Serial killer e animali: chi maltratta gli animali è propenso a diventare un killer seriale. Lo dicono numerose ricerch. Proviamo a capirne qualcosa di più.
Negli ultimi anni è cresciuta in maniera notevole l’attenzione nei confronti degli animali. Di pari passo a questa tendenza si sono inasprite le pene per chi li maltratta e maltrattare un animale è oggi considerato un indice importante di possibile pericolosità sociale. Nel tempo, infatti, sono state numerose le ricerche che hanno dimostrato un collegamento tra il fare del male agli animali e la possibilità di farne, in seguito, anche agli uomini. A dirlo sono, in sostanza, i numeri.
Anche in Italia sono state effettuate ricerche in questo senso. Una delle più recenti è stata realizzata dal Corpo forestale dello Stato ed effettuata anche nelle carceri italiane, grazie alla collaborazione con il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria (DAP) del Ministero della Giustizia. Con il supporto di Link-Italia (associazione di promozione sociale-APS). Sono stati analizzati quasi 600 detenuti e sono emersi, spiega l’agenzia Agi, 942 Link, termine che in psicologia, psichiatria, criminologia e scienze investigative anglosassoni indica la stretta correlazione fra maltrattamento e/o uccisione di animali e ogni altro comportamento violento, antisociale e criminale.
Questa ricerca dice anche che l’87% dei detenuti intervistati ha assistito e/ maltrattato e/o ucciso animali da minorenne, e nel tempo si sono resi responsabili di episodi di malavita e di bullismo a danno spesso di donne (vittime nel 56% dei casi), minori (vittime nel 28% dei casi), anziani (3%), uomini (5%). Nel 16% dei casi, la vittima di questi episodi di malavita è deceduta. Il 64% dei detenuti in questione ha maltrattato animali da adulto e il 48% di quelli stessi aveva già maltrattato animali da minorenne.
La voce secondo la quale molti serial killer hanno iniziato maltrattando gli animali è, quindi, sostanzialmente confermata dai numeri. Non è un caso, per esempio, che l’Fbi negli Stati Uniti abbia creato una sezione speciale che si occupa del legame tra maltrattamento di animali e episodi di criminalità. Non solo: il maltrattamento di animali è considerato un “top crime” nel database dei criminali. In Italia, anche grazie ai risultati della ricerca di cui vi abbiamo parlato, il tema viene analizzato con sempre maggiore attenzione.
Allo stesso tempo, i maltrattamenti di animali, in Italia, sono ancora percepiti come reati minori. Per questo motivo denunce e segnalazioni non sono ancora così frequenti anche se, come detto, le cose stanno cambiando. È lecito quindi attendersi che i numeri nel prossimo futuro siano destinati ad aumentare, così come l’attenzione nei confronti del fenomeno. Le Forze dell’ordine si sono comunque già mosse e analizzano costantemente il fenomeno.
Le minacce di violenza su animali “a volte costituiscono uno strumento per creare un clima di controllo e potere, da parte del carnefice sulla vittima umana”, ha rilevato Francesca Sorcinelli, presidente di Link-Italia, aggiungendo che “c’e’ un preciso percorso statistico-matematico di analisi del fenomeno, incontrovertibile fino a prova scientifica contraria” su questo legame tra i due aspetti.
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