Faburama, un giovane originario del Gambia, ha intrapreso un lungo e pericoloso viaggio per cercare una vita migliore in Europa. Dopo aver affrontato le insidie di una traversata nel Mediterraneo, è finalmente approdato sulle coste siciliane nel 2014. La sua storia è un esempio di resilienza e speranza, un cammino che lo ha portato a diventare un imprenditore sociale e a fondare una sartoria sociale che non solo crea abiti, ma offre anche opportunità di lavoro a chi si trova in situazioni di vulnerabilità.
Dopo il suo arrivo in Sicilia, Faburama si è stabilito a Barcellona Pozzo di Gotto, un comune in provincia di Messina. Qui ha trovato non solo una nuova casa, ma anche un amore: Marika, una giovane italiana che è diventata sua moglie. Insieme, hanno deciso di mettere a frutto le competenze artigianali di Faburama, dando vita a una sartoria sociale che si distingue per l’uso di tessuti naturali e per il rispetto dell’ambiente. Questo progetto è un chiaro rifiuto della cultura del “fast fashion”, sempre più criticata per il suo impatto negativo sull’ambiente e sulle condizioni di lavoro dei produttori.
Il concetto di sartoria sociale non è solo un modo per creare abiti, ma rappresenta un’opportunità per coinvolgere fasce sociali a rischio di emarginazione. Faburama ha scelto di utilizzare tessuti provenienti dall’Africa, ma ha anche avviato un progetto di riciclo di jeans e tessuti italiani, allineandosi così a pratiche di sostenibilità che stanno guadagnando sempre più attenzione nel mondo della moda.
La sua passione per la sartoria è palpabile, e la sua esperienza personale lo ha guidato nel creare un’attività che non solo risponde a un bisogno economico, ma contribuisce anche a formare una comunità più coesa.
Recentemente, Faburama ha partecipato a un evento a Termoli, dove è stata presentata la rete nazionale delle sartorie sociali. Questo incontro ha riunito circa 40 iniziative simili provenienti da diverse regioni italiane, creando un importante spazio di confronto e collaborazione. Faburama, insieme a Marika e i loro due figli, ha avuto l’opportunità di condividere la loro esperienza e di entrare in contatto con altri imprenditori sociali. La moglie Marika ha spiegato come l’obiettivo finale del loro progetto sia di creare una scuola di sartoria in Gambia. “Vogliamo dare ai giovani del Gambia la possibilità di lavorare nel loro Paese, evitando l’immigrazione e il pericoloso viaggio attraverso il Mediterraneo”, ha dichiarato.
La sartoria sociale di Faburama non è solo un luogo di lavoro, ma anche un centro di formazione. L’iniziativa prevede di collaborare con diverse realtà locali, inclusi disabili, ex detenuti e migranti, che possono apprendere le tecniche sartoriali e acquisire competenze utili per il loro futuro. Attraverso questo progetto, Faburama e Marika sperano di offrire a queste persone non solo un lavoro, ma anche una nuova prospettiva di vita, contribuendo a ridurre l’emarginazione sociale.
La moda sostenibile e l’inclusione sociale sono temi sempre più rilevanti nel contesto attuale. Faburama rappresenta una voce nuova in questo dibattito, portando la sua esperienza di migrante e le sue conoscenze artigianali in un settore spesso critico nei confronti delle pratiche tradizionali. Con la sua sartoria, vuole dimostrare che è possibile fare moda in modo etico e responsabile, in grado di sostenere le comunità locali e di offrire un’alternativa valida al consumismo sfrenato.
La storia di Faburama è rappresentativa di molte altre esperienze di migranti che, come lui, arrivano in Italia con sogni e speranze, ma anche con la determinazione di contribuire attivamente alla società che li accoglie. Grazie alla sua sartoria sociale, non solo realizza abiti, ma costruisce anche ponti tra culture diverse, promuovendo un dialogo che può portare a una maggiore comprensione e inclusione.
Con il suo impegno, Faburama sta dimostrando che ogni vita, ogni storia, ha il potenziale di trasformarsi in un’opportunità per il cambiamento, sia personale che sociale. La sartoria non è solo un’attività commerciale, ma un vero e proprio laboratorio di idee e progetti, in cui le competenze artigianali si uniscono alla responsabilità sociale e alla sostenibilità.
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