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Belìce: 57 anni dopo il terremoto, un nuovo inizio per lo sviluppo

Il 1968 segna una data tragica per la Valle del Belìce, colpita da un devastante terremoto che ha causato la morte di oltre 300 persone e ha distrutto interi paesi. A 57 anni di distanza, oggi si apre un importante dibattito sul futuro di questa area della Sicilia. Il convegno che si terrà nel pomeriggio nell’aula consiliare del Comune di Santa Ninfa rappresenta una svolta significativa: per la prima volta l’accento sarà posto non sulla ricostruzione, ma sulle prospettive di sviluppo della Valle.

Un’iniziativa per il futuro

L’incontro è promosso dai sindaci dei 21 Comuni coinvolti nella ricostruzione post-sismica. Tra i partecipanti ci saranno figure di spicco come Carlo Ferreri, sindaco di Santa Ninfa, e Nicola Catania, già sindaco di Partanna. La presenza di politici come la deputata regionale Margherita La Rocca Ruvolo e l’eurodeputato Marco Falcone sottolinea l’importanza dell’evento e l’impegno delle istituzioni nel rilancio della Valle del Belìce.

Riflessioni sul passato e sul presente

Il convegno nasce dall’urgenza di ripensare il futuro di un territorio che, sebbene abbia già attraversato un lungo processo di ricostruzione, continua a portare il peso delle cicatrici lasciate dal terremoto. Negli anni successivi al sisma, i risultati della ricostruzione sono stati altalenanti. Alcuni paesi, come Gibellina e Salaparuta, hanno subito profonde trasformazioni, ma il rischio di un abbandono progressivo del territorio è ancora presente.

Durante il dibattito, si discuterà di come riqualificare la Valle del Belìce attraverso:

  1. Valorizzazione delle risorse culturali e storiche.
  2. Promozione di un turismo sostenibile.
  3. Sviluppo delle infrastrutture locali.

La Valle del Belìce possiede un patrimonio paesaggistico unico, con colline, vigneti e uliveti, che possono diventare un volano per un turismo di qualità, capace di attrarre visitatori da tutto il mondo.

Un futuro sostenibile e inclusivo

Si parlerà anche dell’importanza di promuovere un’economia circolare e sostenibile, in grado di garantire un futuro migliore alle nuove generazioni. La creazione di posti di lavoro e opportunità per i giovani sarà al centro delle proposte emerse durante l’incontro. L’obiettivo è trasformare un’area segnata da un tragico passato in un modello di sviluppo innovativo e inclusivo.

La Valle del Belìce ha una ricca tradizione culturale che merita di essere riscoperta. Eventi e manifestazioni che celebrano le tradizioni locali possono contribuire a creare un’identità forte e attrattiva, coinvolgendo residenti e turisti. La cultura deve essere vista come parte integrante di un progetto di sviluppo complessivo.

La sfida del dialogo collettivo

Le istituzioni locali e i cittadini sono chiamati a un grande sforzo collettivo per progettare un futuro migliore per la Valle del Belìce. È fondamentale intensificare il dialogo tra amministratori, cittadini e soggetti privati, per sviluppare idee e progetti condivisi. Solo attraverso una visione comune e una pianificazione strategica si potrà dare vita a un rinnovato slancio economico e sociale.

L’intervento di esperti in sviluppo territoriale porterà ulteriori spunti di riflessione, creando un’opportunità per un confronto aperto e costruttivo. La speranza è che questo incontro possa segnare l’inizio di un percorso di rinascita per la Valle del Belìce, dove la memoria del passato si unisce a una proiezione positiva verso il futuro.

In un contesto in cui il tema della sostenibilità e della valorizzazione delle risorse locali sta guadagnando sempre più attenzione, il dibattito di oggi si inserisce perfettamente in questo scenario. La Valle del Belìce ha tutte le potenzialità per diventare un esempio di resilienza e innovazione, dimostrando che anche dopo una tragedia è possibile costruire un futuro migliore, ricco di opportunità e speranza.

Antonella Romano

Sono una redattrice innamorata della Sicilia, e in particolare della mia Palermo. Fin da piccola, ho respirato l'aria vibrante di questa terra ricca di storia, cultura e tradizioni. Ogni vicolo di Palermo racconta storie antiche, e io non mi stanco mai di scoprirle e condividerle. Mi sono laureata in Lettere Moderne presso l'Università di Palermo, dove ho approfondito il mio amore per la scrittura e la narrazione. Dopo gli studi, ho avuto l'opportunità di collaborare con diverse testate giornalistiche e riviste locali, scrivendo articoli che esplorano le meraviglie artistiche, culinarie e naturalistiche della nostra isola. La mia vera passione, tuttavia, è raccontare la vita quotidiana della Sicilia e i suoi abitanti straordinari. Cerco di portare i lettori in un viaggio virtuale tra mercati colorati, spiagge dorate e festival affollati, sperando di trasmettere l'unicità e la bellezza di questa terra. Quando non sono dietro alla tastiera, mi piace camminare lungo la costa, visitare i mercati locali e assaporare piatti tradizionali cucinati con amore. Ogni giorno in Sicilia offre l'opportunità di scoprire qualcosa di nuovo e inaspettato, e non vedo l'ora di condividere queste esperienze con voi. Seguitemi nel mio viaggio attraverso la Sicilia, esplorando insieme cultura, sapori e tradizioni che rendono questa terra davvero speciale. Grazie per essere qui e per la vostra curiosità. Spero che attraverso le mie parole possiate innamorarvi della Sicilia tanto quanto lo sono io!

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