Massimo Biscardi, recentemente nominato presidente-sovrintendente dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, ha delineato ambiziosi progetti per il futuro di questa illustre istituzione musicale romana. La sua visione si basa su un equilibrio tra continuità con la tradizione storica e un’evoluzione necessaria nel repertorio e nei servizi offerti. Biscardi sottolinea l’importanza di promuovere non solo i concerti, ma anche lo studio e la ricerca, elementi fondamentali per il patrimonio culturale dell’Accademia.
accessibilità globale dei concerti
Uno dei primi obiettivi di Biscardi è rendere i concerti dell’orchestra e del coro di Santa Cecilia accessibili a un pubblico globale. “Vogliamo permettere che i bellissimi concerti possano essere seguiti in diretta in tutto il mondo, simile a quanto già avviene con i Berliner Philharmoniker”, spiega. Questa iniziativa non solo promuoverebbe l’Accademia, ma contribuirebbe anche a preservare e diffondere la ricca tradizione musicale italiana.
In aggiunta, Biscardi intende rendere accessibili online i preziosi manoscritti e la vasta biblioteca che Santa Cecilia custodisce, una delle più complete al mondo. “Gli studiosi di ogni parte del globo potranno consultare i nostri archivi senza dover necessariamente venire a Roma”, afferma, evidenziando l’importanza della digitalizzazione per la ricerca musicale.
promozione della musica contemporanea
Un altro aspetto fondamentale del programma di Biscardi è l’attenzione alla musica contemporanea. L’Italia, attualmente, è il paese con il maggior numero di compositori viventi di alto livello. “È vero, la musica di oggi può non essere sempre ben accolta, ma è nostro dovere sostenere questi autori affinché possano continuare a produrre”, commenta. Biscardi riconosce che, tra cento opere, ne resteranno nella storia solo due o tre, ma quelle rappresentano già un risultato significativo.
In un contesto più ampio, Biscardi intende anche rivalutare compositori italiani del primo Novecento, come Alfredo Casella, Giorgio Federico Ghedini e Gian Francesco Malipiero. “Se fossimo in Finlandia, questi compositori sarebbero considerati eroi nazionali. In Italia, spesso ci vergogniamo di loro”, afferma con convinzione, sottolineando la necessità di dare loro il giusto merito.
sinergie culturali e programmi educativi
L’obiettivo di portare la musica estiva in luoghi storici di Roma è un’altra delle priorità di Biscardi. “Dobbiamo lavorare affinché l’Accademia torni a Massenzio per la stagione estiva”, spiega, avviando discussioni con l’Opera di Roma e il Sindaco. Inoltre, la creazione di sinergie con altre istituzioni culturali romane, come il Teatro dell’Opera e il Romaeuropa Festival, è cruciale. “Abbiamo già programmato una produzione con il Teatro di Roma per l’estate prossima”, annuncia.
Infine, Biscardi ha messo in evidenza l’importanza della sezione Educational dell’Accademia, che ogni anno porta circa un milione di euro nelle casse della fondazione grazie alle proposte rivolte ai bambini e alle loro famiglie. Questa iniziativa non solo aiuta a formare un nuovo pubblico, ma anche a diffondere l’amore per la musica tra le giovani generazioni.
Con queste ambizioni, Massimo Biscardi si appresta a portare Santa Cecilia verso nuove vette, con un occhio attento sia alla tradizione che all’innovazione.