Il 29 novembre 2024 segna un triste anniversario per la comunità di Santa Croce Camerina, in provincia di Ragusa: sono passati dieci anni dalla tragica morte di Lorys Stival, un bambino di soli otto anni e mezzo, vittima di un delitto efferato che ha scosso profondamente l’Italia. Per commemorare il piccolo, domani si terrà una messa alle 18:30 nella chiesa madre del paese, dove amici, parenti e cittadini si riuniranno per ricordarlo e onorare la sua memoria.
I manifesti funebri, con il volto sorridente di Lorys, sono stati affissi in vari punti della cittadina. La sua immagine, che rappresenta l’innocenza e la gioia di un bambino, è diventata il simbolo di una tragedia che ha avuto ripercussioni non solo a livello locale, ma anche a livello nazionale. L’efferatezza del crimine ha catturato l’attenzione dei media e dell’opinione pubblica, facendo sì che il caso di Lorys diventasse un tema di discussione in tutto il paese.
la drammatica vicenda di lorys
Il piccolo Lorys venne ucciso dalla madre, Veronica Panarello, in circostanze terribili. La donna, secondo le ricostruzioni, strangolò il bambino con delle fascette, un gesto che ha lasciato tutti senza parole. Il processo che ne seguì fu lungo e complesso, culminando con una condanna definitiva a 30 anni di reclusione per la madre, stabilita in un rito abbreviato, consentito all’epoca dal precedente codice penale. La donna, pur ammettendo parzialmente le sue responsabilità, cercò di coinvolgere nella vicenda il suocero, Andrea Stival, accusandolo di essere un complice.
Questa accusa non solo non ha retto in sede di giudizio, ma è costata a Veronica Panarello anche una condanna per diffamazione, aggiungendo altri due anni alla pena. Oggi, Veronica si trova nel carcere di Torino, dove ha intrapreso un percorso di studio per diventare operatrice socio-sanitaria. Questo tentativo di reinserimento sociale evidenzia un aspetto complesso della sua situazione: nonostante la gravità del suo crimine, la donna sembra voler cercare una strada per il futuro.
la trasformazione di davide stival
Nel corso di questi dieci anni, la vita di Davide Stival, il marito di Veronica e padre di Lorys, ha subito una trasformazione radicale. Dopo la tragedia, Davide ha affrontato un lutto insopportabile e, col passare del tempo, si è reso conto che la sua vita non poteva più essere la stessa. Nel 2020, ha ottenuto l’affidamento esclusivo del figlio più piccolo, una decisione che ha rappresentato un passo fondamentale per la sua nuova esistenza, lontano dal dolore e dal ricordo della perdita di Lorys.
l’impatto sulla comunità
La comunità di Santa Croce Camerina continua a vivere l’ombra di questo tragico evento. Le cicatrici lasciate dalla morte di Lorys sono ancora visibili tra i residenti, che si ritrovano periodicamente a riflettere su quanto accaduto. La commemorazione del decimo anniversario non è solo un momento di tristezza, ma anche un’opportunità per rinnovare l’impegno collettivo nella lotta contro la violenza e per la protezione dei più vulnerabili, in particolare dei bambini.
La messa di domani rappresenta un momento di unità e solidarietà per la comunità. Le persone si riuniranno non solo per pregare, ma anche per discutere e riflettere su come evitare che simili tragedie possano ripetersi in futuro. La memoria di Lorys serve da monito per tutti noi: è fondamentale proteggere i bambini e garantire loro un ambiente sicuro e amorevole.
Inoltre, la commemorazione di un evento così tragico porta con sé anche la necessità di affrontare questioni più ampie come la salute mentale, il supporto alle famiglie in difficoltà e la denuncia di situazioni di abuso. È fondamentale che la comunità si unisca per creare reti di supporto che possano intervenire prima che si verifichino situazioni estremamente critiche.
Lorys Stival rimarrà per sempre nel cuore di chi lo ha conosciuto e di chi, anche a distanza di anni, continua a chiedersi come sia potuto accadere un simile crimine. La sua vita, seppur breve, ha lasciato un segno indelebile nella memoria collettiva e nella coscienza di una comunità che non dimentica.