Il Premio Alessandro Leogrande si prepara a festeggiare la sua edizione 2025, presentando una selezione di cinque opere che si preannunciano come stimoli per un dibattito attuale e profondo. Questo premio, dedicato al giornalismo narrativo di inchiesta, si distingue per la sua tradizione di valorizzazione di scritture che affrontano temi sociali, politici e culturali di grande rilevanza. La cinquina di autori in gara è stata scelta dai concorrenti dell’edizione precedente, un processo che sottolinea l’importanza della comunità nel riconoscimento delle voci emergenti.
I libri candidati per quest’anno includono:
Ognuno di questi titoli offre una finestra su realtà complesse e sfide contemporanee, trasformando la competizione in una importante occasione di riflessione sul nostro tempo.
In “Pomodori Rosso Sangue”, Diletta Bellotti affronta un tema scottante: il lavoro nei campi di pomodoro, simbolo del Mezzogiorno italiano. L’opera è una testimonianza cruda e diretta della disumanizzazione e dello sfruttamento dei lavoratori, che vivono in condizioni inaccettabili. Bellotti viene descritta come un’autrice “magnetica nel modo più inquietante”, capace di far emergere le emozioni di chi lavora sotto il sole cocente, esponendo le ingiustizie che si celano dietro il prodotto che tutti consumiamo.
Mario Ciancarella, con “Si può si deve”, offre una narrazione avvincente che si intreccia con la storia dell’aviazione italiana e delle sue ombre. L’opera racconta la vicenda di un ufficiale radiato dall’Areonautica con un decreto falso, collegando la sua esperienza alla strage di Ustica, un evento tragico e irrisolto della nostra storia recente. Questo libro non è solo un’autobiografia, ma un invito a riflettere sulle verità scomode e sui poteri che possono manipolare la giustizia e la memoria collettiva.
Nel libro “Sottocorteccia”, Pietro Lacasella e Luigi Torreggiani propongono una lettura innovativa del disastro ambientale, esaminandolo attraverso le lenti della scienza e dell’antropologia. Questo approccio multidisciplinare mira a far emergere le connessioni tra l’uomo e la natura, evidenziando come le azioni del presente possano influenzare il futuro del nostro pianeta. La narrazione si sviluppa tra dati scientifici e storie personali, creando un mosaico complesso che invita alla riflessione su come le nostre scelte quotidiane possano avere un impatto duraturo sull’ambiente.
Infine, “Lo statuto delle lavoratrici” di Irene Soave si presenta come un’analisi lucida e approfondita del mondo del lavoro e delle sue trasformazioni. L’autrice esamina il sentimento collettivo nei confronti del lavoro, ponendo particolare attenzione all’importanza del tempo nella giornata lavorativa, sia prima che dopo l’emergenza sanitaria legata al Covid-19. Questo libro invita a riflettere su un futuro possibile, in cui il lavoro non sia solo fonte di sostentamento, ma anche di dignità e realizzazione personale.
Il Premio Leogrande, promosso dai Presìdi del libro in collaborazione con la Regione Puglia, non è solo un riconoscimento per gli autori, ma un momento di incontro per lettori, scrittori e appassionati di cultura. I testi in gara saranno letti e votati da 50 circoli di lettura dell’Associazione e dagli istituti secondari di secondo grado pugliesi aderenti al progetto “Raccontami il giornalismo”, che assegneranno il Premio “Studenti”. La cerimonia di premiazione si terrà al Teatro Fusco di Taranto il 12 aprile 2025, in un evento che promette di essere non solo celebrativo, ma anche un’importante occasione di discussione su temi di rilevanza sociale e culturale.
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