Ciclo doloroso, un sintomo spesso ignorato: ecco quando potrebbe trattarsi di un problema serio

Sono tante le donne che hanno un ciclo doloroso, chi soffre di un sintomo particolare non dovrebbe sottovalutare il problema. 

Ogni mese le donne si ritrovano ad avere le mestruazioni, attese se regolari ogni 28 giorni, ma non sempre con caratteristiche simili per tutte. Non sempre infatti la scadenza viene rispettata, per questo c’è chi finisce per essere in ansia pensando di avere qualche problema fisico o di essere incinta, anche se in quest’ultimo caso solo chi non è in cerca di una gravidanza può essere amareggiato.

ciclo doloroso sintomo da non sottovalutare
Sono tante le donne che hanno un ciclo davvero doloroso – Foto: Arabonormannaunesco.it

Sono in tante però ad avere un ciclo doloroso, in alcuni casi davvero invalidante, al punto tale da non riuscire a svolgere altre attività e sentire la necessità di stare sdraiate a letto anche per ore. A volte questo non cessa nemmeno attraverso l’assunzione di un antidolorifico come fanno molte, per questo se si tratta di una situazione che si ripete in maniera periodica è bene non sottovalutare il problema.

Hai spesso un ciclo doloroso? Non sottovalutare il problema

Ogni donna dovrebbe avere un rapporto di estrema fiducia non solo con il proprio medico di famiglia, ma soprattutto con il proprio ginecologo, così da non avere timori di sorta quando si deve confidare il problema. Questo può permettere, anche sulla base della storia clinica di una paziente, di capire se eventuali malesseri debbano essere considerati episodici o se eventualmente sia necessario fare approfondimenti e individuare una cura adatta.

Se il dolore va dall’ombelico in giù si verifica quella che viene definita dismenorrea ed è una patologia che in genere colpisce tante donne, ma che andrebbe analizzata quando diventa eccessivamente frequente e impedisce anche solo i movimenti più semplici. In genere le cause possono essere soprattutto tre: presenza di fibromi uterini (in alcuni casi è necessario asportarli), utero retroverso (rende più difficoltosa e dolorosa la fuoriuscita del sangue mestruale) endometriosi. Quest’ultima è una vera e propria patologia che non deve essere mai sottovalutata e che è sempre più diffusa (si parla del 10-20% delle donne tra i 25 e i 35 anni).

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Si dovrebbe parlare con il ginecologo se il problema dura da tempo – Foto: Arabonormannaunesco.it

Chi ne soffre in genere non ha solo ciclo doloroso, ma può avvertire dolore anche durante i rapporti sessuali (dispareunia) e/o durante la defecazione, ciclo irregolare, sanguinamento anomalo e, nelle situazioni più gravi, anche sterilità.

Riuscire ad arrivare a una diagnosi certa e tempestiva diventa importantissimo, non solo per permettere alla paziente di stare meglio, ma anche per evitare problemi di infertilità. Si prevedono in situazioni simili accertamenti mirati, come l’ecografia transvaginale o addominale. Non è escluso possano servire anche procedure chirurgiche come la laparoscopia o la laparotomia.

Nei casi più lievi si preferisce non sovraccaricare eccessivamente la donna a livello terapeutico, ma valutando come possa evolvere il quadro clinico nell’arco di 6-12 mesi. Nelle forme moderate o gravi, invece, si punta a una terapia medica, volta a ridurre il dolore attraverso l’assunzione di progesterone o della pillola anticoncezionale, che associa estrogeni e progesterone. Solo se queste non si rivelano efficaci è inevitabile ricorrere all’intervento chirurgico, anche se può esserci il rischio di compromettere la capacità riproduttiva arrivando a danneggiare organi sani.

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