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Dall’albero svela il suo cantico tra ribellione e radici

Il Cantico delle creature, una delle opere più celebri di San Francesco d’Assisi, continua a ispirare artisti di ogni epoca. La recente rivisitazione del compositore romano Claudio Dall’Albero rappresenta un momento unico nel panorama musicale contemporaneo. Commissionata dalla Fondazione del Teatro Lirico di Cagliari per celebrare l’ottavo centenario della stesura del testo, quest’opera dimostra come la tradizione possa fondersi con l’innovazione, creando un’esperienza che parla ai cuori e alle menti del pubblico moderno.

L’Approccio di Dall’Albero

Claudio Dall’Albero è noto per la sua abilità di fondere la sacralità della musica con un linguaggio contemporaneo. Ha affrontato il Cantico mantenendo un profondo rispetto per la vocalità sacra, ma esplorando nuove sonorità adatte ai tempi attuali. Il compositore spiega: “Ho cercato di creare una corrispondenza semantica tra segno musicale e significato testuale”, sottolineando la sua attenzione non solo alla melodia, ma anche al messaggio profondo contenuto nei versi di Francesco.

Dettagli del Concerto

Il concerto, che segna la prima esecuzione assoluta del Cantico, si terrà il 22 e 23 novembre. Sarà un evento imperdibile per gli amanti della musica, con un coro diretto da Giovanni Andreaoli e il baritono solista Alberto Petricca, che offrirà un’interpretazione intensa e coinvolgente. Petricca, già noto a Cagliari per il suo debutto in “L’Italiana in Algeri” di Rossini, torna per questa occasione speciale. L’orchestra, diretta dalla talentuosa Ustina Dubitsky, promette una performance di alta qualità, mescolando diverse influenze musicali e tecniche esecutive.

Struttura e Innovazione del Cantico

Il Cantico delle creature è strutturato in undici sezioni, ognuna delle quali riflette un aspetto diverso della lode di San Francesco al Creatore. Dall’Albero si è ispirato al canto gregoriano, unendo la tradizione della musica sacra con una sensibilità contemporanea. Questa fusione di stili è evidente nei dettagli sonori dell’opera, dove i significati testuali vengono esaltati dalla musica. Tra le caratteristiche distintive del lavoro, si possono notare:

  1. Iperbole verso l’acuto per esprimere l’idea di “altissimo”.
  2. Ipobole verso il basso per rappresentare “madre terra”.
  3. L’uso di descrittivismi sonori che traducono in suono le immagini poetiche del testo.

Il finale, interamente strumentale, conclude l’opera in modo evocativo, riutilizzando temi già presentati e sviluppandoli su un lungo pedale di tonalità modale.

Un Programma Musicale Ricco

Oltre al Cantico, il programma musicale include due capolavori della tradizione classica: l’Ouverture in Sol minore di Anton Bruckner e la terza Sinfonia di Johannes Brahms. Questi brani, scelti con cura, completano un percorso musicale che attraversa secoli di storia, dimostrando come la musica possa fungere da ponte tra passato e presente.

In un’epoca in cui la musica sacra può sembrare distante dalla vita quotidiana, la proposta di Dall’Albero rappresenta un’opportunità preziosa per riscoprire la bellezza e la profondità di un testo che continua a ispirare. La rielaborazione del Cantico delle creature non è solo una celebrazione di un grande santo, ma un invito a esplorare le nostre radici culturali, riscoprendo la sacralità nella musica e nella poesia.

Il lavoro di Dall’Albero segna un passo significativo nella valorizzazione della musica sacra contemporanea, dimostrando che è possibile innovare mantenendo viva la tradizione. Questo approccio, che coniuga trasgressione e rispetto, potrebbe rappresentare la chiave per attrarre un pubblico nuovo e variegato, desideroso di esperienze musicali che parlino direttamente al cuore e alla mente, senza mai dimenticare la ricchezza del passato.

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