Chiara Lecca: un viaggio artistico tra le 11 opere di Palazzo Doria Pamphilj - ©ANSA Photo
Dal 21 febbraio al 27 aprile, Palazzo Doria Pamphilj a Roma ospita una mostra di grande richiamo dedicata all’artista contemporanea Chiara Lecca. L’esposizione, intitolata “Chiara Lecca. Dall’uovo alla dea nelle Stanze Segrete Doria Pamphilj”, presenta undici opere che spaziano tra sculture e installazioni, offrendo al pubblico un’esperienza immersiva e suggestiva. Le opere di Lecca, caratterizzate da una fusione di materiali organici e inorganici, si pongono come un dialogo tra l’uomo e la natura, riflettendo un’idea di riconsegna all’arte di quanto la natura produce.
Lecca utilizza resine che evocano ambre e cristalli, combinandole con ampolle vitree intarsiate di pelli animali e squame, creando così entità ineffabili e sfuggenti che colpiscono per la loro bellezza e complessità. “L’animalità è protagonista del mondo di Chiara Lecca”, afferma Francesca Romana de Paolis, curatrice della mostra. Tuttavia, l’approccio dell’artista va oltre la mera esposizione di animali impagliati o in disfacimento; il suo lavoro suggerisce una sublimazione, un passaggio che invita lo spettatore a riflettere su questioni più profonde, come il mimetismo naturale e l’illusionismo barocco.
Le opere esposte sono pensate per integrarsi con il contesto storico e artistico di Palazzo Doria Pamphilj, un luogo che è esso stesso un capolavoro di arte e storia. Il percorso espositivo si snoda attraverso diverse stanze del palazzo, ciascuna dedicata a un tema specifico. Ecco una breve panoramica delle aree principali della mostra:
Salotto del Fuoco: In questa stanza, l’artista presenta opere appartenenti a quattro serie distinte: ‘Big Bubbles’, ‘Fake Marble’, ‘True Fake Marble’ e ‘Still Life’. Queste sculture ovoidali, con le loro forme fluide e i materiali innovativi, iniziano a tracciare un filo narrativo che si sviluppa attraverso l’intero percorso.
Sala dell’Aria: Nota anche come Sala dei bambini, qui si incontra ‘Purpura snakes’, un’opera composta da tre elementi site specific, che richiama antiche tradizioni e mitologie.
Sala della Terra: Conosciuta anche come Sala degli Amorini, espone il gruppo site specific ‘Purpura shapes’ e opere del ciclo ‘Mask’, che si ricollegano al tema della caccia e delle stagioni.
Ninfeo di Diana o dell’Acqua: Qui, le opere di Lecca si fanno ancora più evocative, mescolandosi con l’acqua e il marmo, esplorando i temi della creazione e della metamorfosi.
La mostra non si limita a presentare opere d’arte contemporanea; essa diventa un’esperienza sensoriale che invita il pubblico a riflettere sulla ciclicità delle stagioni e sull’importanza di riconoscere e rispettare la natura. Attraverso un attento studio dei quattro elementi alchemici – fuoco, aria, terra e acqua – l’artista intesse un legame profondo con le tradizioni esoteriche, un argomento che ha storicamente affascinato la famiglia Pamphilj.
Non è un caso che nel Palazzo si trovino mirabilia, oggetti rari e curiosi, come corni di rinoceronte, collezionati da Camillo Pamphilj, nipote di Papa Innocenzo X. Questi reperti, insieme alle opere di Lecca, creano un percorso espositivo ricco di rimandi storici e culturali, stimolando una riflessione sull’eredità e sull’innovazione.
La mostra di Chiara Lecca a Palazzo Doria Pamphilj, dunque, non è solo un’esposizione, ma un viaggio attraverso il tempo e la natura, un’esperienza che invita a considerare le connessioni tra il passato e il presente, tra arte e vita, tra uomo e natura. Con ogni opera, l’artista ci sfida a guardare oltre l’apparenza, a scoprire la bellezza intrinseca della trasformazione e a riconoscere il profondo legame che ci unisce al mondo che ci circonda.
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