Devi restituire ogni beneficio ricevuto finora se non hai inserito questa voce nell’ISEE 2024

Quando si compila la DSU per calcolare l’ISEE bisogna far attenzione a una voce: si rischia di perdere l’assegno unico e altri benefici.

Nel momento in cui si è chiamati a compilare la DSU, ovvero la dichiarazione sostitutiva unica, che è necessaria per il calcolo dell’ISEE, ossia l’indicatore della situazione economica equivalente, il contribuente deve inserire tutta una serie di dati ponendo particolare attenzione a una voce in particolare. La DSU deve contenere tutta la documentazione anagrafica di chi presenta la dichiarazione e dei membri del nucleo familiare. Importantissima è anche la rendicontazione dei redditi dell’anno precedente (tramite 730, CU o modello redditi).

Voce che va sempre dichiarata nell'ISEE
La voce da dichiarare nell’ISEE per non perdere sussidi e benefici – arabonormannaunesco.it

Poi bisogna preoccuparsi della documentazione aggiuntiva, in cui segnalare certificazioni su indennità varie, compensi, redditi prodotti all’estero e assegni di mantenimento per coniuge e figli. Servono anche informazioni su conti bancari e postali, libretti di deposito e titoli di stato. Poi, è doveroso aggiungere documenti relativi al proprio patrimonio immobiliare (certificati catastali, atti notarili di compravendita o donazione e informazioni su mutui e ipoteche in corso).

Nella documentazione aggiuntiva necessaria al calcolo dell’ISEE non può mancare la voce relativa ai trattamenti previdenziali. Connesse a quest’ultima fattispecie e alle forme di investimento che servono a notificare il patrimonio economico per il calcolo dell’ISEE bisogna anche dichiarare se sono state sottoscritte delle polizze vita.

La voce che non deve mancare per il calcolo dell’ISEE: cosa succede se si salta

Secondo il decreto 159 del 2013, tutte le polizze vita che accumulano un valore di riscatto vanno opportunamente dichiarate per evitare incongruenze nella dichiarazione o problemi fiscali. Questo dice la legge. Quindi nella DSU bisogna menzionare anche le polizze vita. Perché? Fondamentalmente perché contribuiscono alla valutazione del patrimonio del nucleo familiare.

Polizze vita e calcolo ISEE
Le polizze vite vanno tenute in considerazione per il calcolo ISEE? – arabonormannaunesco.it

Le polizze vita rappresentano infatti una possibile fonte di ricchezza del nucleo familiare. In questo senso vanno per forza considerate nel calcolo dell’ISEE. Nello specifico, le polizze vita che devono essere indicate sono quelle che prevedono la possibilità di liquidare il contratto e mettersi in tasca i soldi già maturati. Per esempio, rientrano nelle polizze da dichiarare come voce nell’ISEE quelle a premio unico anticipato e quelle a premio continuativo.

La cifra da dichiarare è quella versata in premi al 31 dicembre del secondo anno precedente a quello di presentazione dei documenti. Il tutto al netto di eventuali riscatti parziali. Non tutte le polizze vita sono dunque incluse nell’ISEE. Per esempio, anche le polizze vita a premio unico anticipato non sono incluse quando il riscatto è stato effettuato prima del 31 dicembre del secondo anno precedente.

E cosa succede se si dimentica di dichiarare queste polizze? La mancata dichiarazione rende l’ISEE non accurato e quindi non più valido per determinare l’accesso a sussidi, agevolazioni fiscali e integrazioni come l’assegno unico e universale. Inoltre, ci potrebbero essere anche sanzioni, multe e richieste di restituzione dei benefici economici ottenuti.

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