Un secolo di vita dedicato alla musica, quello di Bruno Canfora, un compositore e direttore d’orchestra che ha lasciato un’impronta indelebile nel panorama musicale italiano. In occasione del centenario della sua nascita, l’etichetta Four Flies Record ha deciso di rendere omaggio a questo straordinario artista con due nuove uscite discografiche che gettano nuova luce sul suo vasto e spesso inesplorato repertorio.
Un omaggio musicale a Bruno Canfora
La prima uscita è un singolo digitale che contiene due provini preziosi, originariamente pensati per la celebre cantante Mina. In questo lavoro, Canfora stesso interpreta i brani “Disamore” e “Sì o no”, accompagnandosi al pianoforte. “Disamore” nasce da un tema secondario del film “La banda del trucido”, mentre “Sì o no” vede la collaborazione con il paroliere Giorgio Calabrese. Questi brani, mai pubblicati prima, rappresentano un tassello importante della carriera di Canfora, mettendo in luce la sua capacità di intrecciare parole e musica in una sinergia perfetta.
La raccolta “Romantica”
La seconda pubblicazione, intitolata “Romantica”, è una raccolta di 15 brani inediti composti per la televisione negli anni ’60. Tra le composizioni, spiccano due temi della commedia musicale “Addio Giovinezza”, diretta da Antonello Falqui nel 1968, che vedeva protagonisti Nino Castelnuovo e Gigliola Cinquetti in un duetto straordinario. Queste opere, caratterizzate dall’inconfondibile fusione di jazz e musica sinfonica, sono state registrate con l’Orchestra di Canfora, celebre per il suo stile innovativo e raffinato.
Un pilastro della musica italiana
Bruno Canfora, nato a Milano il 6 novembre 1924, ha ricoperto un ruolo cruciale nell’industria musicale italiana dagli anni ’50 agli anni ’90. Con oltre mezzo secolo di carriera, ha venduto milioni di dischi e composto successi indimenticabili interpretati da artisti del calibro di Rita Pavone, Rocky Roberts e le Gemelle Kessler. La sua collaborazione con Mina ha prodotto alcuni dei brani più amati della musica italiana, come “Mi sei scoppiato dentro il cuore”, “Sono come tu mi vuoi” e “Brava”, per il quale ha scritto anche il testo.
Riscoprire un repertorio dimenticato
Nonostante la sua vasta produzione, molte delle composizioni di Canfora, specialmente quelle create per la televisione e la pubblicità, non sono mai state pubblicate e sono rimaste in gran parte dimenticate. Il progetto di riscoperta di Four Flies Record ha permesso di riportare alla luce circa cinquanta nastri, trovati nell’archivio della famiglia Canfora e accuratamente digitalizzati, restaurati e rimasterizzati.
Dalle origini al successo internazionale
Bruno Canfora ha iniziato il suo percorso musicale studiando pianoforte e oboe al Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano. Dopo la Seconda Guerra Mondiale, ha cominciato a esibirsi con la sua Orchestra in radio e nei locali, passando poi alla televisione e al teatro. Negli anni ’60, la sua fama è esplosa grazie alla Rai, dove ha composto e diretto le musiche di programmi iconici come “Studio Uno” e “Canzonissima”. Ha anche diretto l’Orchestra del Festival di Sanremo nel 1961 e ha compiuto una memorabile tournée in Giappone con Mina.
L’eredità di un maestro della musica
Il suo estro musicale ha trovato espressione anche nel teatro di commedia brillante, collaborando con maestri come Garinei e Giovannini, e accompagnando artisti come le Gemelle Kessler, Enrico Maria Salerno, Milva e Gino Bramieri. Alla fine della sua carriera, Canfora è tornato alle sue radici guidando l’orchestra sinfonica del Teatro Massimo di Palermo, dove ha sperimentato la sua passione per il jazz sinfonico, eseguendo arrangiamenti su musiche di Cole Porter e George Gershwin.
Le nuove uscite discografiche rappresentano un’opportunità unica per riscoprire e apprezzare l’eredità musicale di un artista che ha saputo fondere generi diversi, creando uno stile unico e inconfondibile. La serie di pubblicazioni si completerà nel 2025, promettendo di rivelare ulteriori sfaccettature di un compositore che ha saputo attraversare e definire un’epoca della canzone italiana.
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