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Cinecittà in difficoltà: il buco nei conti cresce a 6,7 milioni

Cinecittà, il famoso complesso cinematografico romano, sta affrontando una crisi finanziaria senza precedenti, con un deficit di 6,7 milioni di euro che rappresenta circa un terzo del capitale sociale della società. Secondo un report di Price Waterhouse Cooper (PwC), se non verranno adottate misure immediate, questo buco nei conti potrebbe triplicarsi entro la fine dell’anno. La situazione è allarmante e richiede un intervento decisivo per garantire la sopravvivenza di uno dei simboli dell’industria cinematografica italiana.

la crisi finanziaria di cinecittà

Durante un’assemblea dei soci, il report di PwC ha evidenziato che il Tesoro, unico azionista di Cinecittà, e il Ministero della Cultura sono stati informati della gravità della situazione. Le preoccupazioni degli azionisti hanno portato a una decisione di mantenere aperta l’assemblea per ulteriori approfondimenti. Recentemente, tre membri del consiglio di amministrazione sono stati rinnovati, inclusa la presidente Chiara Sbarigia e l’amministratore delegato Manuela Cacciamani, che ha preso il posto di Nicola Maccanico.

le cause del deficit

Il report di PwC ha rivelato diversi scostamenti tra i dati attuali e quelli previsti nel bilancio 2023. Tra le principali cause del deficit, si possono elencare:

  1. Errata quantificazione dei ricavi nel settore “cinema, documentaristica e commercializzazione library”, con minori entrate stimate in 690.000 euro.
  2. Costi non contabilizzati per un totale di 773.000 euro, che aggravano ulteriormente la situazione.
  3. Un decremento del margine previsto nell’area “teatri” di circa 8 milioni di euro, dovuto a un accordo con la società di produzione Fremantle, che ha limitato le opportunità di guadagno per Cinecittà.

le prospettive future

Nonostante un aumento dei ricavi industriali nel 2022, le previsioni per il 2023 parlano di un crollo che potrebbe portare i ricavi a un range tra 15 e 18 milioni di euro. Questa situazione mette a rischio la stabilità finanziaria di Cinecittà e solleva interrogativi sulla capacità dell’azienda di attrarre nuovi progetti e produzioni.

L’industria cinematografica italiana, già provata da anni difficili, si trova a un bivio. Cinecittà deve affrontare sfide interne ed esterne per riconquistare il suo posto nel panorama cinematografico internazionale. La crisi attuale non è solo una questione di bilanci, ma riflette anche una crisi di visione e strategia, richiedendo un rinnovamento radicale della leadership e delle politiche aziendali.

In questo contesto, il Ministero della Cultura gioca un ruolo cruciale. È fondamentale un sostegno attivo per garantire che Cinecittà possa superare questa fase critica e tornare a essere un punto di riferimento nella produzione cinematografica, sia in Italia che a livello globale. La storia di Cinecittà è una storia di resilienza e innovazione, qualità che dovranno essere messe in campo per affrontare le difficoltà attuali e rilanciare la sua reputazione nel settore.

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