Il 24 ottobre 2023, presso la suggestiva Villa Ahrens a San Lorenzo, Palermo, si è tenuta la presentazione del calendario della Direzione Investigativa Antimafia (DIA) per l’anno 2025. Questo evento ha attirato l’attenzione non solo per il valore artistico e simbolico del calendario, ma anche per il tema scelto: “Follow the money”. Questo slogan, reso celebre dal film docudrama del 1976 “Tutti gli uomini del Presidente”, sottolinea l’importanza di seguire le tracce finanziarie per smascherare il crimine organizzato e le sue reti.
L’importanza del tema “Follow the money”
Il colonnello Onofrio Panebianco, comandante della DIA di Palermo, ha aperto l’evento illustrando il significato profondo di questa scelta tematica. “Il nostro obiettivo è quello di educare e sensibilizzare l’opinione pubblica sulla lotta contro la mafia”, ha affermato, evidenziando come il metodo Falcone, il magistrato che ha dedicato la vita alla lotta contro la mafia, si basi proprio sulla necessità di analizzare i flussi finanziari per comprendere e colpire le organizzazioni criminali.
Un calendario ricco di storia
Il calendario, che si presenta ricco di immagini d’archivio e di riferimenti storici, è stato realizzato con la copertina d’autore dell’artista contemporaneo Rosario Oliva. Le pagine di gennaio, in particolare, sono dedicate alla genesi di questo approccio investigativo che ha rivoluzionato la lotta alla mafia. Come ha spiegato Panebianco, il metodo Falcone è stato il frutto di un lavoro di squadra. “Falcone, insieme ai suoi colleghi Turone e al pool antimafia, ha saputo comprendere che per combattere la mafia occorreva andare a cercare le tracce del denaro”, ha sottolineato.
Figure emblematiche nella lotta alla mafia
Nel calendario, i mesi di marzo e aprile dedicano spazio ad altre figure emblematiche della lotta alla mafia e alla corruzione. Tra queste, spicca la figura dell’avvocato Giorgio Ambrosoli, nominato commissario liquidatore della Banca Privata Italiana. La sua storia è un monito della pericolosità di chi si pone contro il crimine organizzato; Ambrosoli fu assassinato nel luglio del 1979 da un sicario ingaggiato dal banchiere Michele Sindona. La sua morte rappresenta un capitolo tragico della storia italiana, un esempio di come la ricerca della verità e la giustizia possano costare la vita.
Un altro protagonista del calendario è Boris Giuliano, ex capo della Squadra mobile di Palermo, noto per essere stato un pioniere nell’individuazione dei legami tra operazioni bancarie e narcotraffico internazionale. L’operato di Giuliano ha avuto un impatto significativo nella lotta contro il traffico di droga, contribuendo a smantellare reti di narcotrafficanti che si infiltravano nel tessuto economico del paese.
Un messaggio di speranza e legalità
Il calendario della DIA non è solo un semplice strumento di pianificazione, ma un vero e proprio progetto educativo e di sensibilizzazione. Ogni mese racconta una storia, un pezzo di storia italiana che merita di essere conosciuto e ricordato. Il colonnello Panebianco ha parlato della necessità di mantenere viva la memoria di questi eventi e di questi uomini, affinché le nuove generazioni possano comprendere l’importanza della legalità e della giustizia.
In occasione della presentazione, è stata sottolineata anche la forte collaborazione tra istituzioni e società civile nella lotta contro la mafia. La DIA, insieme ad altre forze di polizia e istituzioni, sta lavorando incessantemente per implementare strategie sempre più efficaci nella lotta al crimine organizzato, con l’auspicio che il messaggio di legalità possa permeare ogni angolo del paese.
Il calendario della DIA diventa così un simbolo di speranza e resistenza contro le ingiustizie, un richiamo alla responsabilità di ciascuno di noi nel contribuire a un futuro libero dalla mafia e dalla corruzione. Con il suo messaggio potente e diretto, “Follow the money”, ci invita a non voltare le spalle alle verità scomode e a impegnarci attivamente nella difesa dei valori democratici.