L’arte di Costantino Nivola, scultore e artista di origine sarda, si distingue per un profondo legame con le radici culturali della sua terra, la Sardegna. La mostra “Sulle spalle dei giganti”, promossa dalla Fondazione Mont’e Prama e dalla Fondazione Nivola, offre un’opportunità unica per esplorare questa connessione, mettendo in dialogo le opere di Nivola con le testimonianze della Preistoria sarda, in particolare quelle dell’arte neolitica e nuragica. L’esposizione, che si terrà dal 30 novembre al 25 marzo 2024, è allestita in due sedi: il Museo Nivola di Orani e il Museo civico Marongiu di Cabras.
La mostra si propone di illustrare come Nivola abbia attinto a elementi della Preistoria sarda, integrandoli nella sua pratica artistica. Sono esposte sculture dell’artista insieme a reperti originali, fotografie e installazioni multimediali curate dal Visual Computing Group del CRS4. Il progetto nasce grazie alla collaborazione di esperti del settore, tra cui storici dell’arte e archeologi, che hanno lavorato insieme per offrire una visione articolata e affascinante del legame tra Nivola e la tradizione culturale sarda.
Giuliana Altea, presidente della Fondazione Nivola, sottolinea l’importanza di questo dialogo tra Preistoria e arte contemporanea, affermando che l’opera di Nivola rappresenta una testimonianza significativa di come gli artisti moderni possano essere influenzati da culture antiche. Il titolo della mostra, che si riferisce alle statue di Mont’e Prama e all’aforisma medievale sugli uomini moderni, suggerisce che gli artisti contemporanei si costruiscono sulle spalle dei giganti del passato, attingendo alla loro saggezza e creatività.
Una delle sezioni più suggestive dell’esposizione è quella dedicata ai graffiti, che Nivola ha reinterpretato attraverso le sue opere. Questi segni antichi, che possiamo ancora ammirare nelle domus de janas, hanno colpito profondamente l’immaginazione dell’artista. Antonella Camarda, archeologa, evidenzia come Nivola abbia utilizzato la tecnica del graffito su intonaco fresco nelle sue decorazioni pubbliche, creando un legame diretto con l’arte preistorica. Le sue opere, piene di motivi incisi che richiamano i petroglifi sardi, dimostrano un dialogo continuo con il passato.
La mostra non si limita a esplorare i graffiti, ma si estende anche alla presenza dei menhir, i grandi monoliti prenuragici che hanno ispirato Nivola nei suoi primi lavori. Anna Depalmas, archeologa preistorica, racconta come questi enigmatici monumenti abbiano influenzato le sue creazioni, apparendo nei primi sandcast realizzati negli anni Cinquanta e nel progetto per Piazza Satta a Nuoro del 1967. La forma e la simbologia di questi elementi architettonici sono state reinterpretate dall’artista in modi innovativi e suggestivi.
Un altro aspetto centrale della mostra è il confronto tra i pozzi sacri, monumenti nuragici legati al culto delle acque, e l’arte di Nivola. Carl Stein, architetto e collaboratore di Nivola, spiega che il tema dell’acqua è sempre stato importante per l’artista. Le fontane, ad esempio, giocano un ruolo significativo nelle decorazioni di diverse opere pubbliche, come quelle realizzate all’Università di Yale e nel progetto delle Wise Towers a New York. Nivola amava riflettere sulla contrapposizione tra l’abbondanza d’acqua negli Stati Uniti e la scarsità di questa risorsa in Sardegna, dove l’acqua diventa un simbolo di desiderio e preziosità.
L’esposizione “Sulle spalle dei giganti” offre quindi un’opportunità imperdibile per riflettere su come la storia e la cultura possano influenzare l’arte contemporanea. Gli spettatori sono invitati a intraprendere un viaggio che attraversa i secoli, scoprendo come le radici della Preistoria sarda continuino a vivere nell’opera di Nivola. Questo dialogo tra passato e presente non solo arricchisce la comprensione dell’arte dell’artista di Orani, ma invita anche a riconsiderare il valore delle tradizioni culturali nel contesto della creazione artistica moderna.
Attraverso un percorso espositivo che combina scultura, architettura e innovazione tecnologica, la mostra si propone di rendere omaggio a una figura fondamentale dell’arte sarda e italiana, sottolineando l’importanza di preservare e valorizzare le nostre origini culturali. L’incontro tra l’arte contemporanea di Nivola e le testimonianze della Preistoria sarda offre un’esperienza immersiva e suggestiva, capace di ispirare nuove generazioni di artisti e studiosi.
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