Con un intervento di somma urgenza, deciso dalla soprintendente al tempo in carica, arch. Lina Bellanca, è stato effettuato un intervenendo sui punti di maggiore criticità -dovuti ad anni di abbandono - sulla struttura muraria. L’erba cresciuta negli anni, soprattutto sul basolato, ha causato infiltrazioni d’acqua con conseguente assorbimento di umidità, da parte della struttura.
L'intervento ha permesso solo di evitare danni ben più gravi.
Adesso bisognerebbe avviare un intervento di restauro vero e proprio, insieme al recupero sistemico di tutta l'area circostante, foce dell'Oreto compreso, per una degna valorizzazione e fruizione del bene, all'altezza del valore sociale e culturale che rappresenta questa opera civile, iscritta nella WHL dell'UNESCO, Patrimonio dell’Umanità.