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Colonscopie ad agrigento: pazienti in attesa fino a 15 mesi

Negli ultimi anni, la questione delle liste d’attesa nella sanità pubblica italiana è diventata sempre più pressante, e il caso di Agrigento non fa eccezione. La denuncia di Raimondo Moncada, un agrigentino di 57 anni malato di tumore, ha messo in luce le difficoltà che i pazienti oncologici devono affrontare per ottenere prestazioni sanitarie essenziali, come la colonscopia. Moncada ha condiviso la sua esperienza attraverso un post sui social media, attirando l’attenzione di vari media locali, tra cui il sito “Malgradotuttoweb” e il quotidiano La Sicilia.

La sua storia inizia con una semplice ricetta medica per una colonscopia, un esame fondamentale per monitorare la salute intestinale, soprattutto per chi, come lui, è affetto da patologie oncologiche. Con la ricetta in mano, Moncada si è recato al Cup (Centro Unico di Prenotazione) per prenotare l’esame. Tuttavia, la risposta ricevuta è stata sconfortante: l’unica disponibilità era per febbraio 2026 se avesse scelto di fare l’esame a Sciacca. Un’attesa inaccettabile per chi già combatte contro un tumore.

Non volendo attendere così a lungo, Moncada ha deciso di cercare alternative. Ecco i passaggi chiave della sua esperienza:

  1. Ricerca di un esame alternativo: Si è recato a Cefalù, in un ospedale convenzionato, dove ha effettuato l’esame il 7 novembre.
  2. Risultati preoccupanti: Il referto ha rivelato che la colonscopia doveva essere ripetuta nel breve periodo.
  3. Nuove prenotazioni: Tornato all’Asp, ha nuovamente provato a prenotare, ma le opzioni offerte erano altrettanto allarmanti: novembre 2026 o agosto 2025 per una struttura a Canicattì.
  4. Consiglio medico: In un momento di grande urgenza, ha deciso di accettare qualsiasi data e struttura disponibile, nella speranza di ricevere una chiamata da un’unità dell’Asp impegnata a ridurre le liste d’attesa.

Alla fine, sua moglie ha preso l’iniziativa di prenotare un esame in un centro diagnostico privato a Sciacca, dove, pagando, Moncada è riuscito a ottenere l’appuntamento in tempi rapidi. Questa esperienza evidenzia non solo le difficoltà del sistema sanitario pubblico, ma anche l’impossibilità per molti pazienti di attendere tempi lunghi per diagnosi e trattamenti vitali.

Il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, ha preso atto della denuncia di Moncada e ha chiesto all’assessore alla Salute, Giovanna Volo, di effettuare un’ispezione urgente presso l’Asp di Agrigento. Schifani ha dichiarato che il suo governo è impegnato a restituire dignità ai pazienti della sanità siciliana, cercando di garantire tempi di attesa più ragionevoli per le prestazioni sanitarie.

D’altra parte, il direttore generale dell’Asp di Agrigento, Giuseppe Capodieci, ha riconosciuto la gravità della situazione, sottolineando che la carenza di risorse umane è una delle principali cause dei lunghi tempi d’attesa. Ha esplicitato che l’azienda è al lavoro per trovare soluzioni e correggere questa situazione, soprattutto per quanto riguarda le prestazioni legate alle patologie oncologiche, che richiedono maggiore attenzione.

Le parole di Moncada e le reazioni delle autorità sanitarie pongono in evidenza un problema sistemico che affligge non solo Agrigento, ma molte altre realtà italiane. Il tema delle liste d’attesa è complesso e richiede interventi tempestivi e mirati per migliorare l’accesso alle cure. La salute dei cittadini non può essere messa in secondo piano, e ogni giorno di attesa può avere conseguenze significative per chi si trova a combattere contro malattie gravi.

In un contesto in cui la tecnologia e le strutture sanitarie sono sempre più avanzate, è inaccettabile che i pazienti debbano affrontare simili difficoltà per ricevere cure necessarie. La speranza è che le istituzioni riescano a prendere provvedimenti efficaci per risolvere queste criticità e garantire a tutti i cittadini l’accesso tempestivo e adeguato alle prestazioni sanitarie. La salute è un diritto fondamentale, e ogni paziente merita di essere trattato con la dignità e l’urgenza che la sua condizione richiede.

Antonella Romano

Sono una redattrice innamorata della Sicilia, e in particolare della mia Palermo. Fin da piccola, ho respirato l'aria vibrante di questa terra ricca di storia, cultura e tradizioni. Ogni vicolo di Palermo racconta storie antiche, e io non mi stanco mai di scoprirle e condividerle. Mi sono laureata in Lettere Moderne presso l'Università di Palermo, dove ho approfondito il mio amore per la scrittura e la narrazione. Dopo gli studi, ho avuto l'opportunità di collaborare con diverse testate giornalistiche e riviste locali, scrivendo articoli che esplorano le meraviglie artistiche, culinarie e naturalistiche della nostra isola. La mia vera passione, tuttavia, è raccontare la vita quotidiana della Sicilia e i suoi abitanti straordinari. Cerco di portare i lettori in un viaggio virtuale tra mercati colorati, spiagge dorate e festival affollati, sperando di trasmettere l'unicità e la bellezza di questa terra. Quando non sono dietro alla tastiera, mi piace camminare lungo la costa, visitare i mercati locali e assaporare piatti tradizionali cucinati con amore. Ogni giorno in Sicilia offre l'opportunità di scoprire qualcosa di nuovo e inaspettato, e non vedo l'ora di condividere queste esperienze con voi. Seguitemi nel mio viaggio attraverso la Sicilia, esplorando insieme cultura, sapori e tradizioni che rendono questa terra davvero speciale. Grazie per essere qui e per la vostra curiosità. Spero che attraverso le mie parole possiate innamorarvi della Sicilia tanto quanto lo sono io!

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