Negli ultimi anni, il quartiere di Brancaccio a Palermo ha vissuto un periodo di intense lotte interne per il potere mafioso, caratterizzato da arresti, omicidi e scarcerazioni di esponenti di spicco. Il recente omicidio di Giancarlo Romano, uno dei boss più influenti del gruppo egemone, ha segnato un ulteriore punto di svolta in questo scenario turbolento. Questo evento ha messo in evidenza come la mappa del potere mafioso si stia rapidamente trasformando.
Un anno di cambiamenti radicali
Il 2023 è stato un anno di cambiamenti significativi a Brancaccio. La morte di Romano ha aperto la strada a una ristrutturazione nei vertici della mafia locale. È emerso che Gaetano Savoca, noto come l’ultimo capo mandamento di Brancaccio-Ciaculli, è stato arrestato dalla Direzione distrettuale antimafia. Questo arresto ha sollevato interrogativi su chi potrà ora assumere il suo posto. Le indagini hanno rivelato che Giuseppe Arduino, un altro nome noto nel panorama della criminalità organizzata, è stato arrestato in un blitz nel marzo scorso. Questi eventi indicano chiaramente che la leadership mafiosa a Brancaccio sta attraversando una fase di transizione.
Le alleanze e rivalità storiche
Arduino ha una lunga storia di interazioni con altri mafiosi. Un anno fa, aveva rivendicato il suo peso all’interno della mafia parlando con Pietro Asaro, un criminale di vecchia data con una condanna per mafia. Asaro era parte della fazione del boss Nino Sacco, che ha subito un declino della sua influenza a seguito di un arresto nel 2011.
Le dinamiche tra le fazioni di Lo Nigro e Sacco sono complesse e si intrecciano con la storia di Brancaccio. La fazione di Lo Nigro, di cui Romano era il principale esponente, ha anch’essa subito colpi significativi. Romano, associato fidato di Lo Nigro, ha avuto un ruolo cruciale nel rientro del boss in Italia dopo un periodo di latitanza in Olanda nel 2018.
Il ritorno dei scarcerati
Brancaccio continua a essere un crogiolo di scarcerati. Tra di loro ci sono diversi imputati che, a causa di questioni procedurali, hanno ripreso a vivere liberamente nel quartiere. Ecco alcuni dei nomi che hanno recentemente riacquisito la libertà:
- Giovanni Lucchese
- Claudio D’Amore
- Giuseppe Caserta
Questo gruppo, insieme ad altri come Giuseppe Gambino e Cosimo Fabio Lo Nigro, ha il potenziale di riorganizzare le dinamiche di potere all’interno del mandamento.
Le nuove sfide per il potere mafioso
Un altro aspetto rilevante è rappresentato da Giuseppe Giuliano, noto come “Folonari”, che ha cercato di rivendicare maggiore potere nel gennaio 2020. Recentemente condannato a 13 anni e 4 mesi, Folonari è un esempio di come il potere mafioso possa oscillare rapidamente. I traffici di droga e il controllo delle scommesse sono le principali fonti di guadagno per la mafia, e le alleanze cambiano in base a chi riesce a ottenere il controllo su queste attività lucrative.
La mafia di Brancaccio non è solo un fenomeno locale, ma rappresenta un microcosmo delle dinamiche mafiose italiane più ampie, dove il potere è spesso determinato dalla violenza e dalle alleanze. L’omicidio di Romano e l’arresto di Savoca segnano un nuovo capitolo in una storia di continui cambiamenti, dove le fazioni si contendono il controllo in un ambiente in costante evoluzione. La lotta per il potere a Brancaccio è solo all’inizio, e gli sviluppi futuri potrebbero rivelarsi determinanti per il destino della mafia palermitana.