L’assegnazione del Premio Nazionale Risorgimento per l’edizione 2024 è un evento di grande rilievo per la valorizzazione della storia italiana, in particolare per un periodo cruciale come il Risorgimento. Questo premio, organizzato dall’Istituto per la storia del Risorgimento con il patrocinio del Ministero della Cultura, ha l’obiettivo di promuovere la conoscenza di un’epoca che ha plasmato l’identità nazionale e i valori civili fondamentali che caratterizzano ancora oggi il nostro paese.
Il Premio Nazionale Risorgimento non è solo un riconoscimento per le personalità che si sono distinte nel campo della ricerca storica, ma è anche un’opportunità per riflettere sull’influenza continua del Risorgimento nella nostra società contemporanea. La giuria ha assegnato premi in diverse categorie, evidenziando l’importanza della storia e della cultura nel nostro presente.
Tra i premiati, spicca la storica francese Catherine Brice, riconosciuta per il complesso della sua opera scientifica. Brice, docente all’Institut d’études politiques di Parigi e professore emerito all’Università di Parigi, ha dedicato gran parte della sua carriera allo studio della storia contemporanea, concentrandosi sulle dinamiche politiche e sociali del XIX secolo. La sua ricerca ha offerto una comprensione più profonda dei processi che hanno portato all’unità italiana e ha messo in luce l’interazione tra Italia e Francia.
Il Premio alla divulgazione storica è stato conferito a Dino Messina, noto giornalista e scrittore, per la sua abilità nel rendere accessibili al grande pubblico temi complessi legati alla storia e cultura italiana. Attraverso articoli e saggi, Messina ha stimolato un dibattito critico e informato, rendendo la storia un argomento vivo e attuale.
In un’epoca in cui la comunicazione e la diffusione del sapere sono fondamentali, il riconoscimento a Messina sottolinea il valore della divulgazione storica. La capacità di raccontare il passato in modo coinvolgente è essenziale per mantenere viva la memoria collettiva e per insegnare ai giovani l’importanza delle radici storiche nel contesto attuale.
Il Premio libro dell’anno è stato conferito a Maurizio Isabella, docente di Storia moderna presso il Queen Mary College della University of London. Le sue opere dimostrano come la ricerca storica possa attraversare i confini nazionali e contribuire a una comprensione globale del Risorgimento. Isabella si è concentrato su tematiche sociali e politiche, offrendo nuove prospettive e interpretazioni che arricchiscono il dibattito accademico.
Un riconoscimento speciale è andato a Giuliano Amato, ex presidente della Corte Costituzionale, per il suo libro “C’era una volta Cavour. La potenza della grande politica”. Amato ha saputo coniugare la sua esperienza politica con una profonda analisi storica, illuminando le strategie politiche del passato e offrendo spunti di riflessione applicabili ai problemi contemporanei.
La cerimonia di premiazione si svolgerà il 29 novembre presso la Sala Spadolini del Ministero della Cultura a Roma. Il direttore dell’Isri, Alessandro Campi, ha sottolineato l’importanza di questi riconoscimenti per la comunità accademica e culturale italiana, ribadendo i valori di unità, libertà e impegno civile che caratterizzano il Risorgimento.
In conclusione, l’assegnazione di questo premio rappresenta un segnale positivo per il futuro della ricerca storica in Italia, evidenziando il contributo di studiosi e divulgatori che, con passione e impegno, continuano a mantenere viva la memoria di un’epoca che ha segnato profondamente il nostro paese.
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