di offerta, un tema centrale dello spettacolo. I performer, tra cui ragazzi in carico alla Giustizia Minorile, studenti del Liceo Galvani e giovani attrici, si uniscono per esplorare il significato dell’offerta in diverse culture. La narrazione si articola attorno alla figura di Oxóssi, un cacciatore che utilizza una sola freccia e un’offerta per superare il male e garantire prosperità al suo popolo.
Le storie di sacrificio e rinascita si intrecciano in modo profondo, offrendo una riflessione su come la perdita possa condurre a una nuova vita. In un periodo in cui il tema della rinascita è di grande attualità, “Ebò” invita a considerare il significato del sacrificio per ottenere un bene maggiore, un concetto che risuona nel quotidiano di tutti noi.
Un progetto inclusivo
La Compagnia del Pratello, attiva dal 1998, si distingue per il suo impegno nell’inclusione sociale e nella promozione della legalità. Attraverso il teatro, ha creato un dialogo con i giovani in situazioni di fragilità, operando non solo all’interno dell’Istituto Penale Minorile di Bologna, ma anche in contesti difficili come la Casa Circondariale di Bologna e l’Istituto Penale Minorile di Pontremoli.
Il progetto “Ebò” rappresenta un passo importante nella creazione di spazi di espressione per i giovani artisti coinvolti. Lavorare a stretto contatto con professionisti del teatro offre loro un’opportunità unica di apprendimento, favorendo un processo di integrazione e recupero che va oltre la semplice esibizione.
Un omaggio a Pina Bausch
In aggiunta, “Ebò” rende omaggio ai cinquant’anni del balletto “Le Sacre du Printemps”, un’opera iconica di Pina Bausch. Questo balletto ha portato innovazione nella danza contemporanea, esplorando temi universali attraverso il movimento. L’eredità della Bausch continua a ispirare artisti di tutte le generazioni, aggiungendo una dimensione ulteriore allo spettacolo, dove il corpo diventa strumento di narrazione e di espressione emotiva.
Un’esperienza da non perdere
Il pubblico è invitato a partecipare a questa celebrazione della cultura, del sacrificio e della rinascita. “Ebò” non è solo uno spettacolo teatrale, ma un viaggio attraverso emozioni e tradizioni, un’opportunità per riflettere su temi di grande attualità e un momento di incontro tra generazioni diverse.
La magia di “Ebò” risiede nella sua capacità di unire persone provenienti da contesti diversi, creando una comunità temporanea che trova nella cultura e nell’arte un linguaggio comune. Non perdete l’occasione di assistere a uno spettacolo che promette di toccare profondamente il cuore e la mente di chi vi partecipa.