Il Teatro alla Scala di Milano omaggia il grande Maestro: un tributo a dieci anni dalla sua morte
A dieci anni dalla scomparsa di Claudio Abbado, il prestigioso Teatro alla Scala di Milano ha deciso di onorare la memoria del celebre Maestro, che fu il direttore musicale della Scala dal 1968 al 1986. Il contributo di Abbado al mondo della musica classica è stato straordinario, segnando indelebilmente la storia del teatro dove ha diretto 362 spettacoli d’opera, 217 concerti e 6 balletti, totalizzando 567 serate a partire dal 1960.
In occasione dell’anniversario della sua morte, la Scala ha programmato diversi eventi per rendere omaggio a questo grande maestro. Tra le iniziative previste spiccano la presentazione di due libri, un tributo sulla rivista del teatro e un concerto speciale.
Domani, venerdì 19 gennaio, alla vigilia dell’anniversario, alle 18 presso il Ridotto dei Palchi si terrà la presentazione di due libri editi dalla Libreria Musicale Italiana. ‘Claudio Abbado Nota per nota. Una cronologia artistica‘ di Mauro Balestrazzi e ‘Ho piantato tanti alberi. Claudio Abbado, Ritratti recensioni interviste‘ di Angelo Foletto con prefazione di Alessandro Baricco. Il primo volume raccoglie la cronologia completa dei concerti di Abbado tra il 1960 e il 2013, includendo anche quelli pianistici eseguiti da giovane, per un totale di 3.460, di cui 2.688 concerti e 772 recite d’opera. Il secondo libro di Foletto racconta del legame e del rapporto musicale tra il maestro e il critico musicologo, andato avanti per decenni. L’evento è ad ingresso libero fino a esaurimento dei posti disponibili.
Il 22, 24 e 25 gennaio Ingo Metzmacher dirigerà la Filarmonica della Scala nell’ambito della Stagione Sinfonica del Teatro in un concerto-tributo dedicato alla memoria di Abbado e del compositore Luciano Berio, di cui si celebra il centenario della nascita il 29 gennaio. Il programma include la sinfonia n.4 di Sostakovic e Como una ola de fuerza y luz, composizione di Luciano Berio diretta per la prima volta alla Scala da Abbado nel 1972. Pierre-Laurent Aimard si esibirà al pianoforte, Serena Saenz al soprano, e Paolo Zavagna dirigerà la regia del suono. Il concerto sarà trasmesso in diretta il 25 gennaio su LaScalatv.
La Scala ha inoltre concesso i diritti di una serie di opere registrate in teatro e dirette da Abbado, che saranno trasmesse su Rai5 a partire dal 16 febbraio. La programmazione comprende ‘La Cenerentola’, ‘Macbeth’, ‘Don Carlo’ e ‘Un ballo in maschera’, mentre il 28 gennaio andrà in onda l’opera di Luigi Nono, ‘Al gran sole carico d’amore’.
“Cercava ˗ e trovava! ˗ nuove soluzioni affinché i luoghi della musica si aprissero,” ha scritto Lidia Bramani, assistente di Abbado, sulla rivista della Scala, ricordando l’insegnamento principale del maestro: “La musica è vita, la vita è arte, l’arte rende fertile il futuro.” La città di Milano sta anche valutando l’opzione di intitolare una strada o un luogo in onore di questo grande direttore d’orchestra che ha influenzato profondamente la scena musicale internazionale.
Anche il Teatro Comunale di Modena omaggia Abbado con un concerto il 19 gennaio della Mahler Chamber Orchestra insieme alla pianista Yuja Wang, virtuosa della tastiera fra le più acclamate sulla scena internazionale. Al Comunale modenese il Maestro si è esibito numerose volte in opere e concerti dal 1978 al 2011: la Mahler Chamber Orchestra del resto è proprio una delle tante compagini fondate dal maestro milanese, mentre Yuja Wang ha cominciato a suonare e incidere dischi con Abbado fin da giovanissima, ancora sconosciuta promessa.
Claudio Abbado, nato a Milano il 26 giugno 1933, apparteneva a una famiglia di musicisti. Figlio di Michelangelo, violinista e insegnante presso il Conservatorio locale, e Maria Adele (Carmela) Savagnone, pianista e scrittrice, Claudio fu il terzogenito di quattro figli. La sua infanzia fu permeata dalla musica, grazie anche allo zio materno Giuseppe Savagnone, compositore e direttore d’orchestra, e al fratello Marcello, pianista e compositore.
Fin dalla giovane età di sette anni, Claudio Abbado intraprese lo studio del pianoforte sotto la guida della madre e successivamente di Marcello. Proseguì la sua formazione al Conservatorio di Milano, dove ottenne il diploma di pianoforte nel 1953 e quello di composizione nel 1955. Nel 1955 si perfezionò con il pianista Friedrich Gulda al Mozarteum di Salisburgo, dove ebbe l’opportunità di incontrare Martha Argerich. Nel 1956 sposò il soprano Giovanna Cavazzoni e continuò a coltivare la sua passione per la direzione d’orchestra.
La carriera di Abbado decollò ufficialmente il 29 ottobre 1959 quando debuttò dirigendo il suo primo concerto sinfonico a Gorizia. Sin dall’inizio, si dedicò sia al repertorio tradizionale che a quello moderno, distinguendosi per la sua versatilità e profondità interpretativa. Nel corso degli anni, fu padre di due figli, Daniele e Alessandra, e insegnò musica da camera presso il Conservatorio “Arrigo Boito” di Parma dal 1961 al 1963.
La svolta internazionale avvenne nel 1963 quando, su suggerimento di Eleazar de Carvalho, partecipò al premio Mitropoulos della New York Philharmonic Orchestra, vincendolo ex aequo. Questo successo gli aprì le porte per collaborazioni con Leonard Bernstein e altre importanti istituzioni musicali. Nel 1968 fu nominato direttore principale dell’orchestra del Teatro alla Scala di Milano, diventandone anche il direttore musicale nel 1972 e rimanendo in carica fino al 1986.
Durante il suo periodo alla Scala, Abbado promosse iniziative culturali e sociali di grande impatto, introducendo concerti a prezzi agevolati, commissionando opere contemporanee e riscoprendo titoli poco eseguiti di Rossini e Verdi. Dal 1976 al 1994 fu il direttore principale della European Community Youth Orchestra, rinominata European Union Youth Orchestra dopo il trattato di Maastricht. Dal 1979 al 1988, guidò anche la London Symphony Orchestra.
Nel 1989, fu invitato dai Berliner Philharmoniker a ricoprire il ruolo di direttore stabile, contribuendo a una profonda trasformazione dell’orchestra. Nel corso della sua carriera, Abbado fondò la Lucerne Festival Orchestra nel 2003 e l’Orchestra Mozart a Bologna nel 2004. Nonostante un intervento d’urgenza per un tumore allo stomaco nel 2000, continuò a dirigere fino alla sua morte il 20 gennaio 2014 nella sua casa di Bologna.
Il contributo di Claudio Abbado alla musica classica va oltre le esecuzioni impeccabili e le interpretazioni profonde; il suo approccio analitico, l’attenzione alla storia musicale e la ricerca di un’espressività autentica lo hanno reso uno dei direttori d’orchestra più influenti del XX secolo. La sua eredità musicale e il suo impatto duraturo sulla scena musicale internazionale rimarranno indelebili.
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