Angelo Branduardi è un artista che ha saputo incantare intere generazioni con la sua musica, caratterizzata da un mix di folk, musica classica e influenze medievali. Ogni giorno, alle prime luci dell’alba, il cantautore si dedica alla sua passione, immergendosi in un mondo onirico creato dalle note e dalle melodie che escono dal suo violino. Con il suo caratteristico stile, Branduardi ha costruito una carriera musicale che dura ormai da cinquant’anni, un traguardo che merita di essere celebrato in modo speciale.
Nel 2024, la sua musica festeggerà un anniversario significativo: il cinquantesimo anniversario dal suo primo album. Per commemorare questa importante tappa, Branduardi ha deciso di rilasciare un cofanetto intitolato ‘Santi e Malandrini’, che contiene quattro CD. Questi dischi non solo ripercorrono le canzoni più iconiche della sua carriera, ma includono anche un inedito, il brano ‘Piccolo David’, che promette di emozionare i fan di vecchia data e di attrarre nuove generazioni di ascoltatori.
Branduardi, oggi settantaquattrenne, ha sempre mantenuto un atteggiamento umile e un po’ ironico riguardo alla sua carriera. Rispondendo a una domanda su come si sente a raggiungere questo traguardo, ha scherzato dicendo di sentirsi “vecchio, ma arzillo”. Nonostante il passare del tempo, la sua passione per la musica non sembra affievolirsi. La sua routine mattutina, che inizia alle cinque, è un rituale che testimonia il suo amore per la creazione musicale. “Vado in studio che è ancora buio, ma si intravede qualcosa”, racconta. Questo approccio quasi meditativo alla composizione è ciò che ha reso la sua musica così unica e coinvolgente.
Nei quattro dischi che compongono il cofanetto, il primo, il secondo e il terzo sono dedicati alla sua carriera, ripercorrendo i brani che hanno segnato il suo viaggio musicale, da ‘Re di speranza’ fino ai successi più recenti. Il quarto disco, invece, è dedicato ai brani della collana ‘Futuro Antico’, un progetto che esplora la musica del periodo medievale e rinascimentale, riflettendo l’ampia gamma di influenze che ha caratterizzato la sua produzione. Branduardi ha sempre avuto una visione aperta e curiosa nei confronti della musica, e questo cofanetto rappresenta una sintesi perfetta della sua versatilità artistica.
La sua carriera, però, non è stata priva di sfide. Branduardi ha riconosciuto che, sebbene la fortuna lo abbia assistito, il suo percorso non è stato sempre facile. “Ho iniziato a suonare il violino a cinque anni e ho fatto studi classici”, spiega. Tuttavia, il suo talento è unico e inimitabile. Branduardi non si è mai inserito in un particolare filone musicale e ha sempre preferito seguire il suo istinto creativo. “Non faccio parte di una scuola né ne ho creata una. Sono un po’ un caso a sé”, afferma con modestia.
Il suo approccio originale alla musica ha contribuito a creare un legame speciale con il suo pubblico. Branduardi ha sempre scritto per passione, e questo amore per l’arte si riflette nei suoi testi e nelle sue melodie. Sebbene possa avere prodotto canzoni che lui stesso considera “brutte”, la sua dedizione alla musica rimane inalterata. “Scrivo per il mio piacere, che poi spero di condividere con altri”, dichiara, sottolineando l’importanza della condivisione e dell’emozione che la musica può evocare.
Il cofanetto ‘Santi e Malandrini’ rappresenta non solo un tributo alla carriera di Branduardi, ma anche un invito a scoprire o riscoprire la sua musica. Con un inedito che arricchisce la sua discografia, il progetto si presenta come un’opportunità imperdibile per tutti gli appassionati. L’artista, con il suo stile inconfondibile, continua a viaggiare tra le note, creando mondi musicali che affascinano e incantano. La sua musica è una visione di ciò che non c’è, un viaggio che promette di proseguire con la stessa intensità e passione che lo ha contraddistinto in tutti questi anni.
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