Il bonus mamme è un’opportunità importante, ma è essenziale che venga attuato in modo che tutte le madri possano beneficiarne
L’Inps ha recentemente fornito importanti chiarimenti riguardo al bonus mamme, una misura di sostegno economico progettata per supportare le lavoratrici madri. Questa iniziativa, introdotta nell’ambito della legge di Bilancio 2024, continuerà a essere rilevante anche nel 2025. Comprendere i dettagli di questa misura, le categorie di beneficiari e le modalità di attuazione è fondamentale, soprattutto in un contesto economico in continua evoluzione.
La legge di Bilancio 2024, approvata con la legge 213 del 2023, ha introdotto significative novità per le lavoratrici madri. È stato previsto un esonero totale della quota di contributi previdenziali per l’invalidità, la vecchiaia e i superstiti a carico del lavoratore, applicabile alle madri di tre o più figli fino al mese in cui il figlio più piccolo compie diciotto anni.
Il limite massimo di esonero è fissato a 3.000 euro annui, una somma che può rappresentare un notevole supporto per le famiglie numerose, alleviando il peso economico derivante dalla crescita dei figli. Tuttavia, è importante notare che tale esonero è limitato ai rapporti di lavoro dipendente a tempo indeterminato, escludendo quindi i contratti di lavoro domestico, lasciando fuori dal beneficio una parte significativa delle lavoratrici.
Chi continuerà a beneficiarne nel 2025?
Con l’approvazione della legge di Bilancio 2025, l’Inps ha chiarito che le modalità attuative del bonus mamme saranno definite da un decreto del ministro del Lavoro e delle politiche sociali, in collaborazione con il ministro dell’Economia e delle finanze. Sebbene la legge preveda già i principi base del bonus, i dettagli operativi e le modalità di accesso potrebbero subire variazioni significative.
Le lavoratrici madri interessate dovranno attendere ulteriori indicazioni da parte dell’Inps, che arriveranno solo dopo l’adozione del decreto attuativo. È fondamentale che le madri rimangano informate su queste evoluzioni per non perdere l’opportunità di accedere a tali benefici economici.
Nel 2025, il bonus mamme sarà accessibile principalmente alle lavoratrici madri che soddisfano i requisiti previsti dalla legge di Bilancio 2024. Questo include:
- Lavoratrici madri di tre o più figli: È richiesto che le madri abbiano almeno tre figli, e il bonus sarà applicabile fino al compimento del diciottesimo anno del figlio più giovane.
- Contratti di lavoro dipendente a tempo indeterminato: Solo le lavoratrici con contratti di lavoro a tempo indeterminato potranno usufruire del bonus, escludendo quindi le lavoratrici con contratti a termine, stagionali o quelle che operano in settori non coperti dalla normativa.
- Esclusione dei rapporti di lavoro domestico: Le lavoratrici che svolgono attività di lavoro domestico non potranno beneficiarne, sollevando interrogativi sulla protezione sociale di queste lavoratrici.
La misura del bonus mamme, pur essendo un passo positivo, non è esente da critiche. L’esclusione delle lavoratrici del settore domestico è stata oggetto di dibattito. Queste lavoratrici, spesso impegnate in turni lunghi e con salari più bassi, potrebbero trarre grande beneficio da un sostegno economico che riconosca il loro ruolo fondamentale nella società e nell’economia.
Inoltre, il fatto che il bonus sia riservato solo alle madri di tre o più figli potrebbe generare insoddisfazione tra quelle madri con due figli o meno, che comunque affrontano sfide economiche significative. Il costo della vita, in particolare nelle grandi città, continua a crescere e molte famiglie si trovano in difficoltà, indipendentemente dal numero di figli.