×

Chagall al museo del corso: un viaggio inclusivo nell’arte

Il Museo del Corso, situato nel cuore di Roma, si distingue come un polo innovativo di accessibilità e inclusività nell’ambito dell’arte. Fino al 27 gennaio, il museo ospita una straordinaria iniziativa che consente a tutti, in particolare a chi ha disabilità visive e uditiva, di fruire dell’opera del celebre artista Marc Chagall, ‘Crocifissione bianca’. Questa opera, esposta accanto all’originale, è accompagnata da un’installazione tattile e interattiva, progettata per rendere l’arte accessibile a un pubblico più ampio.

L’arte diventa accessibile

La riproduzione dell’opera di Chagall è un esempio tangibile di come la tecnologia possa essere utilizzata per abbattere le barriere in campo culturale. Gli elementi tattili presenti nell’installazione sono stati progettati con attenzione ai dettagli:

  1. Rilievi a diverse altezze
  2. Superfici di varia texture

Questi elementi invitano i visitatori a esplorare l’opera con le mani, trasformando l’esperienza artistica in un viaggio sensoriale. La possibilità di toccare e interagire con l’opera permette a chi ha disabilità visive di entrare in contatto diretto con l’arte, superando le limitazioni tradizionali.

Strumenti per una fruizione completa

Un ulteriore elemento di inclusività è rappresentato dall’audioguida, che si attiva inquadrando un QR code tattile presente nella didascalia. Questo strumento offre un racconto dell’opera in formato audio, con sottotitoli e traduzione in lingua dei segni italiana. Grazie a queste opzioni, anche le persone con disabilità uditive possono godere di una fruizione completa dell’opera, permettendo una visione più ricca e profonda del messaggio artistico. È fondamentale notare come la didascalia sia stata pensata per garantire la massima leggibilità: utilizza scritte ad alta leggibilità, braille e un contrasto cromatico elevato, facilitando così la lettura anche a chi presenta dislessia.

Un impegno per l’inclusione

La posizione della riproduzione, ancorata a una base a 85 cm da terra e inclinata di 30 gradi, è particolarmente studiata per garantire accessibilità anche ai bambini e alle persone in sedia a rotelle. Questo approccio dimostra come il Museo del Corso stia lavorando attivamente per assicurare che l’arte non sia solo visibile, ma anche realmente fruibile da tutti.

L’iniziativa è frutto di un lavoro interdisciplinare dei progettisti Dino Angelaccio e Odette Mbuyi, fortemente voluta dalla Fondazione Roma, la quale si impegna a promuovere una cultura aperta e inclusiva. Franco Parasassi, presidente della Fondazione Roma, ha sottolineato l’importanza di questo progetto, affermando che “riflette l’impegno di Fondazione Roma nel promuovere l’inclusività anche in ambito artistico”.

In un contesto di crescente attenzione verso l’inclusione, Don Alessio Geretti, curatore degli eventi d’arte del Giubileo, ha evidenziato come l’arte debba parlare a tutti, senza esclusione. Questo è un messaggio potente, che si allinea perfettamente con il progetto del Museo del Corso e con l’impegno della Fondazione Roma.

Il 28 aprile, in occasione del Giubileo delle persone con disabilità, la riproduzione dell’opera sarà donata a Papa Francesco come simbolo dell’impegno per un’arte senza barriere. Questo gesto rappresenta non solo un riconoscimento dell’importanza dell’inclusività in ambito artistico, ma anche un invito alla comunità globale a riflettere sulle modalità di accesso all’arte per tutti.

In un’epoca in cui la sensibilizzazione per i diritti delle persone con disabilità è sempre più centrale, iniziative come quella del Museo del Corso dimostrano che l’arte può e deve essere un veicolo di inclusione. L’installazione di Chagall non è solo un’opera d’arte, ma un passo avanti verso un futuro in cui ogni persona, indipendentemente dalle proprie capacità, possa accedere e godere dell’esperienza artistica in tutte le sue forme.

Il Museo del Corso, attraverso questa iniziativa, si posiziona come un esempio da seguire per altre istituzioni culturali, dimostrando che rendere l’arte accessibile è possibile e che ogni opera ha il potere di unire le persone, celebrando la diversità e promuovendo l’inclusione.

Change privacy settings
×