Negli ultimi anni, la questione delle liste d’attesa nella sanità pubblica italiana è diventata sempre più pressante, e il caso di Agrigento non fa eccezione. La denuncia di Raimondo Moncada, un agrigentino di 57 anni malato di tumore, ha messo in luce le difficoltà che i pazienti oncologici devono affrontare per ottenere prestazioni sanitarie essenziali, come la colonscopia. Moncada ha condiviso la sua esperienza attraverso un post sui social media, attirando l’attenzione di vari media locali, tra cui il sito “Malgradotuttoweb” e il quotidiano La Sicilia.
La sua storia inizia con una semplice ricetta medica per una colonscopia, un esame fondamentale per monitorare la salute intestinale, soprattutto per chi, come lui, è affetto da patologie oncologiche. Con la ricetta in mano, Moncada si è recato al Cup (Centro Unico di Prenotazione) per prenotare l’esame. Tuttavia, la risposta ricevuta è stata sconfortante: l’unica disponibilità era per febbraio 2026 se avesse scelto di fare l’esame a Sciacca. Un’attesa inaccettabile per chi già combatte contro un tumore.
Non volendo attendere così a lungo, Moncada ha deciso di cercare alternative. Ecco i passaggi chiave della sua esperienza:
Alla fine, sua moglie ha preso l’iniziativa di prenotare un esame in un centro diagnostico privato a Sciacca, dove, pagando, Moncada è riuscito a ottenere l’appuntamento in tempi rapidi. Questa esperienza evidenzia non solo le difficoltà del sistema sanitario pubblico, ma anche l’impossibilità per molti pazienti di attendere tempi lunghi per diagnosi e trattamenti vitali.
Il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, ha preso atto della denuncia di Moncada e ha chiesto all’assessore alla Salute, Giovanna Volo, di effettuare un’ispezione urgente presso l’Asp di Agrigento. Schifani ha dichiarato che il suo governo è impegnato a restituire dignità ai pazienti della sanità siciliana, cercando di garantire tempi di attesa più ragionevoli per le prestazioni sanitarie.
D’altra parte, il direttore generale dell’Asp di Agrigento, Giuseppe Capodieci, ha riconosciuto la gravità della situazione, sottolineando che la carenza di risorse umane è una delle principali cause dei lunghi tempi d’attesa. Ha esplicitato che l’azienda è al lavoro per trovare soluzioni e correggere questa situazione, soprattutto per quanto riguarda le prestazioni legate alle patologie oncologiche, che richiedono maggiore attenzione.
Le parole di Moncada e le reazioni delle autorità sanitarie pongono in evidenza un problema sistemico che affligge non solo Agrigento, ma molte altre realtà italiane. Il tema delle liste d’attesa è complesso e richiede interventi tempestivi e mirati per migliorare l’accesso alle cure. La salute dei cittadini non può essere messa in secondo piano, e ogni giorno di attesa può avere conseguenze significative per chi si trova a combattere contro malattie gravi.
In un contesto in cui la tecnologia e le strutture sanitarie sono sempre più avanzate, è inaccettabile che i pazienti debbano affrontare simili difficoltà per ricevere cure necessarie. La speranza è che le istituzioni riescano a prendere provvedimenti efficaci per risolvere queste criticità e garantire a tutti i cittadini l’accesso tempestivo e adeguato alle prestazioni sanitarie. La salute è un diritto fondamentale, e ogni paziente merita di essere trattato con la dignità e l’urgenza che la sua condizione richiede.
Il 27 gennaio 2025, in occasione della Giornata della Memoria, il capolavoro di Vittorio De…
La criminalità predatoria continua a rappresentare una problematica significativa in Italia, e i dati pubblicati…
Negli ultimi giorni, la sezione giurisdizionale per la Regione Siciliana della Corte dei Conti ha…
Negli ultimi giorni, la Guardia di Finanza della compagnia di Paternò ha condotto controlli mirati…
Lia Iovenitti è una traduttrice d’eccezione che ha saputo attraversare culture e lingue, portando la…
Le recenti attività di scavo a Pompei stanno portando alla luce affascinanti scoperte, anche durante…