Dolce e amara questa Befana, con calze che arrivano persino a 70 euro l’una. Le feste non smettono di essere soprattutto un onere
Una Befana, quella del 2024, che non è riuscita per niente a volare basso, a livello di prezzi. Eppure, gli italiano non hanno saputo rinunciarvi comunque.
Qualcuno ha optato solamente a regalare qualche calza in meno – magari ai bambini davvero buoni – ma nemmeno questo ha portato a un grande risparmio, secondo gli ultimi dati di prezzo raccolti.
Quest’anno più di un italiano su due – il 56% – ha onorato la tradizione della Befana facendo trovare a figli e nipoti il canonico regalo (calze o regali veri e proprio) in occasione dell’ultimo giorno delle festività invernali.
In realtà, è una quota in diminuzione rispetto al 2023, in cui il 65% degli italiani aveva rispettato la tradizione commerciale.
Anche perché la tipica calza di dolciumi rende decisamente più leggero il portafoglio quest’anno: la spesa media per il tradizionale omaggio a base di dolcetti e piccoli giochi si è aggirata attorno ai 67 euro, in notevole aumento rispetto ai 58 euro dell’epifania dell’anno scorso.
Questi dati, quasi scioccanti, sono quanto emerge dalla consueta indagine condotta da Ipsos per Confesercenti su un panel di consumatori in occasione dell’Epifania.
Come spesso accade, la tradizione della Befana è più sentita nelle regioni del Centro e del Sud, dove a fare un regalo per l’Epifania quest’anno sono rispettivamente il 55 e il 65%, rispetto a quelle del Nord, dove la quota si ferma al 49%, sotto alla metà della popolazione italiana.
A far crescere il valore della calza, quest’anno c’è senz’altro la spinta dell’inflazione, ma anche una maggiore propensione a scegliere un gioco da affiancare ai classici dolcetti. Nel senso, molti italiani quest’anno hanno pensato di togliere un po’ di spazio (e quindi di denaro) ai dolcetti, per optare per un piccolo regalo da abbinare alla calza, o da far trovare dentro ai più piccoli destinatari.
E anche questa tendenza ha registrato un aumento rispetto al 2023: 29% degli italiani, contro il 21% dello scorso anno.
Stabile tuttavia la presenza della calza vera e propria – a prescindere da un regalino da abbinare – piena di dolci (o di carbone!): a riempirla, il 44% di chi ha onorato la tradizione dell’Epifania, un dato invece in linea con quanto segnalato lo scorso anno.
Funziona anche la sinergia con i saldi invernali, partiti proprio lo scorso: uno su quattro – il 25% – approfitterà dell’inizio delle vendite di fine stagione per mettere sotto la cappa un prodotto o un accessorio moda.
La Befana, in un calendario come quello dell’anno appena cominciato, dà una piccola spinta ai saldi, nel senso che molti sono spinti ad approfittare degli sconti per regalare qualcosa in più anche per l’Epifania.
La tradizione italiana dell’Epifania – più nota come, semplicemente, la Befana – ha radici antiche che mescolano elementi pagani e cristiani. Si narra che la figura della Befana derivi da una leggenda che risale a tempi lontani, quando una vecchia signora ricevette la visita dei Re Magi in cerca del bambino Gesù. La Befana, pur non seguendo i Magi, decise di seguirli solo in seguito, portando con sé doni per il bambino.
Tuttavia, non riuscì a trovare la strada e da allora, ogni anno, vola su una scopa portando doni ai bambini italiani, in cerca da secoli di Gesù. La leggenda racconta che la Befana lasci dolci e regali ai bambini buoni, mentre a quelli cattivi porta carbone o cenere.
L’usanza di lasciare una calza appesa alla finestra o al camino affinché la Befana vi depositi dolci e piccoli doni deriva dalla leggenda dei doni portati dalla vecchia signora ai Re Magi.
Questa tradizione si è poi consolidata nel tempo, diventando semplicemente un modo astuto per i bambini italiani di ricevere regali dolci e sorprese durante la festività della Befana, rappresentando così il gesto di generosità e la ricompensa per il comportamento positivo dei più piccoli durante l’anno. Un gesto reciproco!
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